Sono stati due fondamentali viaggi in Grecia a darmi l'idea di scrivere del νόστος Odisseo. Il lavoro consiste in tre parti. In primo luogo, la presentazione dei popoli che l'eroe incontra: essa si articola in una breve descrizione delle vicende, un'analisi socio-antropologica delle comunità con cui Odisseo entra in contatto (con confronti con il mondo greco) e, infine, un tentativo di capire a quali materiali si sia attinto per dare vita a questi episodi. Vedremo che, spesso, si è trattato di una compenetrazione di elementi del patrimonio folkloristico-popolare e di quello mitico tradizionale. Il secondo capitolo è un'illustrazione della classica geografia occidentale dell'Odissea; sulla scia degli articoli e dei saggi di Lorenzo Braccesi, seguono considerazioni riguardo alla coincidenza tra questa localizzazione delle tappe del νόστος e le colonie euboiche (soprattutto calcidesi) nel Mediterraneo occidentale. Non si entrerà nel merito delle altre ipotetiche, e svariate, collocazioni geografiche. Il lavoro si conclude con uno studio delle dinamiche della relazione di Odisseo con l'estraneo: il comportamento dell'eroe non è sempre uguale a se stesso, ma varia e si adatta (come si conviene ad un πολύτροπος) con il passare del tempo e con l'aumentare dell'esperienza. Infine, nella conclusione, mi è sembrato doveroso riservare un breve cenno per il celebre ultimo viaggio di Odisseo, profetizzato da Tiresia nel canto XI.

"...e poi venne Chatwin" "Atlante etnografico dell'Odissea: popoli, personggi e luoghi tra mito, folklore e realtà geografica"

PESCI, ELEONORA
2012/2013

Abstract

Sono stati due fondamentali viaggi in Grecia a darmi l'idea di scrivere del νόστος Odisseo. Il lavoro consiste in tre parti. In primo luogo, la presentazione dei popoli che l'eroe incontra: essa si articola in una breve descrizione delle vicende, un'analisi socio-antropologica delle comunità con cui Odisseo entra in contatto (con confronti con il mondo greco) e, infine, un tentativo di capire a quali materiali si sia attinto per dare vita a questi episodi. Vedremo che, spesso, si è trattato di una compenetrazione di elementi del patrimonio folkloristico-popolare e di quello mitico tradizionale. Il secondo capitolo è un'illustrazione della classica geografia occidentale dell'Odissea; sulla scia degli articoli e dei saggi di Lorenzo Braccesi, seguono considerazioni riguardo alla coincidenza tra questa localizzazione delle tappe del νόστος e le colonie euboiche (soprattutto calcidesi) nel Mediterraneo occidentale. Non si entrerà nel merito delle altre ipotetiche, e svariate, collocazioni geografiche. Il lavoro si conclude con uno studio delle dinamiche della relazione di Odisseo con l'estraneo: il comportamento dell'eroe non è sempre uguale a se stesso, ma varia e si adatta (come si conviene ad un πολύτροπος) con il passare del tempo e con l'aumentare dell'esperienza. Infine, nella conclusione, mi è sembrato doveroso riservare un breve cenno per il celebre ultimo viaggio di Odisseo, profetizzato da Tiresia nel canto XI.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/59135