Background: Cerebral Palsy (CP) is the most common cause of disability in childhood. It is therefore essential to promptly initiate a rehabilitation program that is personalized for each individual and attentive to the needs of the family. In recent years, the range of tools used in neuromotor rehabilitation for CP has expanded and, recently, taping has also become part of it. This biomechanical therapy involves applying an elastic adhesive tape (tape) to the skin. Currently, various taping techniques exist, and among the most recent is NeuroMuscular Taping (NMT), a particularly innovative technique for introducing the concept of "decompression." NMT, acting at the perceptual, proprioceptive, and sensory levels, has several functions; however, scientific evidence on this topic is limited. Objective: This work investigates the effects of NMT in children diagnosed with unilateral CP, particularly focusing on the age group between 6 and 24 months through a practical clinical internship. Special attention is given to muscle tone, the development of motor skills, and manipulative function. Materials and Methods: Initially, a literature review was conducted on major biomedical databases. Subsequently, a clinical internship experience was carried out involving two girls aged 11 and 7 months, respectively, with left and right hemisphere impairments, who were undergoing additional neuropsychomotor treatment. The study involved weekly NMT treatment sessions, with decompression applications tailored to each individual. Periodic evaluations were also carried out to monitor the girls' progress. The assessment scales used were the MAS for muscle tone, the PDMS-2 for motor skill development, and the Besta Scale for manipulative function. Results: The literature review confirms the lack of studies on the use of NMT in children with unilateral CP and, in particular, highlights its absence in the 6-24 month age group. The internship experience suggests that NMT, applied in decompression and individualized for each subject, contributes to reducing muscle tone, enhancing neuropsychomotor skills, and improving manipulative function in the hemiplegic upper limb, albeit to varying degrees in each individual. The success of NMT treatment is supported by its integration with additional neuropsychomotor treatment and the active involvement of parents. However, it was difficult to carry out the assessments and treatment sessions in a constant way, in particular due to frequent skin irritations, which first led to temporary suspensions of some applications and, subsequently, to the early interruption of the entire treatment. In both cases, however, the treatment with NMT extended for a period of about 6 months. Conclusions: The study demonstrates the potential of NMT as a rehabilitative tool in children aged 6 to 24 months with unilateral CP. However, due to the small sample size, generalized conclusions cannot be drawn. Therefore, further studies on a larger population are needed to confirm the results. The team hopes to initiate a future pilot study based on the findings of this research.
Background: La Paralisi Cerebrale Infantile (PCI) rappresenta la causa più comune di disabilità in età evolutiva. Diventa pertanto fondamentale avviare tempestivamente una presa in carico riabilitativa che sia personalizzata per ciascun individuo ed attenta alle necessità della famiglia. Negli ultimi anni la panoramica di strumenti da impiegare nella riabilitazione neuromotoria delle PCI si è ampliata e, recentemente, vi è entrato a far parte anche il taping, terapia di tipo biomeccanico che prevede l’applicazione di un nastro adesivo elastico (tape) sulla cute. Attualmente esistono diverse tecniche di applicazione del tape e, tra le più recenti, si colloca il Taping NeuroMuscolare (NMT), particolarmente innovativo per l’introduzione del concetto di “decompressione”. Il NMT, agendo a livello percettivo, propriocettivo e sensoriale, presenta diverse funzioni; le evidenze scientifiche a riguardo sono però limitate. Obiettivo: Il presente elaborato indaga gli effetti del NMT in bambini con diagnosi di PCI unilaterale e, in particolare, approfondisce la popolazione di età compresa tra i 6 e i 24 mesi attraverso un’esperienza pratica di tirocinio clinico che rivolge particolare attenzione al tono muscolare, allo sviluppo delle abilità motorie e alla funzione manipolatoria. Materiali e metodi: È stata inizialmente condotta una ricerca bibliografica sui principali database biomedici; in seguito è stata svolta un’esperienza di tirocinio clinico che ha coinvolto due bambine di 11 e 7 mesi di età, rispettivamente con compromissione dell’emilato sinistro e dell’emilato destro, che svolgevano un trattamento neuropsicomotorio aggiuntivo. Lo studio ha previsto sedute di trattamento con NMT con frequenza tendenzialmente settimanale, con applicazioni in decompressione e personalizzate per ciascun individuo. Sono state svolte, inoltre, valutazioni periodiche per monitorare i progressi delle bambine: le scale di valutazione adottate sono state la MAS per il tono muscolare, le PDMS-2 per lo sviluppo delle abilità motorie e la Scala Besta per la funzione manipolatoria. Risultati: L’analisi della letteratura conferma la carenza di studi sull’uso del NMT in bambini con PCI unilaterale e, in particolare, ne sottolinea l’assenza nella fascia di età 6-24 mesi. L’esperienza di tirocinio suggerisce che il NMT, applicato in decompressione in modo individualizzato in ciascun soggetto, contribuisce ad una riduzione del tono muscolare, ad un potenziamento delle abilità neuropsicomotorie e ad un miglioramento della funzione manipolatoria a livello dell’arto superiore plegico, seppur in misura differente in ciascun soggetto. Il successo del trattamento con NMT viene sostenuto dall’integrazione con un trattamento neuropsicomotorio aggiuntivo e dal coinvolgimento attivo dei genitori. È emersa, tuttavia, la difficoltà di svolgere le valutazioni e le sedute di trattamento in modo costante, in particolare a causa delle frequenti irritazioni cutanee, le quali hanno condotto prima a sospensioni temporanee di alcune applicazioni e, successivamente, all’interruzione precoce dell’intero trattamento. In entrambi i casi, tuttavia, il trattamento con NMT si è esteso per un periodo di tempo di circa 6 mesi. Conclusioni: Lo studio dimostra il potenziale del NMT come strumento riabilitativo in bambini di età compresa tra i 6 e i 24 mesi con PCI unilaterale; tuttavia, data la ridotta dimensione del campione, non si possono trarre conclusioni generalizzate. Si segnala, pertanto, la necessità di ulteriori studi su una popolazione più ampia per confermare i risultati: l’equipe auspica, infatti, di poter avviare, sulla base di quanto emerso da questo studio, un futuro studio pilota.
Il Taping NeuroMuscolare nel trattamento neuropsicomotorio di bambini con Paralisi Cerebrale Infantile unilaterale: proposta di uno studio pilota
BAGNASCO, JESSICA
2023/2024
Abstract
Background: La Paralisi Cerebrale Infantile (PCI) rappresenta la causa più comune di disabilità in età evolutiva. Diventa pertanto fondamentale avviare tempestivamente una presa in carico riabilitativa che sia personalizzata per ciascun individuo ed attenta alle necessità della famiglia. Negli ultimi anni la panoramica di strumenti da impiegare nella riabilitazione neuromotoria delle PCI si è ampliata e, recentemente, vi è entrato a far parte anche il taping, terapia di tipo biomeccanico che prevede l’applicazione di un nastro adesivo elastico (tape) sulla cute. Attualmente esistono diverse tecniche di applicazione del tape e, tra le più recenti, si colloca il Taping NeuroMuscolare (NMT), particolarmente innovativo per l’introduzione del concetto di “decompressione”. Il NMT, agendo a livello percettivo, propriocettivo e sensoriale, presenta diverse funzioni; le evidenze scientifiche a riguardo sono però limitate. Obiettivo: Il presente elaborato indaga gli effetti del NMT in bambini con diagnosi di PCI unilaterale e, in particolare, approfondisce la popolazione di età compresa tra i 6 e i 24 mesi attraverso un’esperienza pratica di tirocinio clinico che rivolge particolare attenzione al tono muscolare, allo sviluppo delle abilità motorie e alla funzione manipolatoria. Materiali e metodi: È stata inizialmente condotta una ricerca bibliografica sui principali database biomedici; in seguito è stata svolta un’esperienza di tirocinio clinico che ha coinvolto due bambine di 11 e 7 mesi di età, rispettivamente con compromissione dell’emilato sinistro e dell’emilato destro, che svolgevano un trattamento neuropsicomotorio aggiuntivo. Lo studio ha previsto sedute di trattamento con NMT con frequenza tendenzialmente settimanale, con applicazioni in decompressione e personalizzate per ciascun individuo. Sono state svolte, inoltre, valutazioni periodiche per monitorare i progressi delle bambine: le scale di valutazione adottate sono state la MAS per il tono muscolare, le PDMS-2 per lo sviluppo delle abilità motorie e la Scala Besta per la funzione manipolatoria. Risultati: L’analisi della letteratura conferma la carenza di studi sull’uso del NMT in bambini con PCI unilaterale e, in particolare, ne sottolinea l’assenza nella fascia di età 6-24 mesi. L’esperienza di tirocinio suggerisce che il NMT, applicato in decompressione in modo individualizzato in ciascun soggetto, contribuisce ad una riduzione del tono muscolare, ad un potenziamento delle abilità neuropsicomotorie e ad un miglioramento della funzione manipolatoria a livello dell’arto superiore plegico, seppur in misura differente in ciascun soggetto. Il successo del trattamento con NMT viene sostenuto dall’integrazione con un trattamento neuropsicomotorio aggiuntivo e dal coinvolgimento attivo dei genitori. È emersa, tuttavia, la difficoltà di svolgere le valutazioni e le sedute di trattamento in modo costante, in particolare a causa delle frequenti irritazioni cutanee, le quali hanno condotto prima a sospensioni temporanee di alcune applicazioni e, successivamente, all’interruzione precoce dell’intero trattamento. In entrambi i casi, tuttavia, il trattamento con NMT si è esteso per un periodo di tempo di circa 6 mesi. Conclusioni: Lo studio dimostra il potenziale del NMT come strumento riabilitativo in bambini di età compresa tra i 6 e i 24 mesi con PCI unilaterale; tuttavia, data la ridotta dimensione del campione, non si possono trarre conclusioni generalizzate. Si segnala, pertanto, la necessità di ulteriori studi su una popolazione più ampia per confermare i risultati: l’equipe auspica, infatti, di poter avviare, sulla base di quanto emerso da questo studio, un futuro studio pilota.File | Dimensione | Formato | |
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