Delineare una storia delle donne, soprattutto per il mondo antico, è sempre un lavoro arduo e difficoltoso. Un primo elemento di cui tener conto è l'ottica prettamente maschile della rappresentazione femminile a Roma, non soltanto perchè le fonti sono spesso maschili ed ispirate dall'applicazione di moduli stereotipi, ma anche perchè le donne della romanità vengono spesso relazionate al padre, marito, fratello, ecc...La visione e il giudizio degli uomini sono sempre piuttosto critici, in quanto predeterminati dalla loro adesione al diverso modello ideale e costantemente condizionati dalla politica e dall'ideologia del proprio tempo. Inoltre, è possibile cercare le donne nella storia ufficiale, dal momento che esse sono escluse dalla quasi totalità delle attività pubbliche e religiose. La storia delle donne inizia altresì con la loro assunzione di parola: ciò dipende, tuttavia, dal loro accesso ai mezzi espressivi come il gesto, la parola o la scrittura. Gli scrittori e soprattutto le attività e le opere femminili attestate dalle fonti epigrafiche, archeologiche e giuridiche fanno emergere profili di donne diverse e dai molteplici aspetti. Sono proprio le notizie sulla vita delle donne forniteci dalle iscrizioni siano esse sepolcrali, onorarie e votive ad attestarci la varietà della condizione femminile in ambito romano, integrando e consentendo di valutare meglio le fonti letterarie. L'obiettivo non è tanto quello di ricostruire una storia delle donne dell'antichità romana, né tanto meno quello di raccogliere dati superficiali sulle iscrizioni commissionate da donne o dedicate a donne, e non è neppure quello di confutare tesi di studiosi: lo scopo è quello di delineare dei profili per dare voce a queste donne, ricche o povere che fossero, madri o nubili, libere o schiave, rispettabili o infames, in quanto tutte hanno pari dignità.

Donne che parlano. Indagine sulla condizione femminile attraverso le iscrizioni. Il caso della Regio XI - Transpadana.

PANZA, SERENA
2012/2013

Abstract

Delineare una storia delle donne, soprattutto per il mondo antico, è sempre un lavoro arduo e difficoltoso. Un primo elemento di cui tener conto è l'ottica prettamente maschile della rappresentazione femminile a Roma, non soltanto perchè le fonti sono spesso maschili ed ispirate dall'applicazione di moduli stereotipi, ma anche perchè le donne della romanità vengono spesso relazionate al padre, marito, fratello, ecc...La visione e il giudizio degli uomini sono sempre piuttosto critici, in quanto predeterminati dalla loro adesione al diverso modello ideale e costantemente condizionati dalla politica e dall'ideologia del proprio tempo. Inoltre, è possibile cercare le donne nella storia ufficiale, dal momento che esse sono escluse dalla quasi totalità delle attività pubbliche e religiose. La storia delle donne inizia altresì con la loro assunzione di parola: ciò dipende, tuttavia, dal loro accesso ai mezzi espressivi come il gesto, la parola o la scrittura. Gli scrittori e soprattutto le attività e le opere femminili attestate dalle fonti epigrafiche, archeologiche e giuridiche fanno emergere profili di donne diverse e dai molteplici aspetti. Sono proprio le notizie sulla vita delle donne forniteci dalle iscrizioni siano esse sepolcrali, onorarie e votive ad attestarci la varietà della condizione femminile in ambito romano, integrando e consentendo di valutare meglio le fonti letterarie. L'obiettivo non è tanto quello di ricostruire una storia delle donne dell'antichità romana, né tanto meno quello di raccogliere dati superficiali sulle iscrizioni commissionate da donne o dedicate a donne, e non è neppure quello di confutare tesi di studiosi: lo scopo è quello di delineare dei profili per dare voce a queste donne, ricche o povere che fossero, madri o nubili, libere o schiave, rispettabili o infames, in quanto tutte hanno pari dignità.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/60823