In apparenza omogeneo, quello idrominerale è un bene decisamente particolare nel panorama industriale. L'acqua ha, infatti, da sempre rivestito un ruolo di primaria importanza per l'uomo, venerata e tanto attesa nei periodi di siccità, quanto temuta durante le piene e le inondazioni; le radici dell'attuale consumo di acqua, intesa quale fonte di benessere, sono riconducibili alle tradizioni termali dell'antica Grecia e successivamente dei ¿bagni¿ romani. Tuttavia, l'affermazione del consumo di acqua confezionata è un fenomeno recente. Invero, sino ai primi anni Ottanta, il prodotto idrominerale non era considerato un bene di consumo primario, quale è oggi, piuttosto si tendeva ad associarlo a tipologie di consumo elitario e particolare, principalmente connesso a trattamenti coadiuvanti di stati patologici e su indicazione medica. Il consumo di acqua confezionata si è evoluto esponenzialmente negli ultimi trent'anni, e attualmente rappresenta un mercato maturo e pressoché universale, raggiungendo un tasso di penetrazione del 98%. In virtù di ragioni riconducibili a motivazioni culturali e di sicurezza, ad attitudini salutiste, nonché ad un mercato in grado di offrire prodotti di ottima qualità a livelli di prezzo tra i più bassi in Europa, gli italiani sono un popolo di ¿bevitori¿ di acque confezionate ed in particolare di Acqua Minerale Naturale. Da tempo, tra i primi in Europa e al mondo secondo le statistiche, con un consumo procapite di 188 litri all'anno nel 2011; il comparto industriale nazionale risulta tra i maggiormente produttivi su scala globale. Il presente lavoro si propone di analizzare il settore delle Acque Minerali Naturali italiano secondo la metodologia di analisi settoriale degli economisti industriali, ispirandosi all'approccio struttura ¿ comportamento - risultati. L'interesse si è diretto verso il settore idrominerale italiano, in quanto questo rappresenta un comparto rilevante sia a livello industriale, sia dal punto di vista dei consumi nazionali, al di là della semplicità, quasi banale, del prodotto in sé. In particolare, il mercato in oggetto fa riferimento ad una produzione di 12,3 miliardi di litri, 168 società imbottigliatrici, 304 marchi imbottigliati ed un giro d'affari intorno ai tre miliardi di euro, oltre cinque a valore. Un comparto caratterizzato dalla presenza di numerosi operatori, organizzato in forma di oligopolio, che tuttavia indica una sostanziale concentrazione verso le imprese di dimensioni maggiori, aventi estensione capillare in tutto il territorio. La particolarità è tuttavia identificabile nella presenza di numerosi operatori a carattere locale e regionale, che realizzano buone prospettive nelle aree di competenza. Inoltre, il territorio nazionale per sua conformazione si rivela molto ricco di materia prima di ottima qualità: sono circa 700 le sorgenti di acqua minerale presenti nel sottosuolo. La divisione in tre parti, ovvero macroaree, del lavoro, corrisponde alla suddivisione logica tra analisi della domanda, analisi dell'offerta ed analisi empirica del settore attraverso un campione rappresentativo, al fine di restituire uno studio di settore del mercato italiano delle Acque Minerali. In conclusione, l'obiettivo è quello di fornire un quadro di sintesi rappresentativo di un settore altamente produttivo, che, nonostante lo stadio di maturità ed il periodo di recessione, si rivela un'industria stabile e consolidata all'interno del comparto delle bibite.

Il mercato italiano delle Acque Minerali. Uno studio empirico sui principali operatori.

ZGAVEC, VALERIA
2011/2012

Abstract

In apparenza omogeneo, quello idrominerale è un bene decisamente particolare nel panorama industriale. L'acqua ha, infatti, da sempre rivestito un ruolo di primaria importanza per l'uomo, venerata e tanto attesa nei periodi di siccità, quanto temuta durante le piene e le inondazioni; le radici dell'attuale consumo di acqua, intesa quale fonte di benessere, sono riconducibili alle tradizioni termali dell'antica Grecia e successivamente dei ¿bagni¿ romani. Tuttavia, l'affermazione del consumo di acqua confezionata è un fenomeno recente. Invero, sino ai primi anni Ottanta, il prodotto idrominerale non era considerato un bene di consumo primario, quale è oggi, piuttosto si tendeva ad associarlo a tipologie di consumo elitario e particolare, principalmente connesso a trattamenti coadiuvanti di stati patologici e su indicazione medica. Il consumo di acqua confezionata si è evoluto esponenzialmente negli ultimi trent'anni, e attualmente rappresenta un mercato maturo e pressoché universale, raggiungendo un tasso di penetrazione del 98%. In virtù di ragioni riconducibili a motivazioni culturali e di sicurezza, ad attitudini salutiste, nonché ad un mercato in grado di offrire prodotti di ottima qualità a livelli di prezzo tra i più bassi in Europa, gli italiani sono un popolo di ¿bevitori¿ di acque confezionate ed in particolare di Acqua Minerale Naturale. Da tempo, tra i primi in Europa e al mondo secondo le statistiche, con un consumo procapite di 188 litri all'anno nel 2011; il comparto industriale nazionale risulta tra i maggiormente produttivi su scala globale. Il presente lavoro si propone di analizzare il settore delle Acque Minerali Naturali italiano secondo la metodologia di analisi settoriale degli economisti industriali, ispirandosi all'approccio struttura ¿ comportamento - risultati. L'interesse si è diretto verso il settore idrominerale italiano, in quanto questo rappresenta un comparto rilevante sia a livello industriale, sia dal punto di vista dei consumi nazionali, al di là della semplicità, quasi banale, del prodotto in sé. In particolare, il mercato in oggetto fa riferimento ad una produzione di 12,3 miliardi di litri, 168 società imbottigliatrici, 304 marchi imbottigliati ed un giro d'affari intorno ai tre miliardi di euro, oltre cinque a valore. Un comparto caratterizzato dalla presenza di numerosi operatori, organizzato in forma di oligopolio, che tuttavia indica una sostanziale concentrazione verso le imprese di dimensioni maggiori, aventi estensione capillare in tutto il territorio. La particolarità è tuttavia identificabile nella presenza di numerosi operatori a carattere locale e regionale, che realizzano buone prospettive nelle aree di competenza. Inoltre, il territorio nazionale per sua conformazione si rivela molto ricco di materia prima di ottima qualità: sono circa 700 le sorgenti di acqua minerale presenti nel sottosuolo. La divisione in tre parti, ovvero macroaree, del lavoro, corrisponde alla suddivisione logica tra analisi della domanda, analisi dell'offerta ed analisi empirica del settore attraverso un campione rappresentativo, al fine di restituire uno studio di settore del mercato italiano delle Acque Minerali. In conclusione, l'obiettivo è quello di fornire un quadro di sintesi rappresentativo di un settore altamente produttivo, che, nonostante lo stadio di maturità ed il periodo di recessione, si rivela un'industria stabile e consolidata all'interno del comparto delle bibite.
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