La tesi si propone di far luce sulla complessità del rapporto Leopardi-Petrarca. L'influenza che l'autore del Canzoniere esercitò sulla lirica di Leopardi è stata a lungo terreno d'indagine da parte della critica e il nostro studio ha lo scopo di mettere un po' d'ordine su quanto finora è stato scritto sull'argomento. Strumento indispensabile per affrontare tale analisi è il commento alle Rime di Petrarca che Leopardi compose nel 1826 per l'editore Stella; da qui prende le mosse il nostro studio, analizzando brevemente il lavoro di interpretazione di Leopardi. Sono stati fatti notare problemi di natura filologica e alcune delle caratteristiche principali del modus operandi di Leopardi, soffermandosi su quanto egli dichiara nelle due prefazioni, la prima del 1826 per l'edizione Stella, e la seconda pubblicata postuma nel 1839 per l'edizione Passigli. Si passa in seguito all'analisi degli studi critici a partire da inizio Novecento sino ai saggi più recenti, da Cesare De Lollis (1904) ad Antonio Di Silvestro (2007). Nell'appendice finale viene proposto un esercizio di lettura di alcuni canti leopardiani (Il primo amore, Il sogno, Alla sua donna, Aspasia) sulla base di quanto studiato in merito alla presenza petrarchesca nella lirica di Leopardi.
Petrarchismo leopardiano. Studio sulla bibliografia
FRIZZO, LUCIA
2012/2013
Abstract
La tesi si propone di far luce sulla complessità del rapporto Leopardi-Petrarca. L'influenza che l'autore del Canzoniere esercitò sulla lirica di Leopardi è stata a lungo terreno d'indagine da parte della critica e il nostro studio ha lo scopo di mettere un po' d'ordine su quanto finora è stato scritto sull'argomento. Strumento indispensabile per affrontare tale analisi è il commento alle Rime di Petrarca che Leopardi compose nel 1826 per l'editore Stella; da qui prende le mosse il nostro studio, analizzando brevemente il lavoro di interpretazione di Leopardi. Sono stati fatti notare problemi di natura filologica e alcune delle caratteristiche principali del modus operandi di Leopardi, soffermandosi su quanto egli dichiara nelle due prefazioni, la prima del 1826 per l'edizione Stella, e la seconda pubblicata postuma nel 1839 per l'edizione Passigli. Si passa in seguito all'analisi degli studi critici a partire da inizio Novecento sino ai saggi più recenti, da Cesare De Lollis (1904) ad Antonio Di Silvestro (2007). Nell'appendice finale viene proposto un esercizio di lettura di alcuni canti leopardiani (Il primo amore, Il sogno, Alla sua donna, Aspasia) sulla base di quanto studiato in merito alla presenza petrarchesca nella lirica di Leopardi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/59330