Partendo da una premessa sulla controversa natura giuridica del contratto collettivo di lavoro e dalla considerazione dell'importanza di funzione dallo stesso svolta, in quanto volto a fornire una disciplina economico-normativa del rapporto di lavoro quanto più possibile uniforme sul territorio nazionale, questo elaborato analizza la disciplina processuale relativa all'accertamento pregiudiziale dell'efficacia, validità ed interpretazione dei contratti collettivi nazionali. Questo istituto processuale è stato introdotto dapprima nel settore del lavoro pubblico privatizzato con l'art. 68 bis del d. lgs. 3 febbraio 1993, n. 29, ora confluito nell'art. 64 del d. lgs. 30 marzo 2001, n. 165. In un secondo momento, nonostante le critiche dottrinali sull'inservibilità ed incostituzionalità di questo procedimento, lo stesso è stato previsto anche con riferimento al settore del lavoro privato, mediante l'introduzione, ad opera del d. lgs. 2 febbraio 2006, n. 40, degli artt. 420 bis c.p.c. e 146 bis disp. att. c.p.c., che formano oggetto della mia indagine. L'art. 420 bis c.p.c. prevede che il giudice, se ritiene necessario risolvere una questione pregiudiziale circa l'interpretazione, la validità o l'efficacia di una clausola di un contratto collettivo nazionale, emette una sentenza sulla questione che è immediatamente ricorribile per cassazione. L'intento della norma è quello di incentivare un rapido esercizio da parte della Corte di Cassazione della proprio funzione nomofilattica, così da dirimere in via definitiva le questioni in grado di dar vita a contenzioso seriale e contrastare il fenomeno delle diverse interpretazioni di una medesima clausola contrattuale da parte dei diversi giudici di merito. L'art. 420 bis c.p.c. si colloca peraltro entro un più ampio disegno di riforma del giudizio di cassazione finalizzato a potenziare la funzione nomofilattica della Corte in questa peculiare materia: in ossequio a quanto previsto dalla legge delega 14 marzo 2005, n. 80, il d. lgs. n. 40/2006 ha infatti introdotto come nuovo motivo di ricorso per cassazione, all'art. 360, comma 1, n. 3, c.p.c. la violazione o falsa applicazione dei contratti e accordi collettivi nazionali di lavoro. La volontà del legislatore di assicurare l'uniforme interpretazione dei contratti collettivi di lavoro mediante l'istituto disciplinato all'art. 420 bis c.p.c. si è manifestata con particolare forza. Una norma inserita nelle disposizioni di attuazione del codice di rito infatti, l'art. 146 bis, impone al giudice cui è sottoposta una questione interpretativa già risolta, in un altro processo, dalla Corte, non già di attenersi al precedente del Supremo Collegio ma, qualora dissenta da quest'ultimo, di decidere immediatamente con sentenza a sua volta soggetta a ricorso immediato per cassazione. L'indagine avrà dunque ad oggetto il procedimento di accertamento pregiudiziale della validità, efficacia ed interpretazione dei contratti collettivi nazionali, mettendo in luce le analogie e le differenze con il precedente istituto dettato per il settore del lavoro pubblico privatizzato, i presupposti per potervi ricorrere, il suo articolarsi ed i profili problematici emersi nella sua applicazione, peraltro risultata sino ad oggi piuttosto sporadica.

La clausola del contratto collettivo e la sua impugnazione

D'EMANUELE, CRISTINA
2012/2013

Abstract

Partendo da una premessa sulla controversa natura giuridica del contratto collettivo di lavoro e dalla considerazione dell'importanza di funzione dallo stesso svolta, in quanto volto a fornire una disciplina economico-normativa del rapporto di lavoro quanto più possibile uniforme sul territorio nazionale, questo elaborato analizza la disciplina processuale relativa all'accertamento pregiudiziale dell'efficacia, validità ed interpretazione dei contratti collettivi nazionali. Questo istituto processuale è stato introdotto dapprima nel settore del lavoro pubblico privatizzato con l'art. 68 bis del d. lgs. 3 febbraio 1993, n. 29, ora confluito nell'art. 64 del d. lgs. 30 marzo 2001, n. 165. In un secondo momento, nonostante le critiche dottrinali sull'inservibilità ed incostituzionalità di questo procedimento, lo stesso è stato previsto anche con riferimento al settore del lavoro privato, mediante l'introduzione, ad opera del d. lgs. 2 febbraio 2006, n. 40, degli artt. 420 bis c.p.c. e 146 bis disp. att. c.p.c., che formano oggetto della mia indagine. L'art. 420 bis c.p.c. prevede che il giudice, se ritiene necessario risolvere una questione pregiudiziale circa l'interpretazione, la validità o l'efficacia di una clausola di un contratto collettivo nazionale, emette una sentenza sulla questione che è immediatamente ricorribile per cassazione. L'intento della norma è quello di incentivare un rapido esercizio da parte della Corte di Cassazione della proprio funzione nomofilattica, così da dirimere in via definitiva le questioni in grado di dar vita a contenzioso seriale e contrastare il fenomeno delle diverse interpretazioni di una medesima clausola contrattuale da parte dei diversi giudici di merito. L'art. 420 bis c.p.c. si colloca peraltro entro un più ampio disegno di riforma del giudizio di cassazione finalizzato a potenziare la funzione nomofilattica della Corte in questa peculiare materia: in ossequio a quanto previsto dalla legge delega 14 marzo 2005, n. 80, il d. lgs. n. 40/2006 ha infatti introdotto come nuovo motivo di ricorso per cassazione, all'art. 360, comma 1, n. 3, c.p.c. la violazione o falsa applicazione dei contratti e accordi collettivi nazionali di lavoro. La volontà del legislatore di assicurare l'uniforme interpretazione dei contratti collettivi di lavoro mediante l'istituto disciplinato all'art. 420 bis c.p.c. si è manifestata con particolare forza. Una norma inserita nelle disposizioni di attuazione del codice di rito infatti, l'art. 146 bis, impone al giudice cui è sottoposta una questione interpretativa già risolta, in un altro processo, dalla Corte, non già di attenersi al precedente del Supremo Collegio ma, qualora dissenta da quest'ultimo, di decidere immediatamente con sentenza a sua volta soggetta a ricorso immediato per cassazione. L'indagine avrà dunque ad oggetto il procedimento di accertamento pregiudiziale della validità, efficacia ed interpretazione dei contratti collettivi nazionali, mettendo in luce le analogie e le differenze con il precedente istituto dettato per il settore del lavoro pubblico privatizzato, i presupposti per potervi ricorrere, il suo articolarsi ed i profili problematici emersi nella sua applicazione, peraltro risultata sino ad oggi piuttosto sporadica.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/59393