The increase of commercial exchanges of plants and goods and the intensive tourism is favouring the accidental displacement of exotic organisms. Biological invasions by alien species are an important ecological and economic threat, with consequent negative impacts on human and animal health and local biodiversity (flora and fauna). In particular, the introduction of exotic pests has become quite a common event worldwide. In Italy there are in fact 700 different species of exotic insects, essentially reported in the last 30 years, and this is due to their adaptability to new environments and to their trophic activity. Despite the monitoring activity carried out by local institutions and the current regulations, the introduction of new organisms is an ever-growing phenomenon very difficult to control. A recent case is the box tree moth, Cydalima perspectalis (Walker) (Lepidoptera, Crambidae). The species, native of eastern Asia, was recorded for the first time in Europe in 2006 in southwestern Germany, where it was probably introduced with the exchange of infested box plants. This species then spread across Europe, causing many concerns. In 2010 it was also reported in Italy in Veneto and then in other Italian regions, such as Lombardia (2011), Emilia-Romagna (2012), Friuli-Venezia Giulia (2012), Marche (2013), Piemonte (2013), Toscana (2013), and Sicilia (2013). C. perspectalis larvae feed on the leaves of different species belonging to the genus Buxus, seriously damaging these ornamental plants widely used in private and public gardens, and in natural forests as well. In addition to the leaves, the larvae can also damage the bark, causing tree decline and dieback. Currently no specific chemical product is registered against this species and little information is available in literature concerning natural enemies in the area of origin. The quick establishment in many European countries by this invasive moth, both in the urban environment and in forestry, is giving rise to a strong need to study its biology, ecology and population dynamic in order to better understand its potential distribution and to assess effective control strategies.

L'intensificarsi degli scambi commerciali e turistici uniti alla riduzione dei tempi di trasporto da un continente all'altro hanno favorito negli ultimi decenni lo spostamento accidentale di organismi esotici. Le invasioni biologiche sono una grave minaccia ecologica ed economica, con conseguenti impatti negativi sulla salute dell'uomo e degli animali e sulla biodiversità locale (flora e fauna). In particolare, l'introduzione di insetti esotici rappresenta un fenomeno mondiale sempre più crescente, soprattutto in Paesi con intensi scambi commerciali. In Italia risultano infatti presenti ben 700 differenti specie di insetti alloctoni, segnalate per la maggior parte negli ultimi 30 anni e questo risulta dovuto principalmente alle loro spiccate capacità di adattamento e specializzazioni trofiche. Nonostante le attività di monitoraggio dei Servizi Fitosanitari e l'applicazione di normative per regolamentare l'importazione/esportazione da Paesi terzi, l'introduzione accidentale di specie esotiche è un fenomeno in continuo aumento e difficilmente controllabile. Un caso di recente introduzione riguarda la piralide del bosso, Cydalima perspectalis (Walker) (Lepidoptera, Crambidae). La specie, originaria dell'Asia Orientale, è stata segnalata per la prima volta in Europa nel 2006 in Germania, introdotta accidentalmente tramite il trasporto di piantine di bosso infestate. Si è poi diffusa in gran parte dell'Europa destando numerose preoccupazioni. Nel 2010 è stata segnalata per la prima volta anche in Italia in Veneto e successivamente in Lombardia (2011), Emilia-Romagna (2012), Friuli Venezia Giulia (2012), Marche (2013), Piemonte (2013), Toscana (2013) e Sicilia (2013). Nel nostro Paese la piralide compie 2-3 generazioni l'anno. I danni sulle piante ospiti sono dovuti all'attività trofica delle larve che si nutrono a carico delle foglie di differenti specie del genere Buxus, danneggiando seriamente queste pregiate piante ornamentali ampiamente utilizzate in giardini privati e pubblici e anche presenti in popolamenti forestali naturali. Oltre alle foglie, le larve possono attaccare la giovane corteccia, causando disseccamenti e in caso di elevate infestazioni anche la morte della pianta ospite. Attualmente non risultano registrati prodotti specifici per il contenimento di questa specie e sono scarse le informazioni reperibili in letteratura in merito agli antagonisti naturali presenti nei Paesi di origine. La rapida colonizzazione dei Paesi europei da parte della piralide, sia in ambito urbano che forestale, ha quindi recentemente visto la necessità di approfondire gli studi inerenti la biologia, ecologia e dinamica di popolazione per meglio comprenderne il potenziale di distribuzione e poter mettere a punto efficaci strategie di contenimento.

Gli artropodi del bosso: il caso studio di Cydalima perspectalis

GOLZIO, LUCA GIUSEPPE
2013/2014

Abstract

L'intensificarsi degli scambi commerciali e turistici uniti alla riduzione dei tempi di trasporto da un continente all'altro hanno favorito negli ultimi decenni lo spostamento accidentale di organismi esotici. Le invasioni biologiche sono una grave minaccia ecologica ed economica, con conseguenti impatti negativi sulla salute dell'uomo e degli animali e sulla biodiversità locale (flora e fauna). In particolare, l'introduzione di insetti esotici rappresenta un fenomeno mondiale sempre più crescente, soprattutto in Paesi con intensi scambi commerciali. In Italia risultano infatti presenti ben 700 differenti specie di insetti alloctoni, segnalate per la maggior parte negli ultimi 30 anni e questo risulta dovuto principalmente alle loro spiccate capacità di adattamento e specializzazioni trofiche. Nonostante le attività di monitoraggio dei Servizi Fitosanitari e l'applicazione di normative per regolamentare l'importazione/esportazione da Paesi terzi, l'introduzione accidentale di specie esotiche è un fenomeno in continuo aumento e difficilmente controllabile. Un caso di recente introduzione riguarda la piralide del bosso, Cydalima perspectalis (Walker) (Lepidoptera, Crambidae). La specie, originaria dell'Asia Orientale, è stata segnalata per la prima volta in Europa nel 2006 in Germania, introdotta accidentalmente tramite il trasporto di piantine di bosso infestate. Si è poi diffusa in gran parte dell'Europa destando numerose preoccupazioni. Nel 2010 è stata segnalata per la prima volta anche in Italia in Veneto e successivamente in Lombardia (2011), Emilia-Romagna (2012), Friuli Venezia Giulia (2012), Marche (2013), Piemonte (2013), Toscana (2013) e Sicilia (2013). Nel nostro Paese la piralide compie 2-3 generazioni l'anno. I danni sulle piante ospiti sono dovuti all'attività trofica delle larve che si nutrono a carico delle foglie di differenti specie del genere Buxus, danneggiando seriamente queste pregiate piante ornamentali ampiamente utilizzate in giardini privati e pubblici e anche presenti in popolamenti forestali naturali. Oltre alle foglie, le larve possono attaccare la giovane corteccia, causando disseccamenti e in caso di elevate infestazioni anche la morte della pianta ospite. Attualmente non risultano registrati prodotti specifici per il contenimento di questa specie e sono scarse le informazioni reperibili in letteratura in merito agli antagonisti naturali presenti nei Paesi di origine. La rapida colonizzazione dei Paesi europei da parte della piralide, sia in ambito urbano che forestale, ha quindi recentemente visto la necessità di approfondire gli studi inerenti la biologia, ecologia e dinamica di popolazione per meglio comprenderne il potenziale di distribuzione e poter mettere a punto efficaci strategie di contenimento.
ITA
The increase of commercial exchanges of plants and goods and the intensive tourism is favouring the accidental displacement of exotic organisms. Biological invasions by alien species are an important ecological and economic threat, with consequent negative impacts on human and animal health and local biodiversity (flora and fauna). In particular, the introduction of exotic pests has become quite a common event worldwide. In Italy there are in fact 700 different species of exotic insects, essentially reported in the last 30 years, and this is due to their adaptability to new environments and to their trophic activity. Despite the monitoring activity carried out by local institutions and the current regulations, the introduction of new organisms is an ever-growing phenomenon very difficult to control. A recent case is the box tree moth, Cydalima perspectalis (Walker) (Lepidoptera, Crambidae). The species, native of eastern Asia, was recorded for the first time in Europe in 2006 in southwestern Germany, where it was probably introduced with the exchange of infested box plants. This species then spread across Europe, causing many concerns. In 2010 it was also reported in Italy in Veneto and then in other Italian regions, such as Lombardia (2011), Emilia-Romagna (2012), Friuli-Venezia Giulia (2012), Marche (2013), Piemonte (2013), Toscana (2013), and Sicilia (2013). C. perspectalis larvae feed on the leaves of different species belonging to the genus Buxus, seriously damaging these ornamental plants widely used in private and public gardens, and in natural forests as well. In addition to the leaves, the larvae can also damage the bark, causing tree decline and dieback. Currently no specific chemical product is registered against this species and little information is available in literature concerning natural enemies in the area of origin. The quick establishment in many European countries by this invasive moth, both in the urban environment and in forestry, is giving rise to a strong need to study its biology, ecology and population dynamic in order to better understand its potential distribution and to assess effective control strategies.
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