L'ictus è una delle patologie più invalidanti che colpiscono il cervello, in quanto normalmente si hanno conseguenze soprattutto a livello motorio. È importante dunque che si mettano a punto dei programmi riabilitativi mirati, per favorire al meglio il recupero funzionale e di autonomia di tali pazienti. Recentemente, in vari studi, è stato utilizzato un nuovo approccio riabilitativo. Tale approccio si avvale dell'immaginazione motoria (motor imagery) e va ad indagare i suoi possibili effetti sul recupero motorio in pazienti colpiti da ictus. L'interesse verso questa abilità cognitiva è dettato dal fatto che può essere utilizzata anche nelle prime fasi dopo l'insulto cerebrale, quando la mobilità è ancora bassa, favorendo in questo modo una migliore riorganizzazione delle aree cerebrali colpite, già dalle prime fasi. L'immaginazione motoria viene definita come un processo di creazione di un'immagine mentale riguardante un movimento, che la persona esperisce come se fosse stato compiuto realmente, in assenza però di macroscopica attivazione muscolare. Inoltre, attivando quasi le stesse aree che risultano attive durante l'esecuzione motoria, può essere considerata una nuova opportunità nel campo della riabilitazione. Affinchè si sviluppino dei training riabilitativi adeguati, è però anche necessario che questa capacità immaginativa venga valutata in modo opportuno. Obiettivo del nostro studio è infatti la costruzione di un protocollo neuropsicologico per testare questa capacità, in quanto potrebbe risultare uno strumento utile per una successiva riabilitazione che non utilizzi semplicemente la fisioterapia ma anche tecniche di visualizzazione a livello cognitivo. Per raggiungere il nostro scopo abbiamo deciso di utilizzare dei test di performance, estrapolati da studi presenti nella recente letteratura sull'argomento. La scelta di utilizzare questo tipo di strumenti, risiede nel desiderio di voler compiere misurazioni il più possibile oggettive; requisito, a parer nostro, non soddisfatto, dai questionari presenti in letteratura. Abbiamo inoltre deciso di concentrarci in particolare sull'immaginazione motoria degli arti inferiori, la quale è stata testata attraverso due diverse prove di cammino (normale vs. di precisione) usando due modalità di immaginazione (visiva vs. cinestesica). I risultati ottenuti dalla somministrazione di questi test ai pazienti colpiti da ictus e al gruppo di controllo, e le analisi statistiche compiute su tali risultati, dimostrano che possono essere considerati un buono strumento di misurazione di tale capacità.
Valutazione neuropsicologica dell'immaginazione motoria del cammino in soggetti colpiti da ictus: uno studio pilota
SIGNORINO, ARIANNA
2011/2012
Abstract
L'ictus è una delle patologie più invalidanti che colpiscono il cervello, in quanto normalmente si hanno conseguenze soprattutto a livello motorio. È importante dunque che si mettano a punto dei programmi riabilitativi mirati, per favorire al meglio il recupero funzionale e di autonomia di tali pazienti. Recentemente, in vari studi, è stato utilizzato un nuovo approccio riabilitativo. Tale approccio si avvale dell'immaginazione motoria (motor imagery) e va ad indagare i suoi possibili effetti sul recupero motorio in pazienti colpiti da ictus. L'interesse verso questa abilità cognitiva è dettato dal fatto che può essere utilizzata anche nelle prime fasi dopo l'insulto cerebrale, quando la mobilità è ancora bassa, favorendo in questo modo una migliore riorganizzazione delle aree cerebrali colpite, già dalle prime fasi. L'immaginazione motoria viene definita come un processo di creazione di un'immagine mentale riguardante un movimento, che la persona esperisce come se fosse stato compiuto realmente, in assenza però di macroscopica attivazione muscolare. Inoltre, attivando quasi le stesse aree che risultano attive durante l'esecuzione motoria, può essere considerata una nuova opportunità nel campo della riabilitazione. Affinchè si sviluppino dei training riabilitativi adeguati, è però anche necessario che questa capacità immaginativa venga valutata in modo opportuno. Obiettivo del nostro studio è infatti la costruzione di un protocollo neuropsicologico per testare questa capacità, in quanto potrebbe risultare uno strumento utile per una successiva riabilitazione che non utilizzi semplicemente la fisioterapia ma anche tecniche di visualizzazione a livello cognitivo. Per raggiungere il nostro scopo abbiamo deciso di utilizzare dei test di performance, estrapolati da studi presenti nella recente letteratura sull'argomento. La scelta di utilizzare questo tipo di strumenti, risiede nel desiderio di voler compiere misurazioni il più possibile oggettive; requisito, a parer nostro, non soddisfatto, dai questionari presenti in letteratura. Abbiamo inoltre deciso di concentrarci in particolare sull'immaginazione motoria degli arti inferiori, la quale è stata testata attraverso due diverse prove di cammino (normale vs. di precisione) usando due modalità di immaginazione (visiva vs. cinestesica). I risultati ottenuti dalla somministrazione di questi test ai pazienti colpiti da ictus e al gruppo di controllo, e le analisi statistiche compiute su tali risultati, dimostrano che possono essere considerati un buono strumento di misurazione di tale capacità.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/59622