The paper explores the commodification of Anglo-American accents within the global sociolinguistic context, focusing on the inequalities that arise from this process. English, as the global lingua franca, is no longer merely considered a means of communication, but a product traded on the international market, where specific accents, particularly those associated with the United States and the United Kingdom, are viewed as indicators of social and professional competence. In this context, accent reduction courses become tools for conforming to linguistic standards perceived as superior, promising greater social and economic mobility. The adoption of a “standard” or “neutral” accent, usually associated with Anglo-American varieties, is presented as essential for professional success, particularly in fields such as call centres. The thesis critiques the impact of this linguistic standardisation, emphasising how it perpetuates forms of linguistic racism. The ideal of a “neutral” accent promotes a linguistic hierarchy that devalues non-conforming variants, forcing people to alter their linguistic identity in order to be socially accepted. Thus, the commodification of accents not only reinforces social inequalities but also undermines linguistic and cultural diversity. In conclusion, this work argues for the need for greater awareness and acceptance of linguistic diversity, promoting a more inclusive model of communication that values all voices, regardless of the accent with which they are expressed.
L’elaborato esplora la mercificazione degli accenti anglo-americani nel contesto sociolinguistico globale, focalizzandosi sulle disuguaglianze che emergono da tale processo. L'inglese, lingua franca globale, non è più considerato semplicemente uno strumento di comunicazione, ma un prodotto venduto sul mercato internazionale, dove accenti specifici, in particolare quelli associati agli Stati Uniti e al Regno Unito, sono visti come indicatori di competenza sociale e professionale. In questo contesto, i corsi di riduzione dell'accento diventano strumenti per conformarsi a standard linguistici percepiti come superiori, promettendo maggiore mobilità sociale ed economica. L’adozione di un accento “standard” o “neutro”, solitamente collegato a quello anglo-americano, viene presentata come necessaria per il successo lavorativo, soprattutto in ambiti come i call center. La tesi critica l’impatto di questa standardizzazione linguistica, sottolineando come essa perpetui forme di razzismo linguistico. L'ideale di un accento “neutro” promuove una gerarchia linguistica che svaluta le varianti non conformi, costringendo le persone a modificare la loro identità linguistica per essere socialmente accettate. La mercificazione degli accenti, dunque, non solo rafforza le disuguaglianze sociali, ma mina anche la diversità linguistica e culturale. In conclusione, questo lavoro sostiene la necessità di una maggiore consapevolezza e accettazione della diversità linguistica, promuovendo un modello di comunicazione più inclusivo che valorizzi tutte le voci, indipendentemente dall’accento con cui si esprimono.
The Commodification of Anglo-American Accents: Sociolinguistic Inequality in a Globalised World
FIERRO, GIUSEPPE
2023/2024
Abstract
L’elaborato esplora la mercificazione degli accenti anglo-americani nel contesto sociolinguistico globale, focalizzandosi sulle disuguaglianze che emergono da tale processo. L'inglese, lingua franca globale, non è più considerato semplicemente uno strumento di comunicazione, ma un prodotto venduto sul mercato internazionale, dove accenti specifici, in particolare quelli associati agli Stati Uniti e al Regno Unito, sono visti come indicatori di competenza sociale e professionale. In questo contesto, i corsi di riduzione dell'accento diventano strumenti per conformarsi a standard linguistici percepiti come superiori, promettendo maggiore mobilità sociale ed economica. L’adozione di un accento “standard” o “neutro”, solitamente collegato a quello anglo-americano, viene presentata come necessaria per il successo lavorativo, soprattutto in ambiti come i call center. La tesi critica l’impatto di questa standardizzazione linguistica, sottolineando come essa perpetui forme di razzismo linguistico. L'ideale di un accento “neutro” promuove una gerarchia linguistica che svaluta le varianti non conformi, costringendo le persone a modificare la loro identità linguistica per essere socialmente accettate. La mercificazione degli accenti, dunque, non solo rafforza le disuguaglianze sociali, ma mina anche la diversità linguistica e culturale. In conclusione, questo lavoro sostiene la necessità di una maggiore consapevolezza e accettazione della diversità linguistica, promuovendo un modello di comunicazione più inclusivo che valorizzi tutte le voci, indipendentemente dall’accento con cui si esprimono.File | Dimensione | Formato | |
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Descrizione: Tesi di Laurea Magistrale in Lingue Straniere per la Comunicazione Internazionale (LM38)
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/5972