Introduzione L'idea di questa tesi nasce dalla necessità di promuovere la salute e prevenire patologie croniche, in quanto competenze proprie dell'infermiere, agendo sul cambiamento degli stili di vita sbagliati. Per farlo si è andati a vedere quali sono i meccanismi, suddivisi in 4 aree, che influenzano le persone nella scelta dei cibi, e quali sono i rispettivi interventi proposti dalla letteratura per sfruttare in modo positivo e salutare queste influenze. Obiettivo Lo scopo della presente tesi in primo luogo è quello di conoscere i bisogni di salute della popolazione, ed in secondo luogo capire in qual modo il food coaching può intervenire per compensare questi bisogni; e quindi capire chi è il Food Coach e quali conoscenze e competenze deve avere per essere riconosciuto tale. Materiali e Metodi Sono state consultate principalmente 2 banche dati (PubMed e Cinahl), fra gli articoli trovati, essendo l'argomento ancora poco diffuso in letteratura, erano pochi quelli davvero inerenti. Essi sono perciò stati confrontati con quelli di una ricerca simile per cercare di reperire più informazioni possibile sul food coaching da altri articoli. Sono stati esclusi articoli che si limitavano a gruppi di popolazione troppo specifici, linee guida per pazienti con determinate patologie e articoli che trattavano solo di alcuni alimenti. Risultati e Discussione Partono da quelli che sono i dati relativi al campione che a partecipato al progetto ¿Togliti un peso 2014¿, sui quali ci si è basati per stabilire quali fossero le caratteristiche delle persone alle quali proporre un progetto di food coaching. Si continua con l'esame dei risultati tratti dagli articoli individuati in letteratura, dai quali emerge innanzitutto che una persona conosciuta, della stessa cultura e ceto sociale ha più possibilità di ottenere buoni risultati dal percorso fatto con gli utenti che decidono di lavorare sui propri stili di vita. Inoltre un coach risulta avere competenze molto simili a quelle di un infermiere, comprese quelle che emergono spontaneamente. Conclusioni Si può concludere dicendo che il Food Coach è una figura che si avvicina molto al profilo dell'infermiere e che nella realtà italiana sarebbe apprezzato e funzionale per la prevenzione di alcune tra le patologie croniche più diffuse. In un futuro sarebbe perciò utile implementare la formazione degli infermieri con lezioni sul coaching, sul colloquio motivazionale e magari sulla lettura delle etichette dei prodotti alimentari.
il ruolo del food coach nell'interazione fra alimentazione e prevenzione
MANCARELLA, ELENA
2013/2014
Abstract
Introduzione L'idea di questa tesi nasce dalla necessità di promuovere la salute e prevenire patologie croniche, in quanto competenze proprie dell'infermiere, agendo sul cambiamento degli stili di vita sbagliati. Per farlo si è andati a vedere quali sono i meccanismi, suddivisi in 4 aree, che influenzano le persone nella scelta dei cibi, e quali sono i rispettivi interventi proposti dalla letteratura per sfruttare in modo positivo e salutare queste influenze. Obiettivo Lo scopo della presente tesi in primo luogo è quello di conoscere i bisogni di salute della popolazione, ed in secondo luogo capire in qual modo il food coaching può intervenire per compensare questi bisogni; e quindi capire chi è il Food Coach e quali conoscenze e competenze deve avere per essere riconosciuto tale. Materiali e Metodi Sono state consultate principalmente 2 banche dati (PubMed e Cinahl), fra gli articoli trovati, essendo l'argomento ancora poco diffuso in letteratura, erano pochi quelli davvero inerenti. Essi sono perciò stati confrontati con quelli di una ricerca simile per cercare di reperire più informazioni possibile sul food coaching da altri articoli. Sono stati esclusi articoli che si limitavano a gruppi di popolazione troppo specifici, linee guida per pazienti con determinate patologie e articoli che trattavano solo di alcuni alimenti. Risultati e Discussione Partono da quelli che sono i dati relativi al campione che a partecipato al progetto ¿Togliti un peso 2014¿, sui quali ci si è basati per stabilire quali fossero le caratteristiche delle persone alle quali proporre un progetto di food coaching. Si continua con l'esame dei risultati tratti dagli articoli individuati in letteratura, dai quali emerge innanzitutto che una persona conosciuta, della stessa cultura e ceto sociale ha più possibilità di ottenere buoni risultati dal percorso fatto con gli utenti che decidono di lavorare sui propri stili di vita. Inoltre un coach risulta avere competenze molto simili a quelle di un infermiere, comprese quelle che emergono spontaneamente. Conclusioni Si può concludere dicendo che il Food Coach è una figura che si avvicina molto al profilo dell'infermiere e che nella realtà italiana sarebbe apprezzato e funzionale per la prevenzione di alcune tra le patologie croniche più diffuse. In un futuro sarebbe perciò utile implementare la formazione degli infermieri con lezioni sul coaching, sul colloquio motivazionale e magari sulla lettura delle etichette dei prodotti alimentari.File | Dimensione | Formato | |
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