Variety in the international scene of music is full of challenging solutions, in Italy the background is active as well: not only in pop music we can outline a lot of different fusions (For instance, Eric Clapton's blues rock). When we speak about traditional music we usually tend to believe that it is static and the same as itself for years and maybe for centuries, but -how we know- if culture changes, its products change in the same way during a period of time, like in a merciless mathematical proportion. So if traditional music goes through constant changes and it is influenced by different impulses, therefore it's interesting to observe what occurs when heavy metal (one of genres which is poles apart from traditional music) is influenced by traditional music up to absorb its thematic and melodies. More than hundreds years ago storytellers combined traditional melodies (with their own story and their bond with the land, which produced them) and contemporary facts and middle-class elements, then storyteller ri-arranged those melodies following urban people's tastes; in the same way some musicians, who have grown in metal scene, began to offer a music genre unrelated to metal tradition appealing to traditional melodies in order to recall ancient times. This genre is known as folk metal: classification which tend to underline the two sources from which this music field feeds itself. In the first section of this essay I attempt to identify principal characteristics and developments of folk metal starting from international background to Italian area, where this phenomenon is expanding rapidly. Besides, in the second section, I try to enlighten how folk metal gathers a real community, which takes advantage of contemporary mass media in order to create virtual neighborhood, following Arjun Appadurai's theory. In this virtual community relations among people are not based on face to face interactions, but in these communities people develop ideas, attitudes, behaviors and at last a sens of belonging based on a group identity more or less pronounced. As further proof of these argument I interviewed young people, who listen to this kind of music, and bands, in order to comprehend how much the web (and social network, forum and so on) is necessary to shape sense of belonging and identity to the community. Moreover I try to observe the situation during a live concert, not only because it's an important occurrence for listeners and it acquires a ritual connotation with its attitudes and symbolism, but also because it's under the stage where people stands concretely face to face in a real space. In conclusion I considered worthwhile to narrow the connection between listeners and politics: I notice that music above all is judged and the political opinion is not considered as we tend to believe.
La varietà nel panorama musicale internazionale, ma anche nel piccolo di quello italiano, si apre a soluzioni musicali infinite: da sempre e non solo nella musica leggera si possono osservare contaminazioni tra i generi più disparati (si pensi solo al blues rock di Eric Clapton). Quando si parla di musica tradizionale il più delle volte si è portati a credere che essa sia immobile, rimasta uguale a se stessa per anni se non addirittura per secoli, ma -come è risaputo- se la cultura cambia allora anche i suoi prodotti si modificano nel tempo, come in un'implacabile proporzione matematica. Quindi se anche la musica tradizionale subisce variazioni continue e viene influenzata da stimoli diversi è interessante poter osservare cosa accade quando è l'heavy metal, uno dei generi musicali che più si trova agli antipodi della musica popolare, a rimanere influenzato da essa fino ad inglobarne alcune sue melodie e tematiche. Come più di cento anni fa i cantastorie mescolavano arie popolari (con la propria storia e il proprio legame con la terra che le aveva prodotte) a temi di attualità e elementi della musica borghese, ri-arrangiandole seguendo i gusti del pubblico nel contesto urbano, allo stesso modo alcuni musicisti, cresciuti musicalmente nell'ambito del metal, hanno iniziato proprio come dei cantastorie a proporre un genere musicale estraneo alla tradizione metal facendo leva proprio su quelle melodie popolari che richiamavano il passato. Questo genere viene riconosciuto come folk metal: denominazione che vuole appunto sottolineare le due sorgenti da cui questo ambito musicale si nutre. Nella prima parte di questo lavoro ho cercato di identificare le caratteristiche e i principali sviluppi del folk metal partendo dal contesto internazionale per poi soffermarmi sull'area italiana, dove il fenomeno è recente e in fase di forte espansione. Nella seconda sezione segue un tentativo di mettere in luce come questo settore musicale raccolga attorno a sé una vera e propria comunità, che si serve dei moderni mass-media per formare vicinati virtuali, prendendo in prestito l'etichetta usata dall'antropologo Arjun Appadurai. Quindi comunità immaginate in cui le relazioni tra gli individui non si basano sul faccia a faccia, ma in cui non da meno si sviluppano idee e forme di comportamento condivise, fino a generare un senso di appartenenza che si basa su un'identità più o meno marcata a seconda dell'individuo. A prova di questo fatto ho condotto alcune interviste a giovani che ascoltano folk metal e ai gruppi musicali in modo da capire quanto la rete internet (con i social network, forum e così via) sia importante per plasmare l'identità e il senso di appartenenza alla comunità. Inoltre ho cercato di osservare il momento del concerto, non solo perché, essendo un avvenimento importante, assume per gli ascoltatori una connotazione rituale con propri comportamenti e simbologie, ma anche perché proprio sotto al palco gli individui si trovano realmente ad interagire faccia a faccia in un luogo concreto e condiviso e non virtuale come può invece essere una pagina Facebook. In ultima analisi ho ritenuto opportuno definire meglio il rapporto tra ascoltatori e politica, per riscontrare che -al contrario di quanto si è portati a supporre- è soprattutto la musica ad essere valutata e non la convinzione politica che essa veicola.
Cantastorie di oggi. Percorsi comunitari nel folk metal
BOARETTO, GIADA
2014/2015
Abstract
La varietà nel panorama musicale internazionale, ma anche nel piccolo di quello italiano, si apre a soluzioni musicali infinite: da sempre e non solo nella musica leggera si possono osservare contaminazioni tra i generi più disparati (si pensi solo al blues rock di Eric Clapton). Quando si parla di musica tradizionale il più delle volte si è portati a credere che essa sia immobile, rimasta uguale a se stessa per anni se non addirittura per secoli, ma -come è risaputo- se la cultura cambia allora anche i suoi prodotti si modificano nel tempo, come in un'implacabile proporzione matematica. Quindi se anche la musica tradizionale subisce variazioni continue e viene influenzata da stimoli diversi è interessante poter osservare cosa accade quando è l'heavy metal, uno dei generi musicali che più si trova agli antipodi della musica popolare, a rimanere influenzato da essa fino ad inglobarne alcune sue melodie e tematiche. Come più di cento anni fa i cantastorie mescolavano arie popolari (con la propria storia e il proprio legame con la terra che le aveva prodotte) a temi di attualità e elementi della musica borghese, ri-arrangiandole seguendo i gusti del pubblico nel contesto urbano, allo stesso modo alcuni musicisti, cresciuti musicalmente nell'ambito del metal, hanno iniziato proprio come dei cantastorie a proporre un genere musicale estraneo alla tradizione metal facendo leva proprio su quelle melodie popolari che richiamavano il passato. Questo genere viene riconosciuto come folk metal: denominazione che vuole appunto sottolineare le due sorgenti da cui questo ambito musicale si nutre. Nella prima parte di questo lavoro ho cercato di identificare le caratteristiche e i principali sviluppi del folk metal partendo dal contesto internazionale per poi soffermarmi sull'area italiana, dove il fenomeno è recente e in fase di forte espansione. Nella seconda sezione segue un tentativo di mettere in luce come questo settore musicale raccolga attorno a sé una vera e propria comunità, che si serve dei moderni mass-media per formare vicinati virtuali, prendendo in prestito l'etichetta usata dall'antropologo Arjun Appadurai. Quindi comunità immaginate in cui le relazioni tra gli individui non si basano sul faccia a faccia, ma in cui non da meno si sviluppano idee e forme di comportamento condivise, fino a generare un senso di appartenenza che si basa su un'identità più o meno marcata a seconda dell'individuo. A prova di questo fatto ho condotto alcune interviste a giovani che ascoltano folk metal e ai gruppi musicali in modo da capire quanto la rete internet (con i social network, forum e così via) sia importante per plasmare l'identità e il senso di appartenenza alla comunità. Inoltre ho cercato di osservare il momento del concerto, non solo perché, essendo un avvenimento importante, assume per gli ascoltatori una connotazione rituale con propri comportamenti e simbologie, ma anche perché proprio sotto al palco gli individui si trovano realmente ad interagire faccia a faccia in un luogo concreto e condiviso e non virtuale come può invece essere una pagina Facebook. In ultima analisi ho ritenuto opportuno definire meglio il rapporto tra ascoltatori e politica, per riscontrare che -al contrario di quanto si è portati a supporre- è soprattutto la musica ad essere valutata e non la convinzione politica che essa veicola.File | Dimensione | Formato | |
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