Il presente elaborato di tesi è finalizzato ad illustrare la Celiachia in quanto patologia ed analizzare l'evoluzione del mercato dei prodotti senza glutine, il quale, negli ultimi anni è passato dall'essere una nicchia parzialmente esplorata fino a diventare una vera e propria opportunità di business. Un dato certamente rilevante è che tale mercato ha un valore di 237 milioni all'anno, detta cifra non dipende solo da chi soffre di questa intolleranza che, attualmente, colpisce in media una persona ogni cento ma i 2/3 del profitto derivano da altre 3 tipologie di consumatori ovvero i familiari, i salutisti convinti e chi soffre di gluten sensitivity o ha problemi a digerire prodotti con glutine. Le motivazioni principali di tale crescita sono quindi due: l'importanza significativa dal punto di vista numerico del target di consumatori interessati a questi prodotti e di conseguenza il crescente numero di aziende del settore alimentare che hanno avviato produzioni dedicate, nonostante gli elevati costi di produzione e la difficoltà nel creare prodotti simili a quelli che contengono glutine. All'interno di questo mercato oltre alle aziende che producono prodotti dietoterapeutici, la leader indiscussa rimane l'azienda altoatesina Dr.Schar, altre marche note hanno iniziato a sensibilizzarsi ed accanto alle linee di prodotti tradizionali, hanno creato o una linea apposita oppure inserito il claim senza glutine su alcuni dei loro prodotti. Nel 2001, grazie al Decreto Veronesi, si è reso possibile l'ingresso nel mondo della GDO anche ai prodotti senza glutine; la grande distribuzione in primis Coop, fiutando l'opportunità di business ha iniziato ad immettere sul mercato delle private label senza glutine, con prezzi medi inferiori del 40% rispetto alla Farmacia, che hanno un' incidenza sempre maggiore sui fatturati . Nonostante la Farmacia rimanga il canale preferito dai consumatori, infatti, attraverso questo intermediario vengono distribuiti il 74% dei prodotti senza glutine, la GDO negli ultimi anni sta registrando un vero boom nelle vendite con un sell out a valore di 46 milioni di euro( dato Nielsen Market) e continua a procedere a passo spedito con un tasso di crescita pari al 20,5% tanto che alcuni retailer stimano che, già oggi, dalla GDO transiti oltre un terzo di tutto il fatturato generato dal gluten free. Possiamo quindi concludere affermando che ci troviamo in un settore all'interno del quale la competizione si sta facendo sempre piu'¿aggressiva¿ e si gioca prevalentemente sull'innovazione e sulla flessibilità.
Celiachia ed il mercato dei prodotti senza glutine
TESTA, ILARIA
2012/2013
Abstract
Il presente elaborato di tesi è finalizzato ad illustrare la Celiachia in quanto patologia ed analizzare l'evoluzione del mercato dei prodotti senza glutine, il quale, negli ultimi anni è passato dall'essere una nicchia parzialmente esplorata fino a diventare una vera e propria opportunità di business. Un dato certamente rilevante è che tale mercato ha un valore di 237 milioni all'anno, detta cifra non dipende solo da chi soffre di questa intolleranza che, attualmente, colpisce in media una persona ogni cento ma i 2/3 del profitto derivano da altre 3 tipologie di consumatori ovvero i familiari, i salutisti convinti e chi soffre di gluten sensitivity o ha problemi a digerire prodotti con glutine. Le motivazioni principali di tale crescita sono quindi due: l'importanza significativa dal punto di vista numerico del target di consumatori interessati a questi prodotti e di conseguenza il crescente numero di aziende del settore alimentare che hanno avviato produzioni dedicate, nonostante gli elevati costi di produzione e la difficoltà nel creare prodotti simili a quelli che contengono glutine. All'interno di questo mercato oltre alle aziende che producono prodotti dietoterapeutici, la leader indiscussa rimane l'azienda altoatesina Dr.Schar, altre marche note hanno iniziato a sensibilizzarsi ed accanto alle linee di prodotti tradizionali, hanno creato o una linea apposita oppure inserito il claim senza glutine su alcuni dei loro prodotti. Nel 2001, grazie al Decreto Veronesi, si è reso possibile l'ingresso nel mondo della GDO anche ai prodotti senza glutine; la grande distribuzione in primis Coop, fiutando l'opportunità di business ha iniziato ad immettere sul mercato delle private label senza glutine, con prezzi medi inferiori del 40% rispetto alla Farmacia, che hanno un' incidenza sempre maggiore sui fatturati . Nonostante la Farmacia rimanga il canale preferito dai consumatori, infatti, attraverso questo intermediario vengono distribuiti il 74% dei prodotti senza glutine, la GDO negli ultimi anni sta registrando un vero boom nelle vendite con un sell out a valore di 46 milioni di euro( dato Nielsen Market) e continua a procedere a passo spedito con un tasso di crescita pari al 20,5% tanto che alcuni retailer stimano che, già oggi, dalla GDO transiti oltre un terzo di tutto il fatturato generato dal gluten free. Possiamo quindi concludere affermando che ci troviamo in un settore all'interno del quale la competizione si sta facendo sempre piu'¿aggressiva¿ e si gioca prevalentemente sull'innovazione e sulla flessibilità.File | Dimensione | Formato | |
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