È ormai noto come il tessuto produttivo italiano conti pochi gruppi industriali di grandi dimensioni e si articoli, invece, in un gran numero di imprese medio-piccole, le quali hanno rivestito un ruolo fondamentale nello sviluppo economico del nostro Paese. In particolare, a partire dagli anni Sessanta, cominciarono a nascere concentrazioni di PMI che, interagendo tra loro, diedero vita a gruppi di attività produttive specializzate in un determinato settore, autonome ma tutte integrate nello stesso processo di produzione, creando i cosiddetti distretti industriali. Negli ultimi decenni, però, la crescente globalizzazione e le liberalizzazioni commerciale e finanziaria han creato non poche turbolenze al contesto competitivo all'interno del quale operano le imprese, obbligandole ad un ripensamento delle strategie produttive e competitive e rendendo l'internazionalizzazione un passo indispensabile per la loro sopravvivenza. La questione è capire se i distretti industriali, considerati sistemi "chiusi" di PMI, riescano a far fronte a questi processi, che portano alla necessità di affacciarsi verso l'estero ed interagire con soggetti geograficamente molto lontani, aprendo i confini del proprio processo di produzione per cogliere le opportunità d'entrata nelle Global Value Chains ed allargando il proprio mercato. Attraverso un'analisi teorica prima ed empirica poi, si tenterà di analizzare a fondo il sistema produttivo italiano ed in particolare quello piemontese, cercando di far luce sulle recenti dinamiche che caratterizzano le strategie delle imprese all'interno dei sistemi produttivi locali. Ci si concentrerà, infine, sul distretto tessile di Biella, proponendo la costruzione di un indice volto a cogliere la presenza e le modalità dei processi di internazionalizzazione del distretto attraverso l'analisi dei flussi commerciali intraindustriali con altri paesi. L'idea di fondo è quella di creare un modello di analisi estendibile a qualunque realtà distrettuale. Si concluderà analizzando i risultati della ricerca e riflettendo sui cambiamenti nell'organizzazione produttiva dei distretti industriali e della loro tendenza ad entrare in reti di imprese non più legate ad una realtà socio-territoriale circoscritta ma estesa a livello globale, muovendo quindi la teoria economica, geografica e sociale verso un nuovo modello di distretto e, di conseguenza, di sviluppo locale.

Il processo di internazionalizzazione dei distretti industriali. Il caso del distretto tessile di Biella.

BONINO, LUCA
2012/2013

Abstract

È ormai noto come il tessuto produttivo italiano conti pochi gruppi industriali di grandi dimensioni e si articoli, invece, in un gran numero di imprese medio-piccole, le quali hanno rivestito un ruolo fondamentale nello sviluppo economico del nostro Paese. In particolare, a partire dagli anni Sessanta, cominciarono a nascere concentrazioni di PMI che, interagendo tra loro, diedero vita a gruppi di attività produttive specializzate in un determinato settore, autonome ma tutte integrate nello stesso processo di produzione, creando i cosiddetti distretti industriali. Negli ultimi decenni, però, la crescente globalizzazione e le liberalizzazioni commerciale e finanziaria han creato non poche turbolenze al contesto competitivo all'interno del quale operano le imprese, obbligandole ad un ripensamento delle strategie produttive e competitive e rendendo l'internazionalizzazione un passo indispensabile per la loro sopravvivenza. La questione è capire se i distretti industriali, considerati sistemi "chiusi" di PMI, riescano a far fronte a questi processi, che portano alla necessità di affacciarsi verso l'estero ed interagire con soggetti geograficamente molto lontani, aprendo i confini del proprio processo di produzione per cogliere le opportunità d'entrata nelle Global Value Chains ed allargando il proprio mercato. Attraverso un'analisi teorica prima ed empirica poi, si tenterà di analizzare a fondo il sistema produttivo italiano ed in particolare quello piemontese, cercando di far luce sulle recenti dinamiche che caratterizzano le strategie delle imprese all'interno dei sistemi produttivi locali. Ci si concentrerà, infine, sul distretto tessile di Biella, proponendo la costruzione di un indice volto a cogliere la presenza e le modalità dei processi di internazionalizzazione del distretto attraverso l'analisi dei flussi commerciali intraindustriali con altri paesi. L'idea di fondo è quella di creare un modello di analisi estendibile a qualunque realtà distrettuale. Si concluderà analizzando i risultati della ricerca e riflettendo sui cambiamenti nell'organizzazione produttiva dei distretti industriali e della loro tendenza ad entrare in reti di imprese non più legate ad una realtà socio-territoriale circoscritta ma estesa a livello globale, muovendo quindi la teoria economica, geografica e sociale verso un nuovo modello di distretto e, di conseguenza, di sviluppo locale.
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