Lo smarrimento e il furto del Bancomat o della carta di credito rappresentano situazioni pericolose e molto spiacevoli per i risparmi di ogni cliente o consumatore; possono essere la conseguenza di furti, perpetrati da malintenzionati, organizzati con metodi ormai all'avanguardia per sottrarre fraudolentemente la carta o il codice segreto; oppure l'effetto di una dimenticanza del titolare stesso della carta. In questo contesto ho diviso l'elaborato in tre parti: nella prima viene effettuato un excursus sui vari mezzi di pagamento, sulle loro caratteristiche, origini e natura giuridica, evidenziando anche le statistiche e i dati sulla diffusione nel tempo che queste carte di pagamento hanno avuto: prima considerate elitarie, poi entrate nella quotidianità di ogni cittadino. Nel secondo capitolo si entra nel vivo dell'argomento e vengono presi in considerazione gli utilizzi fraudolenti e le fonti legislative che regolano questi aspetti: tra questi i maggiormente importanti sono costituiti dalla direttiva 64/2007/CE, recepita nel nostro ordinamento dal decreto legislativo n°11/2010, e dall'istituzione del 2009 dell'Arbitro Bancario Finanziario, figura a tutela del consumatore, cliente degli intermediari finanziari, che necessiterebbe di una maggiore pubblicità non essendo ancora conosciuto da molti. Nella terza parte, infine, sono analizzate alcune sentenze e decisioni adottate dai vari organi preposti e deputati ad esaminare questa fattispecie, cercando di individuare gli indirizzi giurisprudenziali prevalenti e analizzando come, nella maggior parte dei casi, l'emittente finanziario, in caso di prelievi fraudolenti, addossi la responsabilità, per colpa grave o dolo, in capo al proprio cliente, argomentando la negligenza dello stesso, nel custodire nel medesimo luogo PIN e carta di pagamento. Con questo lavoro ho voluto, dunque, approfondire tali tematiche, sia per soddisfare un'esigenza di conoscenza personale degli strumenti che la legislazione italiana e le norme comunitarie mettono a disposizione per evitare che sia il consumatore stesso a rimetterci; sia per comprendere nell'era delle molte operazioni effettuate on-line, quali siano le risposte che la giurisprudenza ha saputo dare, adeguandosi a queste sempre più diffuse e sofisticate forme di criminalità.
LO SMARRIMENTO DELLE CARTE BANCARIE: ANALISI DELLA GIURISPRUDENZA.
PIGNATA, PAOLA
2013/2014
Abstract
Lo smarrimento e il furto del Bancomat o della carta di credito rappresentano situazioni pericolose e molto spiacevoli per i risparmi di ogni cliente o consumatore; possono essere la conseguenza di furti, perpetrati da malintenzionati, organizzati con metodi ormai all'avanguardia per sottrarre fraudolentemente la carta o il codice segreto; oppure l'effetto di una dimenticanza del titolare stesso della carta. In questo contesto ho diviso l'elaborato in tre parti: nella prima viene effettuato un excursus sui vari mezzi di pagamento, sulle loro caratteristiche, origini e natura giuridica, evidenziando anche le statistiche e i dati sulla diffusione nel tempo che queste carte di pagamento hanno avuto: prima considerate elitarie, poi entrate nella quotidianità di ogni cittadino. Nel secondo capitolo si entra nel vivo dell'argomento e vengono presi in considerazione gli utilizzi fraudolenti e le fonti legislative che regolano questi aspetti: tra questi i maggiormente importanti sono costituiti dalla direttiva 64/2007/CE, recepita nel nostro ordinamento dal decreto legislativo n°11/2010, e dall'istituzione del 2009 dell'Arbitro Bancario Finanziario, figura a tutela del consumatore, cliente degli intermediari finanziari, che necessiterebbe di una maggiore pubblicità non essendo ancora conosciuto da molti. Nella terza parte, infine, sono analizzate alcune sentenze e decisioni adottate dai vari organi preposti e deputati ad esaminare questa fattispecie, cercando di individuare gli indirizzi giurisprudenziali prevalenti e analizzando come, nella maggior parte dei casi, l'emittente finanziario, in caso di prelievi fraudolenti, addossi la responsabilità, per colpa grave o dolo, in capo al proprio cliente, argomentando la negligenza dello stesso, nel custodire nel medesimo luogo PIN e carta di pagamento. Con questo lavoro ho voluto, dunque, approfondire tali tematiche, sia per soddisfare un'esigenza di conoscenza personale degli strumenti che la legislazione italiana e le norme comunitarie mettono a disposizione per evitare che sia il consumatore stesso a rimetterci; sia per comprendere nell'era delle molte operazioni effettuate on-line, quali siano le risposte che la giurisprudenza ha saputo dare, adeguandosi a queste sempre più diffuse e sofisticate forme di criminalità.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
701325_tesipaolapignata.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
738.16 kB
Formato
Adobe PDF
|
738.16 kB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/60940