"La nostra epoca ama anzitutto chiamarsi l'epoca della filosofia. Difatti, quando si studi senza pregiudizi lo stato presente della nostra conoscenza, non si può negare che la filosofia abbia fatto tra noi progressi notevoli [...]. Dai principi della scienza ai fondamenti della religione rivelata, dai problemi della metafisica a quelli del gusto, dalla musica alla morale, dalle controversie teologiche alle questioni dell'economia e del commercio, dalla politica al diritto dei popoli e alla giurisprudenza civile, tutto fu discusso, analizzato, agitato. Una luce nuova che si stese su molti argomenti, nuove oscurità che ne derivavano, furono il frutto di quel generale fermento degli spiriti: così come l'effetto dell'alta e della bassa marea consiste nel portare a riva parecchie cose nuove e nello staccarne delle altre" [J. d'Alembert, Saggio sugli elementi della filosofia, 1759] L'elaborato si apre con un quadro storico riferito all'età dei Lumi evidenziando le idee forza: la figura del philosophe, il cosmopolitismo, la fiducia nel progresso, l'esplosione dello spirito critico mediante il quale la conoscenza è sottoposta al vaglio della ragione, l'idea di natura, il principio di tolleranza, la nuova concezione della storia che pone come unico soggetto l'uomo con i suoi sforzi, i suoi successi e i suoi errori. Vengono presentate le principali scuole filosofiche del periodo e gli ambiti sociali più coinvolti nel mutamento che investe il Settecento, come il campo economico e scientifico. Successivamente si affronta il problema educativo, nucleo centrale della tesi. È argomentato il nuovo significato dell'educazione come processo di laicizzazione, in cui emerge per la prima volta in modo forte l'importanza dell'individualità dell'alunno. L'Illuminista arriva alla conoscenza attraverso una ricerca empirica e razionale guidata da un'analisi attenta dei fatti. Il gentiluomo di Locke, l'Emilio di Rousseau, lo stretto legame tra educazione e forma di governo in Helvétius disegnano i nuovi progetti e le riforme del sistema educativo. L'elaborato si suddivide poi in tre grandi nuclei: l'educazione, spontanea, convenzionale e civile. Nella prima emerge un nuovo concetto culturale di opinione pubblica; l'importanza delle scoperte in ambito medico che rappresentano una forma di evoluzione del campo dell'educazione e la distinzione tra i due sessi che incarnano qualità differenti che vanno a compensarsi. Inoltre l'attenzione é posta sulle diverse forme di comunicazione, quale la musica che assume un tono divulgativo e la carta stampata che nella Francia del Settecento è sottoposta a una forte censura. Infine uno dei punti cardini nella formazione dell'uomo è rappresentato dall'esperienza che è la matrice e la prima condizione dello sviluppo infantile. Per quanto riguarda l'educazione convenzionale, l'accento è posto sui seguenti aspetti: l'istruzione tra il filantropismo dei pedagogisti e l'azione illuminata dei governi e la figura dell'intellettuale nella dimensione della sociabilità. Una delle caratteristiche peculiari dell'Illuminismo è il rifiuto di considerare gli uomini diversi tra loro per nascita, in un clima di rinnovamento che valorizza la dimensione democratica e pluralistica anche attraverso l'educazione nazionale. L'elaborato termina con la parte dedicata all'educazione civile trattando: la democrazia diretta di Rousseau che passa attraverso la genuinità dell'uomo; il fine della politica che Diderot indica nella felicità dei popoli; il dispotismo illuminato di Voltaire e il valore sociale della legge in Helvétius. Si conclude con l'educazione morale inserita in una prospettiva multiforme, in grado di riannodare la molteplicità delle sue dimensioni in un progetto formativo integrale della persona.
Il coraggio di educare L'Illuminismo francese tra educazione spontanea, convenzionale e civile
BECCARIA, IRENE
2013/2014
Abstract
"La nostra epoca ama anzitutto chiamarsi l'epoca della filosofia. Difatti, quando si studi senza pregiudizi lo stato presente della nostra conoscenza, non si può negare che la filosofia abbia fatto tra noi progressi notevoli [...]. Dai principi della scienza ai fondamenti della religione rivelata, dai problemi della metafisica a quelli del gusto, dalla musica alla morale, dalle controversie teologiche alle questioni dell'economia e del commercio, dalla politica al diritto dei popoli e alla giurisprudenza civile, tutto fu discusso, analizzato, agitato. Una luce nuova che si stese su molti argomenti, nuove oscurità che ne derivavano, furono il frutto di quel generale fermento degli spiriti: così come l'effetto dell'alta e della bassa marea consiste nel portare a riva parecchie cose nuove e nello staccarne delle altre" [J. d'Alembert, Saggio sugli elementi della filosofia, 1759] L'elaborato si apre con un quadro storico riferito all'età dei Lumi evidenziando le idee forza: la figura del philosophe, il cosmopolitismo, la fiducia nel progresso, l'esplosione dello spirito critico mediante il quale la conoscenza è sottoposta al vaglio della ragione, l'idea di natura, il principio di tolleranza, la nuova concezione della storia che pone come unico soggetto l'uomo con i suoi sforzi, i suoi successi e i suoi errori. Vengono presentate le principali scuole filosofiche del periodo e gli ambiti sociali più coinvolti nel mutamento che investe il Settecento, come il campo economico e scientifico. Successivamente si affronta il problema educativo, nucleo centrale della tesi. È argomentato il nuovo significato dell'educazione come processo di laicizzazione, in cui emerge per la prima volta in modo forte l'importanza dell'individualità dell'alunno. L'Illuminista arriva alla conoscenza attraverso una ricerca empirica e razionale guidata da un'analisi attenta dei fatti. Il gentiluomo di Locke, l'Emilio di Rousseau, lo stretto legame tra educazione e forma di governo in Helvétius disegnano i nuovi progetti e le riforme del sistema educativo. L'elaborato si suddivide poi in tre grandi nuclei: l'educazione, spontanea, convenzionale e civile. Nella prima emerge un nuovo concetto culturale di opinione pubblica; l'importanza delle scoperte in ambito medico che rappresentano una forma di evoluzione del campo dell'educazione e la distinzione tra i due sessi che incarnano qualità differenti che vanno a compensarsi. Inoltre l'attenzione é posta sulle diverse forme di comunicazione, quale la musica che assume un tono divulgativo e la carta stampata che nella Francia del Settecento è sottoposta a una forte censura. Infine uno dei punti cardini nella formazione dell'uomo è rappresentato dall'esperienza che è la matrice e la prima condizione dello sviluppo infantile. Per quanto riguarda l'educazione convenzionale, l'accento è posto sui seguenti aspetti: l'istruzione tra il filantropismo dei pedagogisti e l'azione illuminata dei governi e la figura dell'intellettuale nella dimensione della sociabilità. Una delle caratteristiche peculiari dell'Illuminismo è il rifiuto di considerare gli uomini diversi tra loro per nascita, in un clima di rinnovamento che valorizza la dimensione democratica e pluralistica anche attraverso l'educazione nazionale. L'elaborato termina con la parte dedicata all'educazione civile trattando: la democrazia diretta di Rousseau che passa attraverso la genuinità dell'uomo; il fine della politica che Diderot indica nella felicità dei popoli; il dispotismo illuminato di Voltaire e il valore sociale della legge in Helvétius. Si conclude con l'educazione morale inserita in una prospettiva multiforme, in grado di riannodare la molteplicità delle sue dimensioni in un progetto formativo integrale della persona.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/59203