Soil is a non-renewable natural resource, essential for the human, animal and vegetal life: it supplies a lot of ecosystem services, such as the carbon cycle, the water cycle, biomass production and the maintenance of biodiversity. Despite its central role of the soil in the biological cycle, there are a lot of anthropic activities which compromise its usability and many are the phenomenon of degradation: soil sealing, compaction, loss of biodiversity and organic matter and desertification. In this work the phenomenon oh the soil consumption is analyzed: it is a loss of available land for anthropic, recreational or environmental activities, due to its occupation or pollution. The soil consumption in divided into two types: ¿ quantitative consumption: extensive land consumption, due to the continuous urban sprawl and to the quarry exploitation; ¿ qualitative consumption: the total usable land is constant, but its quality and composition get worse, because of the pollution due to chemical compound. Many are the solutions, but the starter key is a cultural change: cultural idea of development is now a material and technological matter: social, human and personal sphere is not complained. In this work two practical instruments are presented. The first is the creation of a market of a transferable permission of the use of fertilizer and pesticides, which can reduce the quantity of polluter substance. The second is a environmental and landscape management system, which can combine environmental and landscape management within public agency.

Il suolo è una risorsa naturale non rinnovabile, indispensabile per la sussistenza della vita umana, animale e vegetale: fornisce una numerosa serie di servizi ecologici fondamentali, come il ciclo del carbonio, il ciclo delle acque, la produzione di biomassa, il mantenimento della biodiversità e quella di protezione e depurazione. Nonostante il ruolo centrale giocato dal terreno all'interno del ciclo biologico, le attività antropiche che ne compromettono la fruibilità e la produttività sono numerose, e svariati sono i fenomeni di degradazione che ne derivano, come: impermeabilizzazione, compattazione, perdita di biodiversità e di sostanze organiche e desertificazione. Nel presente lavoro viene analizzato il fenomeno del consumo di suolo, inteso come fenomeno che porta alla diminuzione di suolo disponibile per attività antropiche, ricreative e ambientali, dovuto da una sua occupazione o da un suo inquinamento. Si è dunque distinto il consumo di suolo in due tipologie, alle quali corrispondono due diverse attività degenerative: - consumo quantitativo: processo che determina il consumo estensivo di terreno, dovuto principalmente alla crescente e continua espansione urbana, conosciuta anche con il termine sprawl urbano, e lo sfruttamento delle cave ad opera del settore minerario; - consumo qualitativo: in questo caso la quantità di ettari disponibile rimane costante, ciò che si modifica è la qualità e la composizione del terreno, dovuto principalmente alle pratiche agricole moderne, caratterizzate da intensività e notevoli impatti ambientali. Le cause scatenanti sono numerose e coinvolgono numerosi elementi di natura urbanistica, politica, economica, sociale, culturale e, infine, legale. Le modalità di intervento sono molte, ma tutto deve originare da un cambiamento di tipo culturale: il primo passo per giungere ad una soluzione è modificare la concezione culturale dello sviluppo, considerato principalmente come un fattore di natura materiale e tecnologica, tralasciando la sfera sociale, umana e personale. La sola evoluzione culturale non è tuttavia sufficiente: questa deve essere sostenuta da governi e istituzioni, con l'obiettivo principale di convertire (o perlomeno correggere) l'economia e i sistemi produttivi verso prospettive di sostenibilità ed equità. Nel lavoro vengono inoltre proposti due strumenti utili a porre un freno a tale fenomeno. Il primo è rappresentato dalla creazione di un mercato di permessi trasferibili riguardanti l'utilizzo di composti chimici (fertilizzanti e agrofarmaci) all'interno del settore agricolo: questo può rilevarsi utile per abbattere le immissioni di sostanze inquinanti e pericolose sui terreni agricoli (con rilevanti ricadute anche sulla qualità delle derrate agricole ottenute). Il secondo è il Sistema di Gestione Ambiental-Paesaggistico (SGAP): uno strumento capace di coniugare, all'interno di un ente pubblico come il Comune e la Regione, la gestione ambientale e quella paesaggistica, al fine di pervenire ad una corretta e completa gestione delle trasformazioni degli ecosistemi e dei paesaggi ad opera di interventi antropici. SGAP permette alle pubbliche amministrazioni, attraverso anche una valida integrazione verticale e orizzontale, di prevedere piani, strumenti e interventi puntuali, precisi e ben collocati nel contesto.

Consumo di suolo: analisi del fenomeno nelle dimensioni ambientale, paesaggistica e gestionale

DE FILIPPIS, GABRIELE
2011/2012

Abstract

Il suolo è una risorsa naturale non rinnovabile, indispensabile per la sussistenza della vita umana, animale e vegetale: fornisce una numerosa serie di servizi ecologici fondamentali, come il ciclo del carbonio, il ciclo delle acque, la produzione di biomassa, il mantenimento della biodiversità e quella di protezione e depurazione. Nonostante il ruolo centrale giocato dal terreno all'interno del ciclo biologico, le attività antropiche che ne compromettono la fruibilità e la produttività sono numerose, e svariati sono i fenomeni di degradazione che ne derivano, come: impermeabilizzazione, compattazione, perdita di biodiversità e di sostanze organiche e desertificazione. Nel presente lavoro viene analizzato il fenomeno del consumo di suolo, inteso come fenomeno che porta alla diminuzione di suolo disponibile per attività antropiche, ricreative e ambientali, dovuto da una sua occupazione o da un suo inquinamento. Si è dunque distinto il consumo di suolo in due tipologie, alle quali corrispondono due diverse attività degenerative: - consumo quantitativo: processo che determina il consumo estensivo di terreno, dovuto principalmente alla crescente e continua espansione urbana, conosciuta anche con il termine sprawl urbano, e lo sfruttamento delle cave ad opera del settore minerario; - consumo qualitativo: in questo caso la quantità di ettari disponibile rimane costante, ciò che si modifica è la qualità e la composizione del terreno, dovuto principalmente alle pratiche agricole moderne, caratterizzate da intensività e notevoli impatti ambientali. Le cause scatenanti sono numerose e coinvolgono numerosi elementi di natura urbanistica, politica, economica, sociale, culturale e, infine, legale. Le modalità di intervento sono molte, ma tutto deve originare da un cambiamento di tipo culturale: il primo passo per giungere ad una soluzione è modificare la concezione culturale dello sviluppo, considerato principalmente come un fattore di natura materiale e tecnologica, tralasciando la sfera sociale, umana e personale. La sola evoluzione culturale non è tuttavia sufficiente: questa deve essere sostenuta da governi e istituzioni, con l'obiettivo principale di convertire (o perlomeno correggere) l'economia e i sistemi produttivi verso prospettive di sostenibilità ed equità. Nel lavoro vengono inoltre proposti due strumenti utili a porre un freno a tale fenomeno. Il primo è rappresentato dalla creazione di un mercato di permessi trasferibili riguardanti l'utilizzo di composti chimici (fertilizzanti e agrofarmaci) all'interno del settore agricolo: questo può rilevarsi utile per abbattere le immissioni di sostanze inquinanti e pericolose sui terreni agricoli (con rilevanti ricadute anche sulla qualità delle derrate agricole ottenute). Il secondo è il Sistema di Gestione Ambiental-Paesaggistico (SGAP): uno strumento capace di coniugare, all'interno di un ente pubblico come il Comune e la Regione, la gestione ambientale e quella paesaggistica, al fine di pervenire ad una corretta e completa gestione delle trasformazioni degli ecosistemi e dei paesaggi ad opera di interventi antropici. SGAP permette alle pubbliche amministrazioni, attraverso anche una valida integrazione verticale e orizzontale, di prevedere piani, strumenti e interventi puntuali, precisi e ben collocati nel contesto.
ITA
Soil is a non-renewable natural resource, essential for the human, animal and vegetal life: it supplies a lot of ecosystem services, such as the carbon cycle, the water cycle, biomass production and the maintenance of biodiversity. Despite its central role of the soil in the biological cycle, there are a lot of anthropic activities which compromise its usability and many are the phenomenon of degradation: soil sealing, compaction, loss of biodiversity and organic matter and desertification. In this work the phenomenon oh the soil consumption is analyzed: it is a loss of available land for anthropic, recreational or environmental activities, due to its occupation or pollution. The soil consumption in divided into two types: ¿ quantitative consumption: extensive land consumption, due to the continuous urban sprawl and to the quarry exploitation; ¿ qualitative consumption: the total usable land is constant, but its quality and composition get worse, because of the pollution due to chemical compound. Many are the solutions, but the starter key is a cultural change: cultural idea of development is now a material and technological matter: social, human and personal sphere is not complained. In this work two practical instruments are presented. The first is the creation of a market of a transferable permission of the use of fertilizer and pesticides, which can reduce the quantity of polluter substance. The second is a environmental and landscape management system, which can combine environmental and landscape management within public agency.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/60326