La formazione dell'adulto può rivestire un ruolo fondamentale nella vita del lavoratore e dell'organizzazione soprattutto in ambito medico-sanitario. La pratica lavorativa del professionista sanitario infatti è basata sulla relazione con altre persone (in particolare con i pazienti) e richiede un tipo di formazione non solo nozionistico ma anche relazionale. La narrazione è stata analizzata nella sua forma scritta con l'obiettivo di mettere in luce l'importanza dell'utilizzo di un metodo autobiografico trasversale al metodo tradizionale d'aula. Il metodo narrativo permette al professionista di riflettere sul racconto delle esperienze professionali, di condividerle con altre figure professionali e di riflettere e costruire il senso dell'agire lavorativo attraverso il pensiero introspettivo e retrospettivo. Il confronto tra metodo narrativo e metodo tradizionale è stato elaborato attraverso la conduzione di interviste narrative semi-strutturate a venti infermieri che sono stati divisi in due gruppi: un gruppo ha utilizzato il metodo narrativo in sede formativa ed un gruppo ha invece utilizzato il metodo tradizionale. Le differenze oltre ad essere formali e metodologiche rispecchiano due percorsi di apprendimento completamente diversi. Per il gruppo che ha utilizzato il metodo narrativo è avvenuto un vero e proprio cambiamento nelle strategie mentali e l'utilizzo del metodo ha favorito sia la conoscenza di nuove nozioni, sia la condivisione di esperienze personali con altri professionisti , sia la riflessione su di sé e sul lavoro. Per il gruppo che ha utilizzato il metodo tradizionale invece, è avvenuto un tipo di apprendimento contenutistico dove l'aspetto relazionale e gruppale risulta assente, così come la riflessione e il processo di sensemaking (costruzione del senso dell'esperienza). La differenza denota l'importanza di seguire gli intenti dell'andragogia nella formazione in età adulta perché risultano funzionali per disporre al professionista i mezzi per imparare dall'esperienza attraverso la relazione e per applicare i contenuti dell'apprendimento anche nella vita reale. Il metodo tradizionale invece predilige intenti pedagogici che non sono risultati funzionali nei percorsi formativi per gli adulti poiché più adatti all'età infantile. L'integrazione nell'utilizzo delle due metodologie risulta la scelta più funzionale per formare un professionista competente sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista relazionale, aspetto quest'ultimo imprescindibile quando si ricoprono ruoli assistenziali e di cura.

Adulti in formazione: metodo narrativo metodo tradizionale, il confronto in uno studio pilota

ALDI, FEDERICA
2012/2013

Abstract

La formazione dell'adulto può rivestire un ruolo fondamentale nella vita del lavoratore e dell'organizzazione soprattutto in ambito medico-sanitario. La pratica lavorativa del professionista sanitario infatti è basata sulla relazione con altre persone (in particolare con i pazienti) e richiede un tipo di formazione non solo nozionistico ma anche relazionale. La narrazione è stata analizzata nella sua forma scritta con l'obiettivo di mettere in luce l'importanza dell'utilizzo di un metodo autobiografico trasversale al metodo tradizionale d'aula. Il metodo narrativo permette al professionista di riflettere sul racconto delle esperienze professionali, di condividerle con altre figure professionali e di riflettere e costruire il senso dell'agire lavorativo attraverso il pensiero introspettivo e retrospettivo. Il confronto tra metodo narrativo e metodo tradizionale è stato elaborato attraverso la conduzione di interviste narrative semi-strutturate a venti infermieri che sono stati divisi in due gruppi: un gruppo ha utilizzato il metodo narrativo in sede formativa ed un gruppo ha invece utilizzato il metodo tradizionale. Le differenze oltre ad essere formali e metodologiche rispecchiano due percorsi di apprendimento completamente diversi. Per il gruppo che ha utilizzato il metodo narrativo è avvenuto un vero e proprio cambiamento nelle strategie mentali e l'utilizzo del metodo ha favorito sia la conoscenza di nuove nozioni, sia la condivisione di esperienze personali con altri professionisti , sia la riflessione su di sé e sul lavoro. Per il gruppo che ha utilizzato il metodo tradizionale invece, è avvenuto un tipo di apprendimento contenutistico dove l'aspetto relazionale e gruppale risulta assente, così come la riflessione e il processo di sensemaking (costruzione del senso dell'esperienza). La differenza denota l'importanza di seguire gli intenti dell'andragogia nella formazione in età adulta perché risultano funzionali per disporre al professionista i mezzi per imparare dall'esperienza attraverso la relazione e per applicare i contenuti dell'apprendimento anche nella vita reale. Il metodo tradizionale invece predilige intenti pedagogici che non sono risultati funzionali nei percorsi formativi per gli adulti poiché più adatti all'età infantile. L'integrazione nell'utilizzo delle due metodologie risulta la scelta più funzionale per formare un professionista competente sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista relazionale, aspetto quest'ultimo imprescindibile quando si ricoprono ruoli assistenziali e di cura.
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