Con l'espressione ¿esaurimento del marchio¿ si riassume il principio generale in base al quale il titolare di un diritto di privativa su un segno, dopo aver commercializzato, direttamente o tramite terzi da lui autorizzati, un prodotto contraddistinto dal suo marchio, non può più opporsi all'ulteriore circolazione di tale bene facendo valere la sua esclusiva sul segno in questione. Come si è cercato di mettere in luce in questa tesi, detto principio riveste un'importanza cruciale nell'attuale compagine economico-giuridica, dal momento che la sua applicazione ha consentito di raggiungere un delicato punto di equilibrio tra l'esigenza di proteggere i legittimi diritti dei titolari dei marchi e la necessità di assicurare una maggiore certezza dei traffici commerciali, una più efficace tutela dell'affidamento dei terzi ed un'effettiva attuazione delle norme sulla libera circolazione delle merci all'interno del territorio dell'UE. Occorre inoltre precisare che il principio in esame, rendendo legittime le importazioni parallele, comporta un incremento della concorrenza, soprattutto intra-brand. Nella presente trattazione viene poi evidenziato come, inizialmente, detto principio sia stato previsto in alcuni ordinamenti solo, in genere, per i beni immessi in commercio dal titolare del segno o con il suo consenso nel territorio del singolo Stato (c.d. esaurimento interno) e come, in seguito, la sua efficacia territoriale sia stata estesa a tutto il territorio dell'UE (c.d. esaurimento comunitario) dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia. Nel testo in esame vengono anche ripercorse le tappe ed enunciate le ragioni che hanno condotto il legislatore europeo a sancire, nell'art. 7.1 dir. 89/104 del 1988, il principio dell'esaurimento solo comunitario, escludendo così definitivamente, secondo l'interpretazione fornita dalla Corte di Giustizia nella pronuncia ¿Silhouette¿, la possibilità per gli Stati membri di adottare nei loro ordinamenti un principio di esaurimento del marchio che possa dispiegare la sua efficacia indipendentemente dal luogo di prima immissione in commercio del bene (c.d. esaurimento internazionale). È interessante tuttavia specificare che resta comunque ferma la possibilità di estendere l'efficacia del principio dell'esaurimento anche a territori estranei all'UE mediante la conclusione di accordi bilaterali o multilaterali, come è avvenuto, per esempio, attraverso la stipulazione dell'Accordo SEE. Una parte dell'elaborato, tra l'altro, è dedicata alla posizione assunta da alcuni Stati estranei al SEE in merito alla questione dell'efficacia territoriale da attribuire al principio dell'esaurimento del marchio. Nel prosieguo della trattazione vengono poi esaminati analiticamente i requisiti necessari, ai sensi dell'art. 7.1 dir. 89/104, affinché il diritto di marchio possa considerarsi esaurito e viene prestata attenzione al fenomeno più strettamente connesso al principio in esame: quello delle importazioni parallele. L'ultimo capitolo, infine, si occupa di enunciare le eccezioni al principio dell'esaurimento comunitario del marchio.
Il principio di esaurimento del marchio
PUGLIESE, SILVIA
2012/2013
Abstract
Con l'espressione ¿esaurimento del marchio¿ si riassume il principio generale in base al quale il titolare di un diritto di privativa su un segno, dopo aver commercializzato, direttamente o tramite terzi da lui autorizzati, un prodotto contraddistinto dal suo marchio, non può più opporsi all'ulteriore circolazione di tale bene facendo valere la sua esclusiva sul segno in questione. Come si è cercato di mettere in luce in questa tesi, detto principio riveste un'importanza cruciale nell'attuale compagine economico-giuridica, dal momento che la sua applicazione ha consentito di raggiungere un delicato punto di equilibrio tra l'esigenza di proteggere i legittimi diritti dei titolari dei marchi e la necessità di assicurare una maggiore certezza dei traffici commerciali, una più efficace tutela dell'affidamento dei terzi ed un'effettiva attuazione delle norme sulla libera circolazione delle merci all'interno del territorio dell'UE. Occorre inoltre precisare che il principio in esame, rendendo legittime le importazioni parallele, comporta un incremento della concorrenza, soprattutto intra-brand. Nella presente trattazione viene poi evidenziato come, inizialmente, detto principio sia stato previsto in alcuni ordinamenti solo, in genere, per i beni immessi in commercio dal titolare del segno o con il suo consenso nel territorio del singolo Stato (c.d. esaurimento interno) e come, in seguito, la sua efficacia territoriale sia stata estesa a tutto il territorio dell'UE (c.d. esaurimento comunitario) dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia. Nel testo in esame vengono anche ripercorse le tappe ed enunciate le ragioni che hanno condotto il legislatore europeo a sancire, nell'art. 7.1 dir. 89/104 del 1988, il principio dell'esaurimento solo comunitario, escludendo così definitivamente, secondo l'interpretazione fornita dalla Corte di Giustizia nella pronuncia ¿Silhouette¿, la possibilità per gli Stati membri di adottare nei loro ordinamenti un principio di esaurimento del marchio che possa dispiegare la sua efficacia indipendentemente dal luogo di prima immissione in commercio del bene (c.d. esaurimento internazionale). È interessante tuttavia specificare che resta comunque ferma la possibilità di estendere l'efficacia del principio dell'esaurimento anche a territori estranei all'UE mediante la conclusione di accordi bilaterali o multilaterali, come è avvenuto, per esempio, attraverso la stipulazione dell'Accordo SEE. Una parte dell'elaborato, tra l'altro, è dedicata alla posizione assunta da alcuni Stati estranei al SEE in merito alla questione dell'efficacia territoriale da attribuire al principio dell'esaurimento del marchio. Nel prosieguo della trattazione vengono poi esaminati analiticamente i requisiti necessari, ai sensi dell'art. 7.1 dir. 89/104, affinché il diritto di marchio possa considerarsi esaurito e viene prestata attenzione al fenomeno più strettamente connesso al principio in esame: quello delle importazioni parallele. L'ultimo capitolo, infine, si occupa di enunciare le eccezioni al principio dell'esaurimento comunitario del marchio.File | Dimensione | Formato | |
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