In questo elaborato si vogliono mettere in evidenza le principali caratteristiche del rating, focalizzando l'attenzione sugli aspetti che interessano il settore delle PMI, cercando di evidenziarne le grandi opportunità del rating, ma anche i numerosi limiti intrinseci ed i rischi per il mondo imprenditoriale. Se finora solo le grandi aziende hanno fatto ricorso al rating emanato da poche grandi agenzie specializzate internazionali, in questi ultimi anni vi è la tendenza delle PMI a farsi valutare per poter accedere ai mercati dei capitali. Questo trend è in accelerazione soprattutto per quelle PMI con un fatturato compreso tra i 150 e i 500 milioni di euro, ma ha significativi incrementi anche per PMI con fatturati inferiori. Partendo dal concetto stesso di rating e dai principi su cui si basa la sua formulazione, vengono discussi i passaggi chiave che l'azienda di rating deve prendere in considerazione per formulare un giudizio di rating oggettivo. Inoltre viene esposto in modo non teorico, cosa significa concretamente il processo di rating di PMI da parte di una grande Banca italiana, analizzando la situazione attuale di queste realtà oltre ad evidenziare ulteriori prospettive e opportunità che esse stesse possono intraprendere. Questa tesi prende in considerazione anche il rischio di credito (e quindi il credit risk management), la regolamentazione del processo di rating, oltre a far riferimento agli Accordi di Basilea, che hanno rappresentato una svolta nel mondo delle banche, in merito alla regolamentazione, la vigilanza e la gestione del rischio nel loro settore. Il lavoro, però, si focalizza soprattutto sul processo di rating che interessa le PMI, cercando di evidenziare diversi aspetti metodologici. Il sistema bancario deve essere reattivo ed essere presente al fianco delle imprese per riuscire a cogliere tutte le nuove sfide poste dalla globalizzazione; occorre che la valutazione del merito creditizio si focalizzi non solo su informazioni puramente quantitative, ma anche su dati qualitativo-relazionali concernenti la rete d'impresa. Un'opportunità molto valida è rappresentata dal modello BCT (Banca Commerciale Territoriale), che essendo molto flessibile, è capace di integrare informazioni provenienti dalle tecnologie ICT con quelle derivanti dell'attività bancaria spinta verso un forte radicamento sul territorio e molto vicina alla clientela. Scopo di questa tesi è quindi esplorare nel dettaglio questo mondo valutandone opportunità e rischi, ma anche favorire un cambiamento di mentalità da parte del management delle PMI per superare una loro evidente diffidenza strutturale, sia nel panorama italiano, sia in quello europeo, nei confronti delle banche o anche agenzie di rating.

Il rating delle PMI: Opportunità e rischi

GOBETTO, SIMONE
2011/2012

Abstract

In questo elaborato si vogliono mettere in evidenza le principali caratteristiche del rating, focalizzando l'attenzione sugli aspetti che interessano il settore delle PMI, cercando di evidenziarne le grandi opportunità del rating, ma anche i numerosi limiti intrinseci ed i rischi per il mondo imprenditoriale. Se finora solo le grandi aziende hanno fatto ricorso al rating emanato da poche grandi agenzie specializzate internazionali, in questi ultimi anni vi è la tendenza delle PMI a farsi valutare per poter accedere ai mercati dei capitali. Questo trend è in accelerazione soprattutto per quelle PMI con un fatturato compreso tra i 150 e i 500 milioni di euro, ma ha significativi incrementi anche per PMI con fatturati inferiori. Partendo dal concetto stesso di rating e dai principi su cui si basa la sua formulazione, vengono discussi i passaggi chiave che l'azienda di rating deve prendere in considerazione per formulare un giudizio di rating oggettivo. Inoltre viene esposto in modo non teorico, cosa significa concretamente il processo di rating di PMI da parte di una grande Banca italiana, analizzando la situazione attuale di queste realtà oltre ad evidenziare ulteriori prospettive e opportunità che esse stesse possono intraprendere. Questa tesi prende in considerazione anche il rischio di credito (e quindi il credit risk management), la regolamentazione del processo di rating, oltre a far riferimento agli Accordi di Basilea, che hanno rappresentato una svolta nel mondo delle banche, in merito alla regolamentazione, la vigilanza e la gestione del rischio nel loro settore. Il lavoro, però, si focalizza soprattutto sul processo di rating che interessa le PMI, cercando di evidenziare diversi aspetti metodologici. Il sistema bancario deve essere reattivo ed essere presente al fianco delle imprese per riuscire a cogliere tutte le nuove sfide poste dalla globalizzazione; occorre che la valutazione del merito creditizio si focalizzi non solo su informazioni puramente quantitative, ma anche su dati qualitativo-relazionali concernenti la rete d'impresa. Un'opportunità molto valida è rappresentata dal modello BCT (Banca Commerciale Territoriale), che essendo molto flessibile, è capace di integrare informazioni provenienti dalle tecnologie ICT con quelle derivanti dell'attività bancaria spinta verso un forte radicamento sul territorio e molto vicina alla clientela. Scopo di questa tesi è quindi esplorare nel dettaglio questo mondo valutandone opportunità e rischi, ma anche favorire un cambiamento di mentalità da parte del management delle PMI per superare una loro evidente diffidenza strutturale, sia nel panorama italiano, sia in quello europeo, nei confronti delle banche o anche agenzie di rating.
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