BACKGROUND: Human milk is a unique food with a widely variable composition, which evolves step by step with the growth and development needs of the infant. In addition to macronutrients, it is rich in bioactive molecules that determine important health benefits in short and long term for both mother and child, among which its antioxidant components make breast milk the optimal free radical scavenger in newborn’s body. Considered the optimal and exclusive choice for newborn nutrition, human milk composition is known to be heavily dependent on the state of maternal health. In the specific case of Gestational Diabetes Mellitus Mellitus (GDM), as the presence of intolerance to glucose of variable entity during pregnancy, studies available so far have mainly investigated the influence of the disease on the composition of macronutrients and the presence of hormones related to metabolism, weight control and immunological characteristics of breast milk. Data available in literature also attest the impact of diabetes on the initiation and maintenance of lactation as well as on various macronutrients and hormones without investigating in depth the antioxidant side of maternal condition, characterized by strong oxidative stress. OBJECTIVES: This study aims to explore the correlation between maternal health status characterized by gestational diabetes and human milk composition. Specifically, we investigated the concentrations of three types of biomolecules related to oxidative and hypoxic stress: GSH, LOOH and Adrenomedullin. PATIENTS AND METHODS 70 women were recruited, including 45 healthy women and 35 diabetic women, divided according to gestational age (term or preterm) and therapy (diet or insulin therapy). Samples of colostrum, transition milk and mature milk were collected. RESULTS Regarding GSH concentrations, colostrum values in diabetic women is on average lower than both other phases of the pathological sample and all phases of healthy women. This difference flattens out between transition milk and mature milk in the two groups of women. About LOOH, data show the absence of statistically significant differences. Finally, Adrenomedullin was investigated, demonstrating the absence of significant differences between the samples of diabetic women and the samples of healthy women, hypothesizing the absence of net effect of the disease, nor a role played by the different therapy adopted (diet therapy or insulin therapy) or gestational age on this molecule’s levels in human milk. CONCLUSIONS: Contrary to expectations and available data on the pro-oxidant maternal state promoted by diabetes, it can be said that the diabetic mothers milk suffers little from the effect of the maternal disease allowing it to ultimately maintain its beneficial value towards the health of vulnerable infants. Maternal body therefore seems to compensate for the baby’s increased demands by implementing a protective mechanism measured on its needs in terms of antioxidants. This confirms that breast milk, even in this category of children exposed to high levels of oxidative damage from intrauterine environment, is the main food and universally recommended in nutrition for the first months of life.
BACKGROUND: Il latte umano è un alimento unico caratterizzato da una composizione ampiamente variabile, che si evolve di pari passo con le esigenze di crescita e di sviluppo del lattante. Oltre ai macronutrienti, è ricco di molecole bioattive che determinano importanti benefici sulla salute a breve e lungo termine sia per la madre che per il bambino, tra le quali spiccano le numerosi antiossidanti che conferiscono al latte materno la qualità di scavenger principale dei radicali liberi nell’organismo del neonato. E’considerato la scelta ottimale ed esclusiva per la nutrizione dei neonati dalla nascita e per i mesi a seguire per i molteplici benefici che apporta, ma è ben noto l’importante legame di dipendenza che intercorre tra la sua composizione e lo stato di salute materno. Nel caso specifico del Diabete Mellito Gestazionale (GDM), quale presenza di intolleranza al glucosio di entità variabile che insorge in gravidanza, gli studi fin ora disponibili hanno prevalentemente indagato l’influenza della patologia sulla composizione di macronutrienti e la presenza di ormoni legati al metabolismo, al controllo ponderale e alle caratteristiche immunologiche del latte materno. I dati disponibili in letteratura attestano anche l’impatto del diabete sull’avvio e sul mantenimento della lattazione oltre che sui vari macronutrienti e ormoni pur senza indagare approfonditamente il risvolto antiossidante della condizione materna, caratterizzata da forte stress ossidativo. OBIETTIVI: l presente studio ha lo scopo di esplorare il rapporto di correlazione tra lo stato di salute materno caratterizzato dal diabete gestazionale e la composizione del latte umano. Nello specifico, abbiamo indagato le concentrazioni di tre tipi di biomolecole legate allo stress ossidativo e ipossico: GSH, LOOH e Adrenomedullina. PAZIENTI E METODI Sono state reclutate 70 donne, di cui 45 donne sane e 35 donne diabetiche, suddivise in base all'età gestazionale (termine o pretermine) e alla terapia (dieta o insulinoterapia). Sono stati raccolti campioni di colostro, latte di transizione e latte maturo. RISULTATI In merito alle concentrazioni di GSH, i dati più significativi riguardano il colostro delle donne diabetiche che presenta valori in media inferiori sia rispetto alle altre fasi del campione patologico sia rispetto al latte di tutte le fasi delle donne sane. Questa differenza si appiana tra il latte di transizione e il latte maturo nei due gruppi di donne. Per quanto riguarda invece i LOOH, i dati ottenuti dimostrano l’assenza di differenze statisticamente significative. In ultimo è stata indagata l’Adrenomedullina, dimostrando l’assenza di differenze significative tra i campioni delle donne diabetiche e i campioni delle donne sane, ipotizzano una assenza di effetto netto della patologia sui livelli di questa molecola nel latte, né un ruolo esercitato dalla differente terapia adottata (dietoterapia o terapia insulinica) o dall’epoca gestazionale. CONCLUSIONI: Contrariamente alle attese e ai dati disponibili inerenti allo stato materno pro-ossidante favorito dal diabete, si può affermare che il latte delle madri diabetiche risenta poco dell’effetto della patologia materna permettendogli in definitiva di mantenere il suo valore benefico nei confronti della salute di neonati vulnerabili. L’organismo materno sembra quindi compensare le maggiori richieste del lattante mettendo in atto un meccanismo di protezione misurato sulle sue necessità in termini di antiossidanti. Questo conferma come il latte materno, anche in tale categoria di bambini esposti a elevati livelli di danno ossidativo fin dall’ambiente intrauterino, sia l’alimento principale e universalmente consigliato nella nutrizione dei primi mesi di vita.
Diabete Gestazionale e indicatori di stress ossidativo nel latte umano
CRIVELLARO, FRANCESCA
2019/2020
Abstract
BACKGROUND: Il latte umano è un alimento unico caratterizzato da una composizione ampiamente variabile, che si evolve di pari passo con le esigenze di crescita e di sviluppo del lattante. Oltre ai macronutrienti, è ricco di molecole bioattive che determinano importanti benefici sulla salute a breve e lungo termine sia per la madre che per il bambino, tra le quali spiccano le numerosi antiossidanti che conferiscono al latte materno la qualità di scavenger principale dei radicali liberi nell’organismo del neonato. E’considerato la scelta ottimale ed esclusiva per la nutrizione dei neonati dalla nascita e per i mesi a seguire per i molteplici benefici che apporta, ma è ben noto l’importante legame di dipendenza che intercorre tra la sua composizione e lo stato di salute materno. Nel caso specifico del Diabete Mellito Gestazionale (GDM), quale presenza di intolleranza al glucosio di entità variabile che insorge in gravidanza, gli studi fin ora disponibili hanno prevalentemente indagato l’influenza della patologia sulla composizione di macronutrienti e la presenza di ormoni legati al metabolismo, al controllo ponderale e alle caratteristiche immunologiche del latte materno. I dati disponibili in letteratura attestano anche l’impatto del diabete sull’avvio e sul mantenimento della lattazione oltre che sui vari macronutrienti e ormoni pur senza indagare approfonditamente il risvolto antiossidante della condizione materna, caratterizzata da forte stress ossidativo. OBIETTIVI: l presente studio ha lo scopo di esplorare il rapporto di correlazione tra lo stato di salute materno caratterizzato dal diabete gestazionale e la composizione del latte umano. Nello specifico, abbiamo indagato le concentrazioni di tre tipi di biomolecole legate allo stress ossidativo e ipossico: GSH, LOOH e Adrenomedullina. PAZIENTI E METODI Sono state reclutate 70 donne, di cui 45 donne sane e 35 donne diabetiche, suddivise in base all'età gestazionale (termine o pretermine) e alla terapia (dieta o insulinoterapia). Sono stati raccolti campioni di colostro, latte di transizione e latte maturo. RISULTATI In merito alle concentrazioni di GSH, i dati più significativi riguardano il colostro delle donne diabetiche che presenta valori in media inferiori sia rispetto alle altre fasi del campione patologico sia rispetto al latte di tutte le fasi delle donne sane. Questa differenza si appiana tra il latte di transizione e il latte maturo nei due gruppi di donne. Per quanto riguarda invece i LOOH, i dati ottenuti dimostrano l’assenza di differenze statisticamente significative. In ultimo è stata indagata l’Adrenomedullina, dimostrando l’assenza di differenze significative tra i campioni delle donne diabetiche e i campioni delle donne sane, ipotizzano una assenza di effetto netto della patologia sui livelli di questa molecola nel latte, né un ruolo esercitato dalla differente terapia adottata (dietoterapia o terapia insulinica) o dall’epoca gestazionale. CONCLUSIONI: Contrariamente alle attese e ai dati disponibili inerenti allo stato materno pro-ossidante favorito dal diabete, si può affermare che il latte delle madri diabetiche risenta poco dell’effetto della patologia materna permettendogli in definitiva di mantenere il suo valore benefico nei confronti della salute di neonati vulnerabili. L’organismo materno sembra quindi compensare le maggiori richieste del lattante mettendo in atto un meccanismo di protezione misurato sulle sue necessità in termini di antiossidanti. Questo conferma come il latte materno, anche in tale categoria di bambini esposti a elevati livelli di danno ossidativo fin dall’ambiente intrauterino, sia l’alimento principale e universalmente consigliato nella nutrizione dei primi mesi di vita.File | Dimensione | Formato | |
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