INTRODUCTION: Brain metastases (BM) are a significant cause of morbidity and mortality in patients with metastatic non small cell lung cancer (NSCLC). Approximately 7%-10% of patients with NSCLC have synchronous BM at the time of initial diagnosis, and up to 20%-40% will develop metachronous BM at some point of the disease history. Radiosurgery (SRS) is a well-established noninvasive ablative therapy for the treatment of BM. Early clinical trials demonstrated better outcomes for patients receiving SRS in combination with whole brain radiotherapy (WBRT), compared to WBRT alone. Actually, SRS alone is frequently preferred to WBRT or to combined SRS+WBRT in patients with a limited number of BM, in light of similar survival rates with lower neurocognitive toxicities and better quality of life. In this retrospective study, we evaluated the clinical outcomes of oligometastatic brain disease in NSCLC patients treated with radiosurgery. METHODS: we retrospectively selected all patients consecutively treated with SRS for oligometastatic NSCLC from 2012 to 2018 at the Radiotherapy Unit of Department of Oncology of the University of Torino. The following endpoints were evaluated: Local control of the irradiated lesions (LC), brain disease control (BC), systemic disease control (SC), progression free-survival (PFS) and overall survival (OS). Univariate analysis and Multivariate Cox regression were performed to detect any prognostic factor. Actuarial rates were evaluated with the Kaplan-Meier test. Significant walues were set for a p value < 0.05. RESULTS: we enrolled 201 patients. 125 were male (62,2%) and the median age was 65 (range 39-88). With a median follow up time of 13 months, we observed a LC of 77.7% and a BC of 48% at 1 year. SC at 1 year was 54.9%, while PFS was 23.9% at the same time-point. OS at 12 months was 60.1%. We identified many prognostic factors at the multivariate analysis. In particular, hystology (non-adenocarcinoma) (HR 2.095, p = 0.033) and SRS dose ≤18 Gray (HR 0.395, p = 0.011) negatively affected LC. The need of corticosteroid therapy (CST) before SRS (HR 1.538, p = 0.041) and subtentorial localization of brain metastases (HR 1.786, p = 0.008) were significant negative prognostic factors for BC. For SC and PFS the need of CST before SRS and subtentorial localization of brain metastases were negative prognostic factors. Finally, the need of CST before SRS (HR 1.939, p = 0.000), a total BM volume greater than 3.5 cm3 (HR 1.550, p = 0.021) and systemic disease progression negatively affected OS. CONCLUSIONS: SRS is a valid treatment for patients with oligometastatic brain disease from non-small cell lung cancer, providing good LC rates and ensuring a median survival time of more than 1 year. Many prognostic factors, such as tumor burden and location, dose of radiation and systemic disease status, may impact on patients’ outcome. In fact, a proportion of patients with “favourable” features may have a better prognosis and survive even much longer than 1 year. Our results underline the need for a tailored approach to oligometastatic NSCLC with BM, in order to offer a wise and appropriate treatment to each single patient.
INTRODUZIONE: Le metastasi cerebrali (BM) sono una causa significativa di morbilità e mortalità nei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule (NSCLC) metastatico. Circa il 7%-10% dei pazienti con NSCLC presenta BM al momento della diagnosi iniziale, e fino al 20%-40% svilupperà BM a un certo punto della storia della malattia. La radiochirurgia (SRS) è una terapia ablativa non invasiva consolidata per il trattamento delle BM. I primi studi clinici hanno dimostrato risultati migliori per i pazienti che ricevono la SRS in combinazione con l’irradiazione panencefalica (WBRT), rispetto alla sola WBRT. Attualmente, la SRS da sola è preferita alla WBRT o alla SRS più WBRT in pazienti con un numero limitato di BM, alla luce dei tassi di sopravvivenza sovrapponibili con minori tossicità neurocognitive e migliore qualità di vita. In questo studio retrospettivo, abbiamo valutato i risultati clinici dei pazienti con malattia encefalica oligometastatica da NSCLC trattati con radiochirurgia. METODI: abbiamo selezionato retrospettivamente tutti i pazienti con malattia encefalica oligometastatica da NSCLC trattati con la SRS dal 2012 al 2018 presso l'Unità di Radioterapia del Dipartimento di Oncologia dell'Università di Torino. Sono stati valutati i seguenti endpoint: controllo locale delle lesioni irradiate (LC), controllo della malattia encefalica (BC), controllo sistemico della malattia (SC), sopravvivenza libera da progressione (PFS) e sopravvivenza globale (OS). Sono state eseguite analisi univariata e multivariate con regressione di Cox per identificare potenziali fattori prognostici. I tassi attuariali sono stati stimati con il metodo di Kaplan-Meier. Ogni differenza è stata considerata statisticamente significativa per valori di p value <0.05. RISULTATI: Abbiamo arruolato 201 pazienti. 125 erano maschi (62,2%) e l'età mediana era di 65 anni (range 39-88). Con un tempo mediano di follow-up di 13 mesi, abbiamo osservato un LC del 77,7% e un BC del 48% a 1 anno. Il SC a 1 anno era del 54,9%, mentre la PFS era del 23,9% allo stesso punto temporale. L'OS a 12 mesi era del 60,1%. Abbiamo identificato molti fattori prognostici all'analisi multivariata. In particolare, l'istologia (non-adenocarcinoma) (HR 2.095, p = 0.033) e la dose della SRS ≤18 Gray (HR 0.395, p = 0.011) hanno influenzato negativamente il LC. Il bisogno di terapia corticosteroidea (CST) prima della SRS (HR 1.538, p = 0.041) e la localizzazione sottotentoriale delle metastasi cerebrali (HR 1.786, p = 0.008) erano fattori prognostici negativi significativi per il BC. Per SC e PFS la necessità di CST prima della SRS e la localizzazione sottotentoriale delle metastasi cerebrali erano fattori prognostici negativi. Infine, la necessità di CST prima della SRS (HR 1.939, p = 0.000), un volume totale di BM maggiore di 3,5 cm3 (HR 1.550, p = 0.021) e la progressione sistemica della malattia hanno influenzato negativamente la OS. CONCLUSIONI: La SRS è un valido trattamento per i pazienti con malattia encefalica oligometastatica da tumore del polmone non a piccole cellule, fornendo buoni tassi di LC e garantendo una sopravvivenza mediana maggiore di 1 anno. Molti fattori prognostici, come il carico tumorale, la localizzazione, la dose di radiazioni e lo stato della malattia sistemica, possono influire sull'esito dei pazienti. Infatti, una parte dei pazienti con caratteristiche "favorevoli" può avere una prognosi migliore e sopravvivere anche molto più di 1 anno. I nostri risultati sottolineano la necessità di un approccio personalizzato alla malattia encefalica oligometastatica da NSCLC, al fine di offrire un trattamento appropriato ad ogni singolo paziente.
Dati a lungo termine sul trattamento radiochirurgico e stereotassico frazionato in pazienti con metastasi encefaliche da tumore del polmone non a piccole cellule
SOUKHMANE, MOUNIR
2019/2020
Abstract
INTRODUZIONE: Le metastasi cerebrali (BM) sono una causa significativa di morbilità e mortalità nei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule (NSCLC) metastatico. Circa il 7%-10% dei pazienti con NSCLC presenta BM al momento della diagnosi iniziale, e fino al 20%-40% svilupperà BM a un certo punto della storia della malattia. La radiochirurgia (SRS) è una terapia ablativa non invasiva consolidata per il trattamento delle BM. I primi studi clinici hanno dimostrato risultati migliori per i pazienti che ricevono la SRS in combinazione con l’irradiazione panencefalica (WBRT), rispetto alla sola WBRT. Attualmente, la SRS da sola è preferita alla WBRT o alla SRS più WBRT in pazienti con un numero limitato di BM, alla luce dei tassi di sopravvivenza sovrapponibili con minori tossicità neurocognitive e migliore qualità di vita. In questo studio retrospettivo, abbiamo valutato i risultati clinici dei pazienti con malattia encefalica oligometastatica da NSCLC trattati con radiochirurgia. METODI: abbiamo selezionato retrospettivamente tutti i pazienti con malattia encefalica oligometastatica da NSCLC trattati con la SRS dal 2012 al 2018 presso l'Unità di Radioterapia del Dipartimento di Oncologia dell'Università di Torino. Sono stati valutati i seguenti endpoint: controllo locale delle lesioni irradiate (LC), controllo della malattia encefalica (BC), controllo sistemico della malattia (SC), sopravvivenza libera da progressione (PFS) e sopravvivenza globale (OS). Sono state eseguite analisi univariata e multivariate con regressione di Cox per identificare potenziali fattori prognostici. I tassi attuariali sono stati stimati con il metodo di Kaplan-Meier. Ogni differenza è stata considerata statisticamente significativa per valori di p value <0.05. RISULTATI: Abbiamo arruolato 201 pazienti. 125 erano maschi (62,2%) e l'età mediana era di 65 anni (range 39-88). Con un tempo mediano di follow-up di 13 mesi, abbiamo osservato un LC del 77,7% e un BC del 48% a 1 anno. Il SC a 1 anno era del 54,9%, mentre la PFS era del 23,9% allo stesso punto temporale. L'OS a 12 mesi era del 60,1%. Abbiamo identificato molti fattori prognostici all'analisi multivariata. In particolare, l'istologia (non-adenocarcinoma) (HR 2.095, p = 0.033) e la dose della SRS ≤18 Gray (HR 0.395, p = 0.011) hanno influenzato negativamente il LC. Il bisogno di terapia corticosteroidea (CST) prima della SRS (HR 1.538, p = 0.041) e la localizzazione sottotentoriale delle metastasi cerebrali (HR 1.786, p = 0.008) erano fattori prognostici negativi significativi per il BC. Per SC e PFS la necessità di CST prima della SRS e la localizzazione sottotentoriale delle metastasi cerebrali erano fattori prognostici negativi. Infine, la necessità di CST prima della SRS (HR 1.939, p = 0.000), un volume totale di BM maggiore di 3,5 cm3 (HR 1.550, p = 0.021) e la progressione sistemica della malattia hanno influenzato negativamente la OS. CONCLUSIONI: La SRS è un valido trattamento per i pazienti con malattia encefalica oligometastatica da tumore del polmone non a piccole cellule, fornendo buoni tassi di LC e garantendo una sopravvivenza mediana maggiore di 1 anno. Molti fattori prognostici, come il carico tumorale, la localizzazione, la dose di radiazioni e lo stato della malattia sistemica, possono influire sull'esito dei pazienti. Infatti, una parte dei pazienti con caratteristiche "favorevoli" può avere una prognosi migliore e sopravvivere anche molto più di 1 anno. I nostri risultati sottolineano la necessità di un approccio personalizzato alla malattia encefalica oligometastatica da NSCLC, al fine di offrire un trattamento appropriato ad ogni singolo paziente.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/615