- The elaborate examines the theme of worker behavior under conditions of strict control by the timekeepers, described in the research conducted by Donald F. Roy explains the practice of piecework adopted by management in large-scale industry taylor-Fordist. He was interested in understanding the reasons that could push workers to work less and therefore have a negative effect on the level of production. - The objective of this work will demonstrate that, although the piecework system was conceived as a fair and rational, the workers' response wasn't obvious. - The paper is run through compilatory survey, developed around the literature of organizational sociology, citing several other authors such as Buraowy, H. Braverman, Georges Friedman, It is also provided in the consultation, and any translation thereof, of papers published by Donald Roy attenenti his ethnographic research. - The results revealed that: a) the piece-work is a source of conflict between workers and timekeepers made ​​of deceit and tease each other, b) the piecework included, in addition to gain, the pleasure of making it more pleasant and monotonous tasks repetitive as if it were a race with yourself to meet its share of the piece within a certain time; c) in two points of production, the workers gave two different answers to the same incentive piecework. In fact, on the one hand they accepted him to the limits of their ability, while the other refused the remaining below the quota provided, and finally d) the deviations in the use of piece rates were not only from duels between workers and timekeepers but a network of complicity with other professionals, who cooperated informally to facilitate the achievement of the piece.
- La tesi esamina il tema del comportamento operaio in condizioni di rigido controllo da parte dei cronometristi, descritto nella ricerca condotta da Donald F. Roy che illustra la pratica del cottimo adottata dal management nella grande industria taylor-fordista. Egli era interessato a capire i motivi che potevano spingere gli operai a lavorare meno e quindi a incidere negativamente sul livello di produzione. - L'obiettivo di questa tesi sarà dimostrare che, sebbene il cottimo fosse stato concepito come sistema equo e razionale, la risposta operaia in merito era tutt'altro che scontata. - L'elaborato è eseguito tramite indagine compilativa, sviluppata intorno alla letteratura della sociologia dell'organizzazione, citando diversi altri autori come Buraowy, H. Braverman, Georges Friedman, Si è provveduto inoltre alla consultazione, e alla relativa traduzione, di articoli pubblicati da Donald Roy attenenti alla sua ricerca etnografica. - I risultati conseguiti hanno messo in luce che: a) il cottimo sia una fonte di conflitto tra operai e cronometristi fatta di inganni e dispetti reciproci; b) il cottimo includeva, oltre al guadagno, il piacere di far risultare più piacevoli le mansioni monotone e ripetitive come se fosse una gara con se stessi per raggiungere la quota di cottimo entro un certo tempo; c) in due punte della produzione, gli operai davano due risposte diverse allo stesso incentivo del cottimo. Infatti, da un lato lo accettavano fino ai limiti delle loro possibilità, mentre dall'altro lo rifiutavano restando al di sotto della quota prevista; e infine d) le deviazioni nell'uso del cottimo non nascevano solo da duelli tra operai e cronometristi ma da una rete di complicità con altre figure professionali, che collaboravano informalmente per agevolare il raggiungimento del cottimo.
L'incentivo del cottimo come fonte di conflitto: la riflessione di Donald F. Roy
LUCIANI, MATTIA
2012/2013
Abstract
- La tesi esamina il tema del comportamento operaio in condizioni di rigido controllo da parte dei cronometristi, descritto nella ricerca condotta da Donald F. Roy che illustra la pratica del cottimo adottata dal management nella grande industria taylor-fordista. Egli era interessato a capire i motivi che potevano spingere gli operai a lavorare meno e quindi a incidere negativamente sul livello di produzione. - L'obiettivo di questa tesi sarà dimostrare che, sebbene il cottimo fosse stato concepito come sistema equo e razionale, la risposta operaia in merito era tutt'altro che scontata. - L'elaborato è eseguito tramite indagine compilativa, sviluppata intorno alla letteratura della sociologia dell'organizzazione, citando diversi altri autori come Buraowy, H. Braverman, Georges Friedman, Si è provveduto inoltre alla consultazione, e alla relativa traduzione, di articoli pubblicati da Donald Roy attenenti alla sua ricerca etnografica. - I risultati conseguiti hanno messo in luce che: a) il cottimo sia una fonte di conflitto tra operai e cronometristi fatta di inganni e dispetti reciproci; b) il cottimo includeva, oltre al guadagno, il piacere di far risultare più piacevoli le mansioni monotone e ripetitive come se fosse una gara con se stessi per raggiungere la quota di cottimo entro un certo tempo; c) in due punte della produzione, gli operai davano due risposte diverse allo stesso incentivo del cottimo. Infatti, da un lato lo accettavano fino ai limiti delle loro possibilità, mentre dall'altro lo rifiutavano restando al di sotto della quota prevista; e infine d) le deviazioni nell'uso del cottimo non nascevano solo da duelli tra operai e cronometristi ma da una rete di complicità con altre figure professionali, che collaboravano informalmente per agevolare il raggiungimento del cottimo.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
719715_tesilaureadonald.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
613.2 kB
Formato
Adobe PDF
|
613.2 kB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/59759