L'autismo ha molte facce. Ci sono i volti dell'autismo ad alto funzionamento, cioè le persone con capacità particolari, generatrici di storie, su cui troviamo una vasta letteratura e un altrettanto ampia filmografia e ci sono le persone con autismo a basso funzionamento, ovvero autismo accompagnato da ritardo mentale grave o gravissimo. Con questa mia tesi voglio dar voce ai bambini con autismo a bassa funzionalità. Nello scrivere, tengo sempre a mente un bambino in particolare: ciò che non mi sembra proponibile per tale bambino merita attenzione e critica maggiori. Nel primo capitolo viene messo a fuoco il significato del termine autismo, in un'ottica educativa, prendendo in esame le ricerche più recenti e analizzando alcune testimonianze che permetteranno di comprenderne meglio le caratteristiche. L'intento è comprendere meglio la cultura autistica, così chiamata da Theo Peeters, neurolinguista belga specializzato nei disturbi dello spettro autistico. Se infatti, consideriamo l'autismo come un altro tipo di normalità e non solo come patologia, cambia la modalità di approccio: studieremo le strategie educative più adeguate senza pretendere che sia il bambino ad adattarsi allo stile didattico usuale. Ci si focalizzerà in particolare sull'autismo a basso funzionamento, per poi considerare i poli della comunicazione e delle interazioni sociali, ovvero gli ambiti che interessano il rapporto interpersonale che risulta quello maggiormente compromesso. Inquadrando l'autismo in questo modo, si intende aprire la strada ad un discorso più allargato sull'integrazione scolastica, in quanto proprio le anomalie nel rapporto con gli altri determinano difficoltà importanti nell'integrazione all'interno del gruppo. Questo discorso sarà oggetto del secondo capitolo. Nel terzo e ultimo capitolo verrà descritta un'esperienza concreta di integrazione scolastica di un bambino con autismo a basso livello di funzionamento, seguendo la metodologia della ricerca-azione. Si tratta di un intervento educativo, volto a modificare una situazione poco funzionale di presenza scolastica da parte di un bambino con autismo a bassa funzionalità. L'esperienza concreta permetterà così di comprendere come l'integrazione scolastica del bambino con autismo grave sia, effettivamente, complessa e metta a dura prova i buoni propositi di integrazione, ¿sempre e comunque¿.
Bambini dalla luna: l'integrazione scolastica del bambino con autismo a basso funzionamento
COMETTO, ELISABETTA
2012/2013
Abstract
L'autismo ha molte facce. Ci sono i volti dell'autismo ad alto funzionamento, cioè le persone con capacità particolari, generatrici di storie, su cui troviamo una vasta letteratura e un altrettanto ampia filmografia e ci sono le persone con autismo a basso funzionamento, ovvero autismo accompagnato da ritardo mentale grave o gravissimo. Con questa mia tesi voglio dar voce ai bambini con autismo a bassa funzionalità. Nello scrivere, tengo sempre a mente un bambino in particolare: ciò che non mi sembra proponibile per tale bambino merita attenzione e critica maggiori. Nel primo capitolo viene messo a fuoco il significato del termine autismo, in un'ottica educativa, prendendo in esame le ricerche più recenti e analizzando alcune testimonianze che permetteranno di comprenderne meglio le caratteristiche. L'intento è comprendere meglio la cultura autistica, così chiamata da Theo Peeters, neurolinguista belga specializzato nei disturbi dello spettro autistico. Se infatti, consideriamo l'autismo come un altro tipo di normalità e non solo come patologia, cambia la modalità di approccio: studieremo le strategie educative più adeguate senza pretendere che sia il bambino ad adattarsi allo stile didattico usuale. Ci si focalizzerà in particolare sull'autismo a basso funzionamento, per poi considerare i poli della comunicazione e delle interazioni sociali, ovvero gli ambiti che interessano il rapporto interpersonale che risulta quello maggiormente compromesso. Inquadrando l'autismo in questo modo, si intende aprire la strada ad un discorso più allargato sull'integrazione scolastica, in quanto proprio le anomalie nel rapporto con gli altri determinano difficoltà importanti nell'integrazione all'interno del gruppo. Questo discorso sarà oggetto del secondo capitolo. Nel terzo e ultimo capitolo verrà descritta un'esperienza concreta di integrazione scolastica di un bambino con autismo a basso livello di funzionamento, seguendo la metodologia della ricerca-azione. Si tratta di un intervento educativo, volto a modificare una situazione poco funzionale di presenza scolastica da parte di un bambino con autismo a bassa funzionalità. L'esperienza concreta permetterà così di comprendere come l'integrazione scolastica del bambino con autismo grave sia, effettivamente, complessa e metta a dura prova i buoni propositi di integrazione, ¿sempre e comunque¿.File | Dimensione | Formato | |
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