La scrittura come volta celeste: tra vuoti e pieni del labirinto narrativo di Italo Calvino.

The master’s thesis titled Writing as a Celestial Vault: Between Voids and Fullness in the Narrative Labyrinth of Italo Calvino explores how Italo Calvino uses narrative to construct a literary universe that oscillates between fullness and emptiness, between the complexity of the world and the impossibility of achieving a definitive understanding. The analysis focuses on four key works from his later period: The Castle of Crossed Destinies, Time and the Hunter, Palomar, and If on a Winter’s Night a Traveler. In these works, the recurring image of the narrative labyrinth emerges as a key figure to describe the complexity of reality and the challenge of finding a single meaning. The image of the celestial vault, suggested in the title, reflects Calvino’s view of writing as an intricate and infinite structure, where the narrator and reader navigate between fullness (words, stories, broken lines of writing) and emptiness (absences, silences, the failure to understand reality, the blank page) in a constant attempt to make sense of the narrative universe. This central theme is developed by analyzing the narrative techniques and experimental structures Calvino employs, including the use of the labyrinth and the intersection of multiple interconnected stories, inspired by mathematical and combinatory models. The thesis is divided into three chapters: the first examines the narrative techniques in The Castle of Crossed Destinies, highlighting the role of tarot cards as tools for generating stories. The second chapter focuses on Time and the Hunter and Palomar, where the themes of time and the observation of reality are combined with an exploration of the infinite possibilities of interpretation. Finally, the third chapter analyzes If on a Winter’s Night a Traveler, a meta-narrative novel that constantly challenges the reader to engage actively in the creation of the text. Through its analysis, the thesis demonstrates how Calvino’s writing represents a constant search for balance between order and disorder, between knowledge and uncertainty, evoking a vast and complex narrative cosmos in which the interaction between author, text, and reader is central to the creative process. Calvino’s labyrinthine literature, infused with the image of the labyrinth, is not just a representation of disorientation but also an invitation to discovery and interpretive freedom, celebrating the multiplicity of possible meanings and the complexity of the human condition.

L’elaborato di tesi magistrale intitolato La scrittura come volta celeste: tra vuoti e pieni del labirinto narrativo di Italo Calvino esplora le modalità con cui Italo Calvino utilizza la narrazione per costruire un universo letterario che oscilla tra il pieno e il vuoto, tra la complessità del mondo e l’impossibilità di raggiungere una comprensione definitiva. L’analisi si focalizza su quattro opere fondamentali del suo ultimo periodo: Il castello dei destini incrociati, Ti con zero, Palomar e Se una notte d’inverno un viaggiatore, attraverso cui emerge la figura del labirinto narrativo come chiave di lettura della realtà. L’immagine della volta celeste, evocata nel titolo, riflette la visione della scrittura come una struttura intricata e infinita, dove il narratore e il lettore navigano tra pieni (parole, storie, trame) e vuoti (assenze, silenzi, incomprensioni), in un continuo tentativo di dare significato all’universo narrativo. Questo tema centrale si sviluppa a partire dall’analisi delle tecniche narrative e delle strutture sperimentali adottate da Calvino, che utilizzano figure come il labirinto, la combinazione e l’interconnessione di storie multiple, ispirandosi a modelli matematici e combinatori. La tesi si articola in tre capitoli: il primo esplora le tecniche letterarie de Il castello dei destini incrociati, evidenziando il ruolo dei tarocchi come strumenti per la generazione di narrazioni. Il secondo capitolo si concentra su Ti con zero e Palomar, dove il tema del tempo e dell’osservazione del reale si combina con l’esplorazione di infiniti significati interpretativi. Infine, il terzo capitolo analizza Se una notte d’inverno un viaggiatore, un romanzo meta-narrativo che sfida continuamente il lettore a partecipare attivamente alla creazione del testo. Attraverso la sua analisi, l’elaborato dimostra come la scrittura di Calvino sia una ricerca costante di equilibrio tra ordine e disordine, tra conoscenza e incertezza, evocando un cosmo narrativo vasto e complesso, in cui l’interazione tra autore, testo e lettore è al centro del processo creativo. La letteratura di Calvino, pervasa dall’immagine del labirinto, non rappresenta solo smarrimento, ma anche un invito alla scoperta e alla libertà interpretativa, celebrando così la molteplicità delle possibili interpretazioni e la complessità della condizione umana.