CONTESTO: lo scompenso cardiaco è una condizione patologica caratterizzata dall'incapacità del cuore di mantenere una portata circolatoria adeguata alle esigenze dei tessuti ed è la conseguenza di differenti situazioni patologiche a carico del miocardio, dell'endocardio o del pericardio. Malgrado i recenti progressi nella terapia medica e chirurgica lo scompenso cardiaco è una patologia che sta aumentando in termini di incidenza, prevalenza e mortalità. Per prevenire il decesso cardiaco improvviso è indicato, nei pazienti ad alto rischio, l'impianto di un defibrillatore cardiaco impiantabile (ICD). OBIETTIVO: valutare la qualità di vita successivamente all'impianto dell'ICD per identificare ed analizzare i bisogni assistenziali relativi agli aspetti di sicurezza e protezione al fine di definire in modo dettagliato il ruolo infermieristico specifico. MATERIALI E METODI: analisi della più recente bibliografia accreditata e degli articoli scientifici reperiti attraverso le banche dati in rete (principalmente PubMed) ed analisi dello studio osservazionale condotto presso l'UO di Riabilitazione Cardiologica dell'Ospedale SS Trinità di Fossano nel periodo compreso tra Aprile 2008 e Giugno 2011. In questo studio sono state arruolate 318 persone assistite con diagnosi di scompenso cardiaco. Secondo le indicazioni delle linee guida a 49 soggetti è stato impiantato un ICD per prevenzione primaria. Ai partecipanti è poi stato somministrato un protocollo di test neuropsicologici (MMSE, HADS e GDS) per valutare la depressione del tono dell'umore e correlarla alla presenza del defibrillatore ed in modo particolare agli shock erogati. RISULTATI: dallo studio si evince che l'ICD non è correlabile ad un aumento di ansia e depressione e che i soggetti portatori di ICD hanno una performance cognitiva simile al gruppo di soggetti a cui non è stato impiantato un ICD. DISCUSSIONE E CONCLUSIONI: la revisione della letteratura più recente evidenzia il coinvolgimento dei fattori psicologici nel trattamento con ICD. Esistono diversi livelli di sofferenza nei soggetti che si sottopongono al trattamento: da una difficoltà di adattamento si può arrivare alla strutturazione di specifici disturbi psicologici passando per la percezione di bassi livelli di qualità di vita. Ansia e depressione sembrano essere uno dei maggiori problemi psicologici dei soggetti con scompenso cardiaco ed in particolare dei soggetti portatori di ICD. Lo studio presentato dimostra che non è l'ICD stesso a provocare ansia e depressione ma l'intervento per l'impianto e l'ansia anticipatoria per gli shock che il defibrillatore può erogare. Siccome nei 49 partecipanti l'ICD è stato impiantato per prevenzione primaria è stato registrato un ridotto numero di interventi per persona assistita, non sufficienti a determinare un peggioramento nei risultati dei test neuropsicologici. L'infermiere ricopre un ruolo fondamentale nell'assistenza alle persone assisitite con una patologia cronica come lo scompenso cardiaco ed è responsabile di interventi educativi per fornire elementi di conoscenza della malattia sottostante e del vivere con ICD. Una corretta informazione può migliorare l'accettazione del dispositivo da parte del soggetto e, in conseguenza, la qualità della vita. Per svolgere questo ruolo è necessario che l'infermiere abbia una formazione ed una competenza particolari in questo campo e che si tenga costantemente aggiornato.

Aspetti psicologici nel paziente affetto da scompenso cardiaco e portatore di defibrillatore impiantabile: ruolo infermieristico

POMERO, ANNALISA
2011/2012

Abstract

CONTESTO: lo scompenso cardiaco è una condizione patologica caratterizzata dall'incapacità del cuore di mantenere una portata circolatoria adeguata alle esigenze dei tessuti ed è la conseguenza di differenti situazioni patologiche a carico del miocardio, dell'endocardio o del pericardio. Malgrado i recenti progressi nella terapia medica e chirurgica lo scompenso cardiaco è una patologia che sta aumentando in termini di incidenza, prevalenza e mortalità. Per prevenire il decesso cardiaco improvviso è indicato, nei pazienti ad alto rischio, l'impianto di un defibrillatore cardiaco impiantabile (ICD). OBIETTIVO: valutare la qualità di vita successivamente all'impianto dell'ICD per identificare ed analizzare i bisogni assistenziali relativi agli aspetti di sicurezza e protezione al fine di definire in modo dettagliato il ruolo infermieristico specifico. MATERIALI E METODI: analisi della più recente bibliografia accreditata e degli articoli scientifici reperiti attraverso le banche dati in rete (principalmente PubMed) ed analisi dello studio osservazionale condotto presso l'UO di Riabilitazione Cardiologica dell'Ospedale SS Trinità di Fossano nel periodo compreso tra Aprile 2008 e Giugno 2011. In questo studio sono state arruolate 318 persone assistite con diagnosi di scompenso cardiaco. Secondo le indicazioni delle linee guida a 49 soggetti è stato impiantato un ICD per prevenzione primaria. Ai partecipanti è poi stato somministrato un protocollo di test neuropsicologici (MMSE, HADS e GDS) per valutare la depressione del tono dell'umore e correlarla alla presenza del defibrillatore ed in modo particolare agli shock erogati. RISULTATI: dallo studio si evince che l'ICD non è correlabile ad un aumento di ansia e depressione e che i soggetti portatori di ICD hanno una performance cognitiva simile al gruppo di soggetti a cui non è stato impiantato un ICD. DISCUSSIONE E CONCLUSIONI: la revisione della letteratura più recente evidenzia il coinvolgimento dei fattori psicologici nel trattamento con ICD. Esistono diversi livelli di sofferenza nei soggetti che si sottopongono al trattamento: da una difficoltà di adattamento si può arrivare alla strutturazione di specifici disturbi psicologici passando per la percezione di bassi livelli di qualità di vita. Ansia e depressione sembrano essere uno dei maggiori problemi psicologici dei soggetti con scompenso cardiaco ed in particolare dei soggetti portatori di ICD. Lo studio presentato dimostra che non è l'ICD stesso a provocare ansia e depressione ma l'intervento per l'impianto e l'ansia anticipatoria per gli shock che il defibrillatore può erogare. Siccome nei 49 partecipanti l'ICD è stato impiantato per prevenzione primaria è stato registrato un ridotto numero di interventi per persona assistita, non sufficienti a determinare un peggioramento nei risultati dei test neuropsicologici. L'infermiere ricopre un ruolo fondamentale nell'assistenza alle persone assisitite con una patologia cronica come lo scompenso cardiaco ed è responsabile di interventi educativi per fornire elementi di conoscenza della malattia sottostante e del vivere con ICD. Una corretta informazione può migliorare l'accettazione del dispositivo da parte del soggetto e, in conseguenza, la qualità della vita. Per svolgere questo ruolo è necessario che l'infermiere abbia una formazione ed una competenza particolari in questo campo e che si tenga costantemente aggiornato.
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