La tubercolosi è una malattia infettiva causata da Mycobacterium tuberculosis (bacillo di Koch). La trasmissione avviene principalmente per via aerea, attraverso l'esposizione al bacillo presente nelle goccioline di secreto bronchiale del soggetto infetto. Più raro è il contagio cutaneo-mucoso o per via indiretta, attraverso oggetti contaminati. L'organo più colpito è il polmone. Le manifestazioni cliniche della malattia, quali la formazione del granuloma tubercolare e la formazione di cavità all'interno del polmone, sono il risultato dell'ipersensibilità che è parte integrante della risposta immunitaria dell'ospite. I dati epidemiologici mostrano un quadro ancora preoccupante: a livello mondiale l'OMS stima che nel 2010 siano stati diagnosticati circa 8,8 milioni di nuovi casi di tubercolosi. I programmi di sorveglianza e di controllo, istituiti a partire dal 2002, hanno registrato una riduzione del numero di casi di soggetti infetti e dei tassi d'incidenza e, contemporaneamente, una crescita del numero di pazienti in trattamento. I dati registrati in Piemonte riportano una situazione stabile e in linea con i dati nazionali, con una media di circa 400 nuovi casi l'anno, circa 9 su 100.000 abitanti. L'incidenza della malattia è più frequente nei grandi centri urbani: infatti il tasso di incidenza della malattia a Torino è circa il doppio rispetto alla media regionale, con 150 nuovi casi l'anno (16/100.000 ab.). La terapia farmacologica, secondo le linee guida dettate dall'OMS, prevede un trattamento di 6 mesi con farmaci di prima scelta in associazione, quali isoniazide, rifampicine, pirazinamide ed etambutolo. Tuttavia, molteplici fattori (ad es. l'interruzione delle cure, i regimi di trattamento prescritti talvolta in modo errato, l'aumento dei viaggi internazioni, la capacità del micobatterio di rimanere in uno stato quiescente, ecc.) favoriscono l'insorgere delle resistenze, che risultano molto complesse da trattare sia in termini farmacologici sia in termini di durata. In questi casi si deve ricorrere ad associazione di farmaci di seconda scelta e ad antitubercolari iniettabili per un periodo di tempo che va dai 9 ai 24 mesi di terapia. Attualmente, esiste un solo vaccino antitubercolare, il BCG, messo a punto da Calmette e Guérin nel 1921, ma questa vaccinazione risulta essere utile nella prima infanzia (in Paesi ad elevata incidenza di TBC), o in soggetti ad elevato rischio di infezione tubercolare (in Italia le categorie a rischio sono evidenziate nel D.L. 112 del 31/03/98), tenendo comunque conto delle controindicazioni dello stesso. La problematica più importante del BCG è che presenta un'efficacia accettabile solo contro le forme disseminate di tubercolosi infantile, mentre ha una protezione molto variabile contro le forme polmonari nell'adulto. Per questo motivo si stanno studiando nuovi vaccini antitubercolari, molti dei quali sono allo studio in fase I e II, che variano dall'uso di vaccini BCG ricombinanti, a vaccini a sub unità con vettori virali e a preparazioni con cellule intere. Con il progetto ¿stopTB¿, iniziato nel 2006, si mira a dimezzare l'incidenza della malattia entro il 2015 (rispetto al livello del 1990), e ad eradicare la tubercolosi entro il 2050 attuando una maggiore sorveglianza e monitoraggio dei nuovi casi e, soprattutto, approntando nuovi vaccini antitubercolari e nuove terapie farmacologiche che sfruttino anche l'associazione sinergica tra i farmaci di sintesi e molecole di origine naturale.
LA TUBERCOLOSI: UNA MALATTIA "ROMANTICA" ANCORA DA DEBELLARE
ROSA, VALENTINA
2011/2012
Abstract
La tubercolosi è una malattia infettiva causata da Mycobacterium tuberculosis (bacillo di Koch). La trasmissione avviene principalmente per via aerea, attraverso l'esposizione al bacillo presente nelle goccioline di secreto bronchiale del soggetto infetto. Più raro è il contagio cutaneo-mucoso o per via indiretta, attraverso oggetti contaminati. L'organo più colpito è il polmone. Le manifestazioni cliniche della malattia, quali la formazione del granuloma tubercolare e la formazione di cavità all'interno del polmone, sono il risultato dell'ipersensibilità che è parte integrante della risposta immunitaria dell'ospite. I dati epidemiologici mostrano un quadro ancora preoccupante: a livello mondiale l'OMS stima che nel 2010 siano stati diagnosticati circa 8,8 milioni di nuovi casi di tubercolosi. I programmi di sorveglianza e di controllo, istituiti a partire dal 2002, hanno registrato una riduzione del numero di casi di soggetti infetti e dei tassi d'incidenza e, contemporaneamente, una crescita del numero di pazienti in trattamento. I dati registrati in Piemonte riportano una situazione stabile e in linea con i dati nazionali, con una media di circa 400 nuovi casi l'anno, circa 9 su 100.000 abitanti. L'incidenza della malattia è più frequente nei grandi centri urbani: infatti il tasso di incidenza della malattia a Torino è circa il doppio rispetto alla media regionale, con 150 nuovi casi l'anno (16/100.000 ab.). La terapia farmacologica, secondo le linee guida dettate dall'OMS, prevede un trattamento di 6 mesi con farmaci di prima scelta in associazione, quali isoniazide, rifampicine, pirazinamide ed etambutolo. Tuttavia, molteplici fattori (ad es. l'interruzione delle cure, i regimi di trattamento prescritti talvolta in modo errato, l'aumento dei viaggi internazioni, la capacità del micobatterio di rimanere in uno stato quiescente, ecc.) favoriscono l'insorgere delle resistenze, che risultano molto complesse da trattare sia in termini farmacologici sia in termini di durata. In questi casi si deve ricorrere ad associazione di farmaci di seconda scelta e ad antitubercolari iniettabili per un periodo di tempo che va dai 9 ai 24 mesi di terapia. Attualmente, esiste un solo vaccino antitubercolare, il BCG, messo a punto da Calmette e Guérin nel 1921, ma questa vaccinazione risulta essere utile nella prima infanzia (in Paesi ad elevata incidenza di TBC), o in soggetti ad elevato rischio di infezione tubercolare (in Italia le categorie a rischio sono evidenziate nel D.L. 112 del 31/03/98), tenendo comunque conto delle controindicazioni dello stesso. La problematica più importante del BCG è che presenta un'efficacia accettabile solo contro le forme disseminate di tubercolosi infantile, mentre ha una protezione molto variabile contro le forme polmonari nell'adulto. Per questo motivo si stanno studiando nuovi vaccini antitubercolari, molti dei quali sono allo studio in fase I e II, che variano dall'uso di vaccini BCG ricombinanti, a vaccini a sub unità con vettori virali e a preparazioni con cellule intere. Con il progetto ¿stopTB¿, iniziato nel 2006, si mira a dimezzare l'incidenza della malattia entro il 2015 (rispetto al livello del 1990), e ad eradicare la tubercolosi entro il 2050 attuando una maggiore sorveglianza e monitoraggio dei nuovi casi e, soprattutto, approntando nuovi vaccini antitubercolari e nuove terapie farmacologiche che sfruttino anche l'associazione sinergica tra i farmaci di sintesi e molecole di origine naturale.File | Dimensione | Formato | |
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