Introduzione: negli ultimi anni numerosi studi si sono proposti di analizzare il bisogno delle cure palliative in relazione agli scenari demografici ed epidemiologici in continua evoluzione. Il momento del fine vita è una fase molto delicata del ciclo di vita di una persona, per cui i professionisti che si prendono in carico il paziente e la sua famiglia devono possedere le competenze adeguate a soddisfare i loro bisogni ma anche garantire un’assistenza di qualità. Saper comunicare in modo empatico notizie delicate sulla prognosi di un malato, richiede da parte dell’operatore specifiche capacità comunicative. Obiettivo dello studio: l’obiettivo del lavoro è quello di valutare l’efficacia della comunicazione empatica nell’agevolare l’espressione delle emozioni e dei bisogni del paziente in fine vita e della sua famiglia. Materiali e metodi: questa revisione della letteratura è stata effettuata sulle seguenti banche dati: PubMed, CINAHL e PsycINFO. Risultati principali: si evince che gli infermieri ritengono di non avere una formazione adeguata a sostenere conversazioni nel fine vita con pazienti e familiari. Gli studi portano a conoscenza il protocollo SPIKES e il metodo COMFORT da utilizzare per affrontare al meglio le conversazioni. Inoltre, una comunicazione empatica porta a miglioramenti a breve e a lungo termine nei pazienti in quanto si applicano concetti di empatia e autenticità. Conclusione: questa revisione ci permette di affermare che fornire un’adeguata formazione agli infermieri può aumentare il loro livello di comfort nel sostenere una conversazione nel fine vita. Parole chiave: emphatic communication, interpersonal communication, end of life, terminal care, terminally ill patient, professional patient relations.
Introduzione: negli ultimi anni numerosi studi si sono proposti di analizzare il bisogno delle cure palliative in relazione agli scenari demografici ed epidemiologici in continua evoluzione. Il momento del fine vita è una fase molto delicata del ciclo di vita di una persona, per cui i professionisti che si prendono in carico il paziente e la sua famiglia devono possedere le competenze adeguate a soddisfare i loro bisogni ma anche garantire un’assistenza di qualità. Saper comunicare in modo empatico notizie delicate sulla prognosi di un malato, richiede da parte dell’operatore specifiche capacità comunicative. Obiettivo dello studio: l’obiettivo del lavoro è quello di valutare l’efficacia della comunicazione empatica nell’agevolare l’espressione delle emozioni e dei bisogni del paziente in fine vita e della sua famiglia. Materiali e metodi: questa revisione della letteratura è stata effettuata sulle seguenti banche dati: PubMed, CINAHL e PsycINFO. Risultati principali: si evince che gli infermieri ritengono di non avere una formazione adeguata a sostenere conversazioni nel fine vita con pazienti e familiari. Gli studi portano a conoscenza il protocollo SPIKES e il metodo COMFORT da utilizzare per affrontare al meglio le conversazioni. Inoltre, una comunicazione empatica porta a miglioramenti a breve e a lungo termine nei pazienti in quanto si applicano concetti di empatia e autenticità. Conclusione: questa revisione ci permette di affermare che fornire un’adeguata formazione agli infermieri può aumentare il loro livello di comfort nel sostenere una conversazione nel fine vita. Parole chiave: emphatic communication, interpersonal communication, end of life, terminal care, terminally ill patient, professional patient relations.
La comunicazione empatica nel fine vita: una revisione della letteratura
GURAU, MADALINA IULIANA
2022/2023
Abstract
Introduzione: negli ultimi anni numerosi studi si sono proposti di analizzare il bisogno delle cure palliative in relazione agli scenari demografici ed epidemiologici in continua evoluzione. Il momento del fine vita è una fase molto delicata del ciclo di vita di una persona, per cui i professionisti che si prendono in carico il paziente e la sua famiglia devono possedere le competenze adeguate a soddisfare i loro bisogni ma anche garantire un’assistenza di qualità. Saper comunicare in modo empatico notizie delicate sulla prognosi di un malato, richiede da parte dell’operatore specifiche capacità comunicative. Obiettivo dello studio: l’obiettivo del lavoro è quello di valutare l’efficacia della comunicazione empatica nell’agevolare l’espressione delle emozioni e dei bisogni del paziente in fine vita e della sua famiglia. Materiali e metodi: questa revisione della letteratura è stata effettuata sulle seguenti banche dati: PubMed, CINAHL e PsycINFO. Risultati principali: si evince che gli infermieri ritengono di non avere una formazione adeguata a sostenere conversazioni nel fine vita con pazienti e familiari. Gli studi portano a conoscenza il protocollo SPIKES e il metodo COMFORT da utilizzare per affrontare al meglio le conversazioni. Inoltre, una comunicazione empatica porta a miglioramenti a breve e a lungo termine nei pazienti in quanto si applicano concetti di empatia e autenticità. Conclusione: questa revisione ci permette di affermare che fornire un’adeguata formazione agli infermieri può aumentare il loro livello di comfort nel sostenere una conversazione nel fine vita. Parole chiave: emphatic communication, interpersonal communication, end of life, terminal care, terminally ill patient, professional patient relations.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/5941