Questo lavoro descrive gli usi passati, attuali e auspicabili del cannabinoide Δ9-tetraidrocannabinolo (THC), principale principio attivo della Cannabis Sativa, pianta della famiglia delle Cannabaceae, e di altri cannabinoidi. La Cannabis Sativa è una pianta erbacea dioica annua, di notevoli dimensioni, e la concetrazione più alta di THC si trova nelle sue infiorescenze femminili. Questa molecola esercita i propri effetti grazie all'interazione con dei recettori, detti ¿recettori cannabinoidi¿ CB1 e CB2, la cui collocazione anatomica vede il tipo CB1 presente soprattutto nel SNC; il tipo CB2, invece, nelle cellule immunitarie e nei tessuti periferici. La stimolazione dei recettori CB1 rende conto degli effetti euforizzanti dei cannabinoidi ma anche della loro azione antiemetica, antiossidante, ipotensiva, immunosoppressiva, antinfiammatoria, analgesica, antispastica e stimolante dell'appetito. La stimolazione dei recettori CB2 sembra essere responsabile principalmente della azione anti-infiammatoria e immunomodulatrice. Il THC e i suoi derivati hanno permesso la scoperta di molecole che fisiologicamente attivano questi recettori, ovvero una classe di lipidi chiamati endocannabinoidi. Ne sono esempi l'anandamide e il 2-arachidonoilglicerolo, 2-AG. In continua espansione è la classe dei cannabinoidi sintetici, realizzati in laboratorio a scopo terapeutico e di ricerca. Il Dronabinolo (è la denominazione internazionale non-proprietaria (INN) della variante sterochimica del delta-9-THC, denominato (-)-trans-delta-9-tetraidrocannabinolo) e il Nabilone vengono utilizzati per il trattamento della nausea e del vomito nei pazienti in chemioterapia antitumorale e per la stimolazione dell'appetito nei pazienti con sindrome da deperimento da AIDS. Oggi in Italia le leggi che regolamentano l'utilizzo della cannabis terapeutica sono difformi e variano di Regione in Regione. Sono in corso proposte di modifiche alla legge affinché il Ministro della salute (attualmente Beatrice Lorenzin) avvii un'analisi definitiva della questione a livello nazionale, attraverso l'emanazione di una Legge Quadro che regolamenti l'intera materia. In conclusione, prospettive dell'impiego di nuovi o ancora poco conosciuti cannabinoidi in condizioni come ansia, depressione, epilessia, asma, patologie neurologiche, unitamente ad un ammodernamento della relativa legislazione, lasciano sperare in nuove ed efficaci alternative terapeutiche a ciò che fino ad ora è disponibile
Attuali e potenziali utilizzi del THC e dei suoi derivati
STUARDI, EMANUELE
2013/2014
Abstract
Questo lavoro descrive gli usi passati, attuali e auspicabili del cannabinoide Δ9-tetraidrocannabinolo (THC), principale principio attivo della Cannabis Sativa, pianta della famiglia delle Cannabaceae, e di altri cannabinoidi. La Cannabis Sativa è una pianta erbacea dioica annua, di notevoli dimensioni, e la concetrazione più alta di THC si trova nelle sue infiorescenze femminili. Questa molecola esercita i propri effetti grazie all'interazione con dei recettori, detti ¿recettori cannabinoidi¿ CB1 e CB2, la cui collocazione anatomica vede il tipo CB1 presente soprattutto nel SNC; il tipo CB2, invece, nelle cellule immunitarie e nei tessuti periferici. La stimolazione dei recettori CB1 rende conto degli effetti euforizzanti dei cannabinoidi ma anche della loro azione antiemetica, antiossidante, ipotensiva, immunosoppressiva, antinfiammatoria, analgesica, antispastica e stimolante dell'appetito. La stimolazione dei recettori CB2 sembra essere responsabile principalmente della azione anti-infiammatoria e immunomodulatrice. Il THC e i suoi derivati hanno permesso la scoperta di molecole che fisiologicamente attivano questi recettori, ovvero una classe di lipidi chiamati endocannabinoidi. Ne sono esempi l'anandamide e il 2-arachidonoilglicerolo, 2-AG. In continua espansione è la classe dei cannabinoidi sintetici, realizzati in laboratorio a scopo terapeutico e di ricerca. Il Dronabinolo (è la denominazione internazionale non-proprietaria (INN) della variante sterochimica del delta-9-THC, denominato (-)-trans-delta-9-tetraidrocannabinolo) e il Nabilone vengono utilizzati per il trattamento della nausea e del vomito nei pazienti in chemioterapia antitumorale e per la stimolazione dell'appetito nei pazienti con sindrome da deperimento da AIDS. Oggi in Italia le leggi che regolamentano l'utilizzo della cannabis terapeutica sono difformi e variano di Regione in Regione. Sono in corso proposte di modifiche alla legge affinché il Ministro della salute (attualmente Beatrice Lorenzin) avvii un'analisi definitiva della questione a livello nazionale, attraverso l'emanazione di una Legge Quadro che regolamenti l'intera materia. In conclusione, prospettive dell'impiego di nuovi o ancora poco conosciuti cannabinoidi in condizioni come ansia, depressione, epilessia, asma, patologie neurologiche, unitamente ad un ammodernamento della relativa legislazione, lasciano sperare in nuove ed efficaci alternative terapeutiche a ciò che fino ad ora è disponibileFile | Dimensione | Formato | |
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