La tributiltina (TBT) è una sostanza chimica utilizzata come antimuffa nelle vernici per le navi. Sebbene il suo utilizzo sia stato vietato dall'Unione Europea nel 2003, questo distruttore endocrino è un inquinante presente nelle nostre diete: l'esposizione più comune per l'uomo è quella alimentare, pesce e derivati sono considerati la principale fonte di esposizione. La TBT è classificata come obesogeno; numerosi studi dimostrano che l'esposizione a questa molecola aumenta la differenziazione dei preadipociti in vitro, aumenta il deposito di grasso in vivo e aumenta la differenziazione delle cellule staminali stromali multipotenti (MSCs) in adipociti in vitro. I meccanismi con i quali la TBT agisce non sono ancora molto chiari. E' nota la capacità di questa molecola di legare e attivare il PPARg, molecola importante nel pathway di differenziamento degli adipociti. Da recenti studi è emerso che la TBT aumenta l'espressione di c-fos a livello del nucleo arcuato, nucleo ipotalamico con un ruolo centrale nel controllo dell'assunzione di cibo. Questo risultato dimostra che la TBT ha come bersaglio l'ipotalamo e che tramite esso può essere in grado di alterare l'omeostasi energetica. Nella tesi sono stati utilizzati topi 3 mesi di età di entrambi i sessi. Gli animali sono stati sottoposti ad un trattamento cronico con la TBT con una dose giornaliera somministrata per via orale di 0,025 mg/ Kg di peso corporeo (sciolto in olio di oliva) per 35 gg. Ogni giorno, per tutta la durata del trattamento, sono stati pesati tutti gli animali ed il cibo da essi consumato calcolando successivamente l'efficienza del cibo consumato, espresso come peso corporeo/Kcal del cibo mangiato. I pesi corporei e il peso del cibo consumato settimanalmente non sono risultati differenti nei vari gruppi sperimentali. Una differenza si è dimostrata per l'efficienza del cibo consumato tra le femmine esposte alla TBT e le femmine di controllo (trattate solo con il veicolo). Gli animali sono stati sottoposti, alla fine del trattamento, a un test comportamentale (T-Maze test) per capire se si evidenziava una risposta preferenziale allo stimolo sessuale o verso lo stimolo appetitivo: Vi è una differenza significativa nel tempo trascorso nel braccio con lo stimolo sessuale tra i maschi e le femmine controllo, differenza non presente nei trattati. Trascorsi i 35 gg di trattamento gli animali sono stati sacrificati; alcuni organi (reni, grasso bianco, grasso bruno e gonadi) sono stati dissezionati e pesati. Tra i maschi trattati e i controlli otteniamo una differenza significativa nel peso dei reni. Nell'ipotalamo ho analizzato il nucleo arcuato, evidenziando, con tecniche immunoistichimiche, il sistema ad NPY e il sistema a POMC (entrambi coinvolti nel controllo dell'assunzione del cibo). Inoltre si è valutato se l'esposizione cronica alla TBT causasse una differente espressione del recettore leptinico attraverso l'analisi dell'espressione di P-STAT3. I risultati ottenuti mostrano una differenza nei gruppi di femmine nel sistema a POMC: le femmine di controllo hanno una maggiore marcatura per il POMC rispetto alle femmine trattate con la TBT. Da questo esperimento emerge una maggior sensibilità agli effetti della TBT nei topi femmine. L'azione obesogena si esplica a livello centrale con una diminuzione dei neuroni che esprimono POMC, neuroni della via anoressizzante.

Obesogeni e circuito di controllo dell'assunzione di cibo: effetti della tributiltina sull'organizzazione intrinseca del nucleo arcuato.

SCHIMENTI, MARIA
2013/2014

Abstract

La tributiltina (TBT) è una sostanza chimica utilizzata come antimuffa nelle vernici per le navi. Sebbene il suo utilizzo sia stato vietato dall'Unione Europea nel 2003, questo distruttore endocrino è un inquinante presente nelle nostre diete: l'esposizione più comune per l'uomo è quella alimentare, pesce e derivati sono considerati la principale fonte di esposizione. La TBT è classificata come obesogeno; numerosi studi dimostrano che l'esposizione a questa molecola aumenta la differenziazione dei preadipociti in vitro, aumenta il deposito di grasso in vivo e aumenta la differenziazione delle cellule staminali stromali multipotenti (MSCs) in adipociti in vitro. I meccanismi con i quali la TBT agisce non sono ancora molto chiari. E' nota la capacità di questa molecola di legare e attivare il PPARg, molecola importante nel pathway di differenziamento degli adipociti. Da recenti studi è emerso che la TBT aumenta l'espressione di c-fos a livello del nucleo arcuato, nucleo ipotalamico con un ruolo centrale nel controllo dell'assunzione di cibo. Questo risultato dimostra che la TBT ha come bersaglio l'ipotalamo e che tramite esso può essere in grado di alterare l'omeostasi energetica. Nella tesi sono stati utilizzati topi 3 mesi di età di entrambi i sessi. Gli animali sono stati sottoposti ad un trattamento cronico con la TBT con una dose giornaliera somministrata per via orale di 0,025 mg/ Kg di peso corporeo (sciolto in olio di oliva) per 35 gg. Ogni giorno, per tutta la durata del trattamento, sono stati pesati tutti gli animali ed il cibo da essi consumato calcolando successivamente l'efficienza del cibo consumato, espresso come peso corporeo/Kcal del cibo mangiato. I pesi corporei e il peso del cibo consumato settimanalmente non sono risultati differenti nei vari gruppi sperimentali. Una differenza si è dimostrata per l'efficienza del cibo consumato tra le femmine esposte alla TBT e le femmine di controllo (trattate solo con il veicolo). Gli animali sono stati sottoposti, alla fine del trattamento, a un test comportamentale (T-Maze test) per capire se si evidenziava una risposta preferenziale allo stimolo sessuale o verso lo stimolo appetitivo: Vi è una differenza significativa nel tempo trascorso nel braccio con lo stimolo sessuale tra i maschi e le femmine controllo, differenza non presente nei trattati. Trascorsi i 35 gg di trattamento gli animali sono stati sacrificati; alcuni organi (reni, grasso bianco, grasso bruno e gonadi) sono stati dissezionati e pesati. Tra i maschi trattati e i controlli otteniamo una differenza significativa nel peso dei reni. Nell'ipotalamo ho analizzato il nucleo arcuato, evidenziando, con tecniche immunoistichimiche, il sistema ad NPY e il sistema a POMC (entrambi coinvolti nel controllo dell'assunzione del cibo). Inoltre si è valutato se l'esposizione cronica alla TBT causasse una differente espressione del recettore leptinico attraverso l'analisi dell'espressione di P-STAT3. I risultati ottenuti mostrano una differenza nei gruppi di femmine nel sistema a POMC: le femmine di controllo hanno una maggiore marcatura per il POMC rispetto alle femmine trattate con la TBT. Da questo esperimento emerge una maggior sensibilità agli effetti della TBT nei topi femmine. L'azione obesogena si esplica a livello centrale con una diminuzione dei neuroni che esprimono POMC, neuroni della via anoressizzante.
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