Bambini, musei e società: questi gli argomenti principali della tesi, volta a compiere una prima generale ricognizione circa l'offerta del mondo museale nei confronti dell'infanzia, contestualmente alla necessità di rintracciare per essa spazi di autonomia e libera espressione, all'interno del contesto urbano e sociale odierno. Proprio l'infanzia si trova da tempo al centro di un processo di riconoscimento della sua piena dignità sociale, volto a rimuovere definitivamente l'immagine classica del bambino quale soggetto in formazione, obbligato ad un percorso di sviluppo e socializzazione impostogli ¿dall'alto¿, per consentirgli il corretto ingresso nella società (Parsons, Bales, 1955; James, Jenks, Prout, 1998). In questo senso, determinanti sono stati i contributi della nuova sociologia dell'infanzia (New Childhood Sociology) e di pedagogia e psicologia moderne, i quali hanno portato il mondo adulto ad accogliere progressivamente l'idea che questa fascia della popolazione sia, a tutti gli effetti, una componente strutturale della società (Qvortrup, 1987). I bambini sono di conseguenza ritenuti soggetti attivi, dotati di potenzialità, creatori di proprie culture che sviluppano continuamente, soprattutto nei momenti di gioco ¿libero¿, a partire dall'appropriazione e dalla rielaborazione creativa di contenuti delle culture adulte con cui entrano in contatto (Corsaro, 1997). Dalle principali analisi sociologiche svolte su questo nuovo rapporto società-infanzia, emerge però una tendenza contraddittoria in base alla quale al riconoscimento delle specifiche esigenze dei bambini è susseguito un tale aumento del controllo e della tutela di quest'ultimi, da portare ad escluderli nuovamente dai contesti sociali e urbani, questa volta in nome dei rischi e pericoli che in essi si celano. L'autonomia e gli spazi per la libera espressione, il gioco e lo sviluppo delle loro culture si sono, così, drasticamente ridotti e i bambini hanno iniziato a soffrire di una mancanza di occasioni in cui poter effettivamente sperimentare, accrescere e sviluppare le proprie potenzialità in maniera spontanea e non rigidamente strutturata. In questo contesto va ad inserirsi una parte del mondo museale, la quale ha iniziato a porre i bambini al centro della propria mission e la possibilità di costituire uno spazio di riappropriazione della loro autonomia e della libertà creativa, tra i suoi obiettivi principali. In particolare la tesi distingue tra tre modelli: Children' Museum, Children's Science Centre e sezioni didattiche dei musei ¿di prima generazione¿. I primi sono strutture specificatamente destinate ai bambini e ai nuclei famigliari, volte a concedere la maggiore libertà possibile durante il percorso di visita. Entrambi portano avanti, in un'ottica di instancabile studio e approfondimento, approcci basati sulla politica dell'edutainment, in cui sono intrattenimento e divertimento a trainare l'apprendimento, e sul contatto diretto con gli oggetti ed exhibit esposti. Le sezioni didattiche invece promuovono la modernizzazione e differenziazione dei programmi e delle comunicazioni svolte dai musei già esistenti, al fine di incoraggiare la loro fruizione anche da parte del pubblico più giovane. La tesi descrive dettagliatamente ciascuna di queste realtà, a partire da un'analisi di esempi concreti svolta attraverso i loro siti web.

Nuovi spazi di autonomia per i bambini. Modelli di comunicazione museale rivolti al mondo dell'infanzia.

GOLA, ARIANNA
2013/2014

Abstract

Bambini, musei e società: questi gli argomenti principali della tesi, volta a compiere una prima generale ricognizione circa l'offerta del mondo museale nei confronti dell'infanzia, contestualmente alla necessità di rintracciare per essa spazi di autonomia e libera espressione, all'interno del contesto urbano e sociale odierno. Proprio l'infanzia si trova da tempo al centro di un processo di riconoscimento della sua piena dignità sociale, volto a rimuovere definitivamente l'immagine classica del bambino quale soggetto in formazione, obbligato ad un percorso di sviluppo e socializzazione impostogli ¿dall'alto¿, per consentirgli il corretto ingresso nella società (Parsons, Bales, 1955; James, Jenks, Prout, 1998). In questo senso, determinanti sono stati i contributi della nuova sociologia dell'infanzia (New Childhood Sociology) e di pedagogia e psicologia moderne, i quali hanno portato il mondo adulto ad accogliere progressivamente l'idea che questa fascia della popolazione sia, a tutti gli effetti, una componente strutturale della società (Qvortrup, 1987). I bambini sono di conseguenza ritenuti soggetti attivi, dotati di potenzialità, creatori di proprie culture che sviluppano continuamente, soprattutto nei momenti di gioco ¿libero¿, a partire dall'appropriazione e dalla rielaborazione creativa di contenuti delle culture adulte con cui entrano in contatto (Corsaro, 1997). Dalle principali analisi sociologiche svolte su questo nuovo rapporto società-infanzia, emerge però una tendenza contraddittoria in base alla quale al riconoscimento delle specifiche esigenze dei bambini è susseguito un tale aumento del controllo e della tutela di quest'ultimi, da portare ad escluderli nuovamente dai contesti sociali e urbani, questa volta in nome dei rischi e pericoli che in essi si celano. L'autonomia e gli spazi per la libera espressione, il gioco e lo sviluppo delle loro culture si sono, così, drasticamente ridotti e i bambini hanno iniziato a soffrire di una mancanza di occasioni in cui poter effettivamente sperimentare, accrescere e sviluppare le proprie potenzialità in maniera spontanea e non rigidamente strutturata. In questo contesto va ad inserirsi una parte del mondo museale, la quale ha iniziato a porre i bambini al centro della propria mission e la possibilità di costituire uno spazio di riappropriazione della loro autonomia e della libertà creativa, tra i suoi obiettivi principali. In particolare la tesi distingue tra tre modelli: Children' Museum, Children's Science Centre e sezioni didattiche dei musei ¿di prima generazione¿. I primi sono strutture specificatamente destinate ai bambini e ai nuclei famigliari, volte a concedere la maggiore libertà possibile durante il percorso di visita. Entrambi portano avanti, in un'ottica di instancabile studio e approfondimento, approcci basati sulla politica dell'edutainment, in cui sono intrattenimento e divertimento a trainare l'apprendimento, e sul contatto diretto con gli oggetti ed exhibit esposti. Le sezioni didattiche invece promuovono la modernizzazione e differenziazione dei programmi e delle comunicazioni svolte dai musei già esistenti, al fine di incoraggiare la loro fruizione anche da parte del pubblico più giovane. La tesi descrive dettagliatamente ciascuna di queste realtà, a partire da un'analisi di esempi concreti svolta attraverso i loro siti web.
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