INTRODUZIONE E OBIETTIVI L'obiettivo di questa tesi è quello d'indagare una complicazione della gravidanza quale l'ectopismo e di descriverne il percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale. L' interesse è stato quello di esprimere la patologia nei suoi aspetti clinici, nei fattori di rischio non sempre prevenibili, nella metodologia e tecnica diagnostica e nell'intervento per risolvere la complicazione che prevede la perdita del prodotto del concepimento. A tal proposito il secondo obbiettivo è quello di capire come le donne vengano supportate psicologicamente nell'elaborazione del lutto e di come l'infermiere diventi counselor di comunicazione e supporto alle donne oltre ad erogare assistenza sanitaria per tutta la durata della degenza. MATERIALI E METODI Per la stesura di questo elaborato è stata effettuata una revisione della letteratura con l'utilizzo di materiale bibliografico pertinente, linee guida e alcuni articoli ricavati da banche dati. Inoltre ho sostenuto dei colloqui informativi con la dottoressa in psicologia Maura Anfossi e con le infermiere del reparto di ginecologia dell'azienda ospedaliera Santa Croce e Carle di Cuneo. Mi sono avvalsa infine della mia esperienza di tirocinio clinico effettuato al secondo anno di corso nel suddetto reparto. RISULTATI Dall' analisi dei dati ottenuti dalla ricerca effettuata traspare come la gravidanza extrauterina sia una patologia multifattoriale con un'incidenza sempre più elevata e una mortalità materna ad oggi piuttosto ridotta. Questo è reso possibile dalla precocità delle diagnosi che vengono formulate con maggiore sicurezza, anche se non sempre con immediata facilità, grazie allo sviluppo tecnologico degli strumenti diagnostici e all'informazione delle donne e delle famiglie che arrivano all'attenzione medica conseguentemente al manifestarsi dei primi sintomi. La precocità della diagnosi permette di ridurre il potenziale rischio della gravidanza di rompersi e dar inizio ad un importante emorragia con rischio di shock ipovolemico e morte. E' una patologia il cui risultato è difficile da accettare e comprendere per la donna ed i familiari per questo può essere consigliato l'intervento di uno psicologo. CONCLUSIONI dal lavoro è emersa la priorità di fare una corretta diagnosi precoce per non mettere a rischio la salute della donna. A tal proposito gli operatori sanitari devono essere formati per saper riconoscere i sintomi precocemente ed educare la donna a non sottovalutarli in modo da poter affrontare questa complessa patologia potenzialmente mortale per la donna. Si può affermare che gli interventi infermieristici mirino in una prima fase a collaborare con il medico nella difficile diagnosi di gravidanza ectopica. In secondo luogo l'infermiere ha un ruolo di sostegno per la donna con GEU: la tranquillizza e redime i dubbi eventuali aiutandola nell'elaborazione del lutto ed eventualmente indirizzandola verso cure a maggiore specificità. La donna può infatti essere inserita in un percorso terapeutico supervisionato da psicologi. L'infermiere è responsabile del percorso assistenziale propriamente detta valutando il dolore, effettuando prelievi per esami ematochimici, preparando la donna all'intervento chirurgico o al trattamento medico.
la gravidanza extrauterina e il ruolo infermieristico
ROASIO, MARTINA
2013/2014
Abstract
INTRODUZIONE E OBIETTIVI L'obiettivo di questa tesi è quello d'indagare una complicazione della gravidanza quale l'ectopismo e di descriverne il percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale. L' interesse è stato quello di esprimere la patologia nei suoi aspetti clinici, nei fattori di rischio non sempre prevenibili, nella metodologia e tecnica diagnostica e nell'intervento per risolvere la complicazione che prevede la perdita del prodotto del concepimento. A tal proposito il secondo obbiettivo è quello di capire come le donne vengano supportate psicologicamente nell'elaborazione del lutto e di come l'infermiere diventi counselor di comunicazione e supporto alle donne oltre ad erogare assistenza sanitaria per tutta la durata della degenza. MATERIALI E METODI Per la stesura di questo elaborato è stata effettuata una revisione della letteratura con l'utilizzo di materiale bibliografico pertinente, linee guida e alcuni articoli ricavati da banche dati. Inoltre ho sostenuto dei colloqui informativi con la dottoressa in psicologia Maura Anfossi e con le infermiere del reparto di ginecologia dell'azienda ospedaliera Santa Croce e Carle di Cuneo. Mi sono avvalsa infine della mia esperienza di tirocinio clinico effettuato al secondo anno di corso nel suddetto reparto. RISULTATI Dall' analisi dei dati ottenuti dalla ricerca effettuata traspare come la gravidanza extrauterina sia una patologia multifattoriale con un'incidenza sempre più elevata e una mortalità materna ad oggi piuttosto ridotta. Questo è reso possibile dalla precocità delle diagnosi che vengono formulate con maggiore sicurezza, anche se non sempre con immediata facilità, grazie allo sviluppo tecnologico degli strumenti diagnostici e all'informazione delle donne e delle famiglie che arrivano all'attenzione medica conseguentemente al manifestarsi dei primi sintomi. La precocità della diagnosi permette di ridurre il potenziale rischio della gravidanza di rompersi e dar inizio ad un importante emorragia con rischio di shock ipovolemico e morte. E' una patologia il cui risultato è difficile da accettare e comprendere per la donna ed i familiari per questo può essere consigliato l'intervento di uno psicologo. CONCLUSIONI dal lavoro è emersa la priorità di fare una corretta diagnosi precoce per non mettere a rischio la salute della donna. A tal proposito gli operatori sanitari devono essere formati per saper riconoscere i sintomi precocemente ed educare la donna a non sottovalutarli in modo da poter affrontare questa complessa patologia potenzialmente mortale per la donna. Si può affermare che gli interventi infermieristici mirino in una prima fase a collaborare con il medico nella difficile diagnosi di gravidanza ectopica. In secondo luogo l'infermiere ha un ruolo di sostegno per la donna con GEU: la tranquillizza e redime i dubbi eventuali aiutandola nell'elaborazione del lutto ed eventualmente indirizzandola verso cure a maggiore specificità. La donna può infatti essere inserita in un percorso terapeutico supervisionato da psicologi. L'infermiere è responsabile del percorso assistenziale propriamente detta valutando il dolore, effettuando prelievi per esami ematochimici, preparando la donna all'intervento chirurgico o al trattamento medico.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/61576