Il presente lavoro si pone l'obbiettivo di illustrare l'evoluzione giurisprudenziale e dottrinale in ordine alla portata del delicato aspetto del nesso causale tra lo svolgimento di una prestazione di lavoro e lo sviluppo di una patologia da essa derivante. Il tema della causalità ha, da sempre, costituito uno degli elementi cardine del nostro sistema giuridico, sia da un punto di vista civilistico che, soprattutto penalistico. Il presente lavoro parte dall'esame in generale dei fondamenti giuridici costituzionali, legislativi e sociali circa la responsabilità del datore di lavoro a livello nazionale e comunitario, esaminando il funzionamento dell'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, i suoi presupposti giuridici ed i relativi oneri probatori, così come tutt'oggi richiesti a livello di indennizzo INAIL ed a livello processuale sia penale che civile: le prove dell'esposizione al rischio, della malattia stessa e la relativa dimostrazione del nesso causale tra i due presupposti. Viene , altresì, trattato il tema della responsabilità ex art. 2087 codice civile e il suo fondamentale ruolo nella materia in esame, le varie tipologie di danno risarcibile e le relative azioni a disposizione del lavoratore per ricevere ristoro dal danno subito. Per ragioni di necessaria completezza del lavoro, si passa, successivamente, alla disamina di quello che è stato il quadro evolutivo della più specifica normativa nazionale concernente dapprima il riconoscimento e, successivamente, la tutela approntata per la tutela delle malattie professionali: dai suoi albori, a cavallo tra il diciannovesimo ed il ventesimo secolo sino ai più recenti sviluppi costituiti dal d.lgs. 23 febbraio 2000 n. 38, il D.M. 14 gennaio 2008, il d.lgs. 9 aprile 2008 n. 81,il D.M. 11 dicembre 2009, passando dalla ¿conquista¿ ,a livello di tutela e, al contempo, probatorio del sistema della lista, prima rigida e poi di tipo misto, passando per l'ancor oggi fondamentale T.U. n. 1124/1965. Ho ritenuto opportuno, inoltre, dedicare due specifici paragrafi all'esame della normativa relativa a malattie tristemente note e diffuse come la silicosi e l'asbestosi ,il cui riconoscimento a livello legislativo può ritenersi abbastanza recente; così come l'importante conquista del riconoscimento del c.d. mobbing e dello stress, quali malattie professionali ¿moderne¿ e , per certi aspetti, atipiche. Il presente lavoro prosegue addentrandosi in quello che è il tema più centrale e tecnico dello scritto: la trattazione del nesso causale. Sempre partendo dal generale, per poi entrare più nello specifico della mia trattazione, viene illustrato quello che si intende a livello giuridico per nesso di causalità e le numerose teorie ed orientamenti che si sono susseguiti nel tempo circa la sua portata e definizione sia a livello dottrinale che giurisprudenziale. In seguito, viene illustrato quello che è il punto nodale della presente tesi, ovvero la specificità e la complessità della dimostrazione del nesso causale a livello di malattie professionali, passando per le differenze rispetto agli infortuni sul lavoro; caratteristiche che ,proprio per loro natura, vanno a determinare la difficoltà nella ricostruzione del nesso causale a livello processuale: la determinazione del momento della manifestazione, la diluizione nel tempo del suo processo patogenetico , l'individuazione dei soggetti ricoprenti posizioni di garanzia, chiamati cioè al rispetto delle norme antinfortunistiche ed igieniche volte alla prevenzione delle malattie e degli infortuni ed alla conseguente responsabilità a livello penale.
Il Nesso di Causalità tra prestazione di Lavoro e Malattie professionali
FERRARI, ALESSANDRO
2013/2014
Abstract
Il presente lavoro si pone l'obbiettivo di illustrare l'evoluzione giurisprudenziale e dottrinale in ordine alla portata del delicato aspetto del nesso causale tra lo svolgimento di una prestazione di lavoro e lo sviluppo di una patologia da essa derivante. Il tema della causalità ha, da sempre, costituito uno degli elementi cardine del nostro sistema giuridico, sia da un punto di vista civilistico che, soprattutto penalistico. Il presente lavoro parte dall'esame in generale dei fondamenti giuridici costituzionali, legislativi e sociali circa la responsabilità del datore di lavoro a livello nazionale e comunitario, esaminando il funzionamento dell'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, i suoi presupposti giuridici ed i relativi oneri probatori, così come tutt'oggi richiesti a livello di indennizzo INAIL ed a livello processuale sia penale che civile: le prove dell'esposizione al rischio, della malattia stessa e la relativa dimostrazione del nesso causale tra i due presupposti. Viene , altresì, trattato il tema della responsabilità ex art. 2087 codice civile e il suo fondamentale ruolo nella materia in esame, le varie tipologie di danno risarcibile e le relative azioni a disposizione del lavoratore per ricevere ristoro dal danno subito. Per ragioni di necessaria completezza del lavoro, si passa, successivamente, alla disamina di quello che è stato il quadro evolutivo della più specifica normativa nazionale concernente dapprima il riconoscimento e, successivamente, la tutela approntata per la tutela delle malattie professionali: dai suoi albori, a cavallo tra il diciannovesimo ed il ventesimo secolo sino ai più recenti sviluppi costituiti dal d.lgs. 23 febbraio 2000 n. 38, il D.M. 14 gennaio 2008, il d.lgs. 9 aprile 2008 n. 81,il D.M. 11 dicembre 2009, passando dalla ¿conquista¿ ,a livello di tutela e, al contempo, probatorio del sistema della lista, prima rigida e poi di tipo misto, passando per l'ancor oggi fondamentale T.U. n. 1124/1965. Ho ritenuto opportuno, inoltre, dedicare due specifici paragrafi all'esame della normativa relativa a malattie tristemente note e diffuse come la silicosi e l'asbestosi ,il cui riconoscimento a livello legislativo può ritenersi abbastanza recente; così come l'importante conquista del riconoscimento del c.d. mobbing e dello stress, quali malattie professionali ¿moderne¿ e , per certi aspetti, atipiche. Il presente lavoro prosegue addentrandosi in quello che è il tema più centrale e tecnico dello scritto: la trattazione del nesso causale. Sempre partendo dal generale, per poi entrare più nello specifico della mia trattazione, viene illustrato quello che si intende a livello giuridico per nesso di causalità e le numerose teorie ed orientamenti che si sono susseguiti nel tempo circa la sua portata e definizione sia a livello dottrinale che giurisprudenziale. In seguito, viene illustrato quello che è il punto nodale della presente tesi, ovvero la specificità e la complessità della dimostrazione del nesso causale a livello di malattie professionali, passando per le differenze rispetto agli infortuni sul lavoro; caratteristiche che ,proprio per loro natura, vanno a determinare la difficoltà nella ricostruzione del nesso causale a livello processuale: la determinazione del momento della manifestazione, la diluizione nel tempo del suo processo patogenetico , l'individuazione dei soggetti ricoprenti posizioni di garanzia, chiamati cioè al rispetto delle norme antinfortunistiche ed igieniche volte alla prevenzione delle malattie e degli infortuni ed alla conseguente responsabilità a livello penale.File | Dimensione | Formato | |
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