Lo scopo di questa tesi è di effettuare un'analisi del fenomeno extraordinary rendition, fenomeno già presente sulla scena internazionale, che ha avuto un'escalation vertiginosa in seguito all'attacco terroristico dell'11 settembre 2001. Queste operazioni, autorizzate dall'amministrazione Bush e realizzate dagli agenti della CIA attraverso la collaborazione di altri Paesi anche europei, consistono nel sequestro degli individui sospettati di essere membri di gruppi terroristici e nella detenzione di questi ultimi presso prigioni segrete, i black sites,situate in paesi dove i diritti umani vengono sistematicamente violati e dove il detenuto viene sottoposto a torture o trattamenti inumani e degradanti, al fine di estorcerne una confessione. In tali casi qualsiasi garanzia processuale per il sospettato viene meno; esso si ritrova privato dei più basilari diritti, nonché in assenza di un mandato di arresto ufficiale. Il caso cardine della lotta a tali violazioni è rappresentato dalla sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo nel caso di Khaled El-Masri v. The Former Yugoslav Republic. Questa sentenza rappresenta la prima decisione giurisdizionale che riconosce gli abusi subiti da una vittima di extraordinary rendition e per la prima volta viene condannata la responsabilità di uno Stato per tali violazioni. Nella prima Sezione viene analizzata l'operazione delle extraordinary rendition, le sue caratteristiche e le implicazioni a livello di diritto internazionale. Nella seconda Sezione viene approfondito il caso di specie, la detenzione di Khaled El-Masri, vittima innocente di extraordinary rendition detenuto presso la prigione segreta di Salt Pit in Afghanistan per dei sospetti nati da uno scambio di persona. Viene poi analizzata in dettaglio la sentenza presentata presso la Corte europea dei diritti dell'uomo. Infine nella terza sezione vengono esaminati i profili di responsabilità dell'Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, viene approfondito il concetto di ¿diritto alla verità¿ che sta assumendo un ruolo sempre di maggior rilievo sulla scena del diritto internazionale ed infine viene fatta un'analisi sui diversi approcci attuati dalla Corte europea dei diritti dell'uomo e dalle Corti statunitensi al medesimo caso.

EXTRAORDINARY RENDITION, IL CASO DI KHALED EL-MASRI V. THE FORMER YUGOSLAV REPUBLIC OF MACEDONIA

TURINA, FEDERICA
2012/2013

Abstract

Lo scopo di questa tesi è di effettuare un'analisi del fenomeno extraordinary rendition, fenomeno già presente sulla scena internazionale, che ha avuto un'escalation vertiginosa in seguito all'attacco terroristico dell'11 settembre 2001. Queste operazioni, autorizzate dall'amministrazione Bush e realizzate dagli agenti della CIA attraverso la collaborazione di altri Paesi anche europei, consistono nel sequestro degli individui sospettati di essere membri di gruppi terroristici e nella detenzione di questi ultimi presso prigioni segrete, i black sites,situate in paesi dove i diritti umani vengono sistematicamente violati e dove il detenuto viene sottoposto a torture o trattamenti inumani e degradanti, al fine di estorcerne una confessione. In tali casi qualsiasi garanzia processuale per il sospettato viene meno; esso si ritrova privato dei più basilari diritti, nonché in assenza di un mandato di arresto ufficiale. Il caso cardine della lotta a tali violazioni è rappresentato dalla sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo nel caso di Khaled El-Masri v. The Former Yugoslav Republic. Questa sentenza rappresenta la prima decisione giurisdizionale che riconosce gli abusi subiti da una vittima di extraordinary rendition e per la prima volta viene condannata la responsabilità di uno Stato per tali violazioni. Nella prima Sezione viene analizzata l'operazione delle extraordinary rendition, le sue caratteristiche e le implicazioni a livello di diritto internazionale. Nella seconda Sezione viene approfondito il caso di specie, la detenzione di Khaled El-Masri, vittima innocente di extraordinary rendition detenuto presso la prigione segreta di Salt Pit in Afghanistan per dei sospetti nati da uno scambio di persona. Viene poi analizzata in dettaglio la sentenza presentata presso la Corte europea dei diritti dell'uomo. Infine nella terza sezione vengono esaminati i profili di responsabilità dell'Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, viene approfondito il concetto di ¿diritto alla verità¿ che sta assumendo un ruolo sempre di maggior rilievo sulla scena del diritto internazionale ed infine viene fatta un'analisi sui diversi approcci attuati dalla Corte europea dei diritti dell'uomo e dalle Corti statunitensi al medesimo caso.
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