L'attività del microcredito e il business sociale hanno il nobile scopo di aiutare gli strati più poveri della società a riacquisire dignità e riscatto. Vengono concessi piccoli finanziamenti con modalità rivoluzionarie puntando tutto sul lavoro di cooperazione, fiducia e solidarietà. In questa relazione viene illustrata la storia del microcredito della Grameen Bank, fondata in Bangladesh da Muhammad Yunus, con risultati stupefacenti concede prestiti alle persone più povere secondo le idee e gli strumenti del microcredito stesso. Nella seconda parte della relazione vengono illustrati i principi del microcredito secondo il concetto di "circuito di commercio" della sociologa Viviana Zelizer, ovvero il peso che ha il lavoro relazionale tra uomini nel successo di questo capitalismo solidale.
L'esperienza del microcredito della Grameen Bank. Un'interpretazione secondo il modello di Viviana Zelizer
TOLOMEO, ROBERTO
2011/2012
Abstract
L'attività del microcredito e il business sociale hanno il nobile scopo di aiutare gli strati più poveri della società a riacquisire dignità e riscatto. Vengono concessi piccoli finanziamenti con modalità rivoluzionarie puntando tutto sul lavoro di cooperazione, fiducia e solidarietà. In questa relazione viene illustrata la storia del microcredito della Grameen Bank, fondata in Bangladesh da Muhammad Yunus, con risultati stupefacenti concede prestiti alle persone più povere secondo le idee e gli strumenti del microcredito stesso. Nella seconda parte della relazione vengono illustrati i principi del microcredito secondo il concetto di "circuito di commercio" della sociologa Viviana Zelizer, ovvero il peso che ha il lavoro relazionale tra uomini nel successo di questo capitalismo solidale.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
283040_relazione.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
152.21 kB
Formato
Adobe PDF
|
152.21 kB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/59981