MIGLIORAMENTO DELLE TECNICHE DI PRODUZIONE E DI RACCOLTA DI SPECIE FRUTTICOLE ENDEMICHE IN CAMERUN

In the forests of Cameroon there is a wide range of arboreal native wild species that can be domesticated and, therefore, grown by local farmers. Cameroon benefited from the collaboration with ICRAF (International Center for Research in Agroforestry), which in 2012 promoted a program of domestication of endemic and exotic species in the Country for small farmers, involving more than 10,000 farmers. The ICRAF has drawn up guidelines for the priority species to be domesticated, so as to respect the interests of the markets, local farmers and consumers, in accordance with the growing techniques defined by the international scientific community. The results obtained in Cameroon, Kenya and Malawi showed that some species may also be domesticated in different countries: for example, in Kenya and Malawi the baobab (Adansonia digitata), the ber (Ziziphus mauritiana) and tamarind (Tamarindus indica) can be grown without restrictions. In other cases, the favored species are more specific for a country due to weather restrictions or traditional use: in Cameroon some examples are the safou (or African plum, Dacryodes edulis), the njansang (or African walnut, Ricinodendron heudelotii) and the kola nut (Cola nitida). The ICRAF introduced also a domestication model based on the involvement of farmers in the systems of propagation to the technology, without use of electricity or large amounts of water and that permitted better knowledge micro-propagation systems. This method of domestication, called participatory for the involving modality of actors from the outset, allows local farmers to not only be beneficiaries of the method, but also responsible for the system, guaranteeing the intellectual property rights of traditional knowledge and germplasm. A recent survey (2010) showed that small farmers improved the income from the sale of local fruit selected from cultivars of cloning, as well as the sale of selected native plants, thus limiting the phenomenon of migration from the countryside to the city. The best results were obtained with baobab (Adansonia digitata), where the propagation time was reduced from 10 to 4 years old, safou (Dacryodes edulis), a decrease from 5 to 2 years, shea (Vitellaria paradoxa) (from 20 to 5 years) and wild nespola (Uapaca kirkiana) (from 12 to 4 years). The harvest is another critical aspect of the Cameroonian fruit and vegetable market. In domesticated orchards, instead of handpicking or use of tools which could damage the fruit, like the clipper or the sheets at the base of the trees, a small mechanization may be used, with cultivators, self-propelled machine, single axle, with power ranging from 2 to 15 kW, driven by the operator through the handlebars, where many tools to perform various farming operations may be joined. For long distances transports, a small two-axis agricultural tractor may be used, with removable load floor, equipped for off-road transport. In the forms of breeding tree crops at high levels, the detachment of the fruits can be performed through the use of wagons to facilitate the operation of collection through the operator's approach to the fruits.

Nelle foreste del Camerun c'è una vasta gamma di specie arboree autoctone selvatiche che possono essere addomesticate e, quindi, coltivate in modo maggiormente organizzato dagli agricoltori locali. A questo fine, il Camerun si è avvalso della collaborazione dell'ICRAF (International Center for Research in Agroforestry), che nel 2012 ha permesso ai piccoli coltivatori di avviare un programma di addomesticamento di specie endemiche ed esotiche nel Paese, coinvolgendo più di 10.000 agricoltori. L'ICRAF ha redatto linee guida per la priorità delle specie da addomesticare, in modo da rispettare gli interessi dei mercati, degli agricoltori locali e dei consumatori, nel rispetto delle tecniche colturali definite dalla comunità scientifica internazionale. I risultati ottenuti in Camerun, Kenya e Malawi mostrano che alcune specie sono egualmente addomesticabili in Paesi diversi: ad esempio, in Kenya e in Malawi il baobab (Adansonia digitata), il ber (Ziziphus mauritiana) e il tamarindo (Tamarindus indica) possono essere coltivati senza restrizioni. In altri casi, le specie favorite sono più specifiche per un Paese a causa di restrizioni climatiche o di uso tradizionale: nel Camerun è il caso del safou (o prugna africana, Dacryodes edulis), del njansang (o noce africana, Ricinodendron heudelotii) e della noce di cola (Cola nitida). L'ICRAF ha inoltre introdotto un modello di addomesticamento basato sul coinvolgimento degli agricoltori nei sistemi di propagazione a tecnologia contenuta, senza uso di elettricità o di grandi quantità di acqua e che si prestano bene ai processi di micropropagazione. Questo metodo di addomesticamento, detto partecipativo per le modalità di coinvolgimento degli attori fin dalle fasi iniziali, consente agli agricoltori locali di essere non solo beneficiari del metodo, ma anche responsabili del sistema, garantendogli la proprietà intellettuale delle conoscenze tradizionali e del germoplasma. Una recente indagine del 2010 ha evidenziato che i piccoli agricoltori hanno migliorato il reddito derivante dalla vendita di frutta locale selezionata da cultivar di clonazione, così come dalla vendita di piante autoctone selezionate, limitando così il fenomeno della migrazione dalla campagna alla città. I risultati migliori si sono ottenuti sul baobab (Adansonia digitata), dove il tempo di propagazione è stato ridotto da 10 a 4 anni, sul safou (Dacryodes edulis), con una riduzione da 5 a 2 anni, sul karité (Vitellaria paradoxa) (da 20 a 5 anni) e sulla nespola selvatica (Uapaca kirkiana) (da 12 a 4 anni). La raccolta costituisce un altro aspetto critico del mercato ortofrutticolo camerunense. Nei frutteti addomesticati, invece della raccolta manuale o con attrezzi che possono danneggiare i frutti, come i clipper o i teli posti alla base degli alberi, si può ricorrere ad una piccola meccanizzazione con i motocoltivatori, macchine semoventi, monoasse, con potenza da 2 a 15 kW, guidate dall'operatore tramite le stegole e provvisti di due ruote motrici a cui sono collegati numerosi attrezzi per compiere diverse operazioni colturali. Per trasporti su percorsi lunghi si possono usare piccole moto agricole a due assi, dotate di piano di carico anche amovibile, specialmente predisposte per trasporti fuori strada. Nelle forme di allevamento delle colture arboree a livelli elevati, il distacco dei frutti può essere effettuato attraverso l'utilizzo di carri raccolta che agevolano l'attività di raccolta attraverso l'avvicinamento dell'operatore ai frutti.