Talidomide e Lenalidomide sono farmaci ad alta complessità e con elevato impatto sul budget. Lo studio ha avuto lo scopo di individuare le caratteristiche della popolazione trattata con tali farmaci e proporre interventi per migliorare la qualità del servizio. Lo studio è stato svolto presso la Farmacia Ospedaliera della Città della Scienza e della Salute di Torino. Sono stati presi in considerazione tutti pazienti trattati con Lenalidomide e con Talidomide, sia in indicazione che secondo la Legge 648/96. I dati clinici sono stati estratti alla data del 30/06/2012 dal Registro ONCO-AIFA e dalle cartelle cliniche tramite il programma aziendale TrakCare. I dati di Farmacovigilanza sono stati estratti dal Registro ONCO-AIFA e confrontati con quelli europei. Dai dati raccolti è stato possibile renderci conto del variegato profilo tossicologico di tali medicinali impiegati nel trattamento di varie forme patologiche come: Mieloma Multiplo (MM), sia recidivato che refrattario, Sindromi Mielodisplastiche e Linfoma diffuso a grandi cellule-B (LDGCB). Andando ad osservare i profili tossicologici di entrambi i farmaci si è potuto constatare che le reazioni avverse comparse durante il trattamento hanno coinvolto maggiormente il sistema Ematopoietico, con la comparsa di neutropenia, piastrinopenia, anemia e leucopenia. Solo il 4% circa sono risultate gravi e per il 70% hanno avuto una risoluzione completa. Il secondo gruppo più numeroso di reazioni riguarda i disordini del sistema nervoso centrale, principalmente con neuropatia periferica. Seguono poi i disordini generali e legati alla somministrazione dei farmaci, comprendenti astenia, febbre, fatigue, progressione di malattia, morte. Sono stati rivelati anche un caso di Melanoma, uno di carcinoma pancreatico, uno di oncocitoma renale tra i pazienti trattati con Lenalidomide ed un caso di epatocarcinoma tra quelli trattati con Talidomide. La frequenza di reazioni avverse è risultata essere maggiore nelle pazienti di sesso femminile. La fascia di età maggiormente coinvolta è quella che va dai 65 agli 85 anni. La complessità clinica e gestionale della lenalidomide così come lo spettro estremamente variegato dei suoi meccanismi d'azione e delle sue applicazioni cliniche apre la strada allo scenario di una gestione dei pazienti integrata e condivisa strettamente dai medici e dai farmacisti. In particolare, la complessità di tale scenario presuppone che il paziente venga posto al centro dell'attenzione di un sistema integrato e che il paziente venga reso il più possibile consapevole della propria malattia e del percorso di cura. Ciò è possibile se il paziente diventa elemento attivo ed informato del percorso di cura, in grado di interagire con il personale sanitario che lo segue nel percorso stesso. Recentemente, presso la Città della Salute e della Scienza di Torino, è stato avviato l'inserimento dei pazienti trattati con lenalidomide nell'ambito dell'Ambulatorio CHEMIOR, attivo presso il Centro Oncologico ed Ematologico Subalpino dal 2010 e fondato sul presupposto della collaborazione multidisciplinare orientata al supporto del paziente anche attraverso il counseling personalizzato. L'ambulatorio si basa sulla collaborazione interdisciplinare ematologo ¿ farmacista - psiconcologo, al fine di creare un network assistenziale altamente integrato nel quale il farmacista svolge il complesso ruolo di informatore e consulente sulla gestione della terapia.

Il Farmacista Clinico nella gestione di Talidomide e Lenalidomide: l'esperienza presso l'A.O. Città della Salute e della Scienza di Torino

CALVO, CORRADO
2012/2013

Abstract

Talidomide e Lenalidomide sono farmaci ad alta complessità e con elevato impatto sul budget. Lo studio ha avuto lo scopo di individuare le caratteristiche della popolazione trattata con tali farmaci e proporre interventi per migliorare la qualità del servizio. Lo studio è stato svolto presso la Farmacia Ospedaliera della Città della Scienza e della Salute di Torino. Sono stati presi in considerazione tutti pazienti trattati con Lenalidomide e con Talidomide, sia in indicazione che secondo la Legge 648/96. I dati clinici sono stati estratti alla data del 30/06/2012 dal Registro ONCO-AIFA e dalle cartelle cliniche tramite il programma aziendale TrakCare. I dati di Farmacovigilanza sono stati estratti dal Registro ONCO-AIFA e confrontati con quelli europei. Dai dati raccolti è stato possibile renderci conto del variegato profilo tossicologico di tali medicinali impiegati nel trattamento di varie forme patologiche come: Mieloma Multiplo (MM), sia recidivato che refrattario, Sindromi Mielodisplastiche e Linfoma diffuso a grandi cellule-B (LDGCB). Andando ad osservare i profili tossicologici di entrambi i farmaci si è potuto constatare che le reazioni avverse comparse durante il trattamento hanno coinvolto maggiormente il sistema Ematopoietico, con la comparsa di neutropenia, piastrinopenia, anemia e leucopenia. Solo il 4% circa sono risultate gravi e per il 70% hanno avuto una risoluzione completa. Il secondo gruppo più numeroso di reazioni riguarda i disordini del sistema nervoso centrale, principalmente con neuropatia periferica. Seguono poi i disordini generali e legati alla somministrazione dei farmaci, comprendenti astenia, febbre, fatigue, progressione di malattia, morte. Sono stati rivelati anche un caso di Melanoma, uno di carcinoma pancreatico, uno di oncocitoma renale tra i pazienti trattati con Lenalidomide ed un caso di epatocarcinoma tra quelli trattati con Talidomide. La frequenza di reazioni avverse è risultata essere maggiore nelle pazienti di sesso femminile. La fascia di età maggiormente coinvolta è quella che va dai 65 agli 85 anni. La complessità clinica e gestionale della lenalidomide così come lo spettro estremamente variegato dei suoi meccanismi d'azione e delle sue applicazioni cliniche apre la strada allo scenario di una gestione dei pazienti integrata e condivisa strettamente dai medici e dai farmacisti. In particolare, la complessità di tale scenario presuppone che il paziente venga posto al centro dell'attenzione di un sistema integrato e che il paziente venga reso il più possibile consapevole della propria malattia e del percorso di cura. Ciò è possibile se il paziente diventa elemento attivo ed informato del percorso di cura, in grado di interagire con il personale sanitario che lo segue nel percorso stesso. Recentemente, presso la Città della Salute e della Scienza di Torino, è stato avviato l'inserimento dei pazienti trattati con lenalidomide nell'ambito dell'Ambulatorio CHEMIOR, attivo presso il Centro Oncologico ed Ematologico Subalpino dal 2010 e fondato sul presupposto della collaborazione multidisciplinare orientata al supporto del paziente anche attraverso il counseling personalizzato. L'ambulatorio si basa sulla collaborazione interdisciplinare ematologo ¿ farmacista - psiconcologo, al fine di creare un network assistenziale altamente integrato nel quale il farmacista svolge il complesso ruolo di informatore e consulente sulla gestione della terapia.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
287127_tesicalvocorrado.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 4.09 MB
Formato Adobe PDF
4.09 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/60396