Grazie alla borsa di studio finanziata dal progetto di mobilità Uni.coo 65B promosso dall'Università degli Studi di Torino, è stato possibile effettuare la ricerca etnografica che ha portato come risultato la realizzazione di questo lavoro. Il progetto si è svolto tra il 25 gennaio e il 12 aprile del 2013 in Messico. Gli indigeni huichol o wirrárika abitano una regione che comprende gli stati di Jalisco, Nayarit, Zacatecas e Durango. Verso la fine del XIX secolo e i primi anni del XX inizia, con la pubblicazione delle opere dei primi viaggiatori scientifici (Diguet, Lumholtz, Preuss, Zingg), la bibliografia antropologica moderna sugli indigeni della Sierra Madre Occidental. I Huichol iniziano a diventare un paradigma antropologico. Gli scritti di questi autori rendono omaggio al fascino che suscita la profusione di oggetti rituali che i Huichol elaborano e utilizzano durante le loro cerimonie e che depositano come offerte nei diversi luoghi di culto del territorio sacro vicino alle comunità della Sierra o in altri stati appartenenti al territorio nazionale messicano. Per i Huichol la religione è una sfera molto importante della vita a cui viene dedicato molto tempo. La produzione di oggetti sacri è considerata una diretta estensione pratica della religione, e tradizionalmente non è fatta per rispondere a semplici necessità decorative o economiche, ma per dare una rappresentazione materiale ai più profondi concetti religiosi. Attraverso gli oggetti sacri vengono espressi, registrati e codificati i concetti religiosi più importanti. Essi hanno una funzione magica che favorisce lo scambio di energie e messaggi tra il micro e il macro-cosmo, dato che nel concetto di equivalenze huichol le divinità si occupano del genere umano e viceversa. Gran parte della letteratura antropologica, a partire dai primi esploratori che hanno osservato da vicino la cultura huichol, fino agli studi più recenti (tra cui Mata Torres, Negrín, Neurath) ha associato la popolazione huichol al termine artisti e le loro rappresentazioni materiali al termine arte. In questo lavoro si è cercato di capire, attraverso lo studio delle immagini e degli oggetti su cui le rappresentazioni vengono solitamente impresse, se questi termini siano effettivamente adattabili a questa popolazione e agli oggetti che producono. Partendo dall'idea che quella di arte non è una categoria universale ma una mutevole categoria occidentale, si è posto il problema di indagare se tali definizioni possono correttamente descrivere la cultura materiale wirrárika e chi la produce. Sarà necessario soffermarsi sulle motivazioni, sulle forze creative che agiscono sugli oggetti e vedere se l'arte, così come oggi è intesa, sia una categoria utilizzabile per le produzioni materiali huichol che portano con sé una forte carica di simbolismo.
Raffigurazioni antropomorfe, zoomorfe e vegetali nella cultura materiale wirrarika (hucihol) della regione di San Andrés Cohamiata (Sierra Madre Occidentale, Messico)
VESCOVI, ELISA
2012/2013
Abstract
Grazie alla borsa di studio finanziata dal progetto di mobilità Uni.coo 65B promosso dall'Università degli Studi di Torino, è stato possibile effettuare la ricerca etnografica che ha portato come risultato la realizzazione di questo lavoro. Il progetto si è svolto tra il 25 gennaio e il 12 aprile del 2013 in Messico. Gli indigeni huichol o wirrárika abitano una regione che comprende gli stati di Jalisco, Nayarit, Zacatecas e Durango. Verso la fine del XIX secolo e i primi anni del XX inizia, con la pubblicazione delle opere dei primi viaggiatori scientifici (Diguet, Lumholtz, Preuss, Zingg), la bibliografia antropologica moderna sugli indigeni della Sierra Madre Occidental. I Huichol iniziano a diventare un paradigma antropologico. Gli scritti di questi autori rendono omaggio al fascino che suscita la profusione di oggetti rituali che i Huichol elaborano e utilizzano durante le loro cerimonie e che depositano come offerte nei diversi luoghi di culto del territorio sacro vicino alle comunità della Sierra o in altri stati appartenenti al territorio nazionale messicano. Per i Huichol la religione è una sfera molto importante della vita a cui viene dedicato molto tempo. La produzione di oggetti sacri è considerata una diretta estensione pratica della religione, e tradizionalmente non è fatta per rispondere a semplici necessità decorative o economiche, ma per dare una rappresentazione materiale ai più profondi concetti religiosi. Attraverso gli oggetti sacri vengono espressi, registrati e codificati i concetti religiosi più importanti. Essi hanno una funzione magica che favorisce lo scambio di energie e messaggi tra il micro e il macro-cosmo, dato che nel concetto di equivalenze huichol le divinità si occupano del genere umano e viceversa. Gran parte della letteratura antropologica, a partire dai primi esploratori che hanno osservato da vicino la cultura huichol, fino agli studi più recenti (tra cui Mata Torres, Negrín, Neurath) ha associato la popolazione huichol al termine artisti e le loro rappresentazioni materiali al termine arte. In questo lavoro si è cercato di capire, attraverso lo studio delle immagini e degli oggetti su cui le rappresentazioni vengono solitamente impresse, se questi termini siano effettivamente adattabili a questa popolazione e agli oggetti che producono. Partendo dall'idea che quella di arte non è una categoria universale ma una mutevole categoria occidentale, si è posto il problema di indagare se tali definizioni possono correttamente descrivere la cultura materiale wirrárika e chi la produce. Sarà necessario soffermarsi sulle motivazioni, sulle forze creative che agiscono sugli oggetti e vedere se l'arte, così come oggi è intesa, sia una categoria utilizzabile per le produzioni materiali huichol che portano con sé una forte carica di simbolismo.File | Dimensione | Formato | |
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