Questa Tesi segue il percorso dell'evoluzione della normativa in materia di prodotti cosmetici con particolare focus sull'etichettatura e sue disposizioni normative. Partendo da una panoramica del settore dell'industria cosmetica, con i suoi incrementi e flessioni di produzione e consumo, si passa alla definizione di cosmetico delineata dall'articolo 2 del Regolamento (Ce) n. 1223/2009 sui prodotti cosmetici. Esso è l'evoluzione logica della Direttiva 76/768/CEE concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative ai prodotti cosmetici in quanto quest'ultima ha subìto, negli anni a seguire, numerosissime modifiche fino ad arrivare ad una proposta di Regolamento da parte del Parlamento e del Consiglio Europeo. L'obiettivo dichiarato dal Regolamento è rappresentato dalla semplificazione delle procedure e della terminologia adottata in materia, così da ridurre il peso della burocrazia, eliminare ambiguità e favorire, nel complesso, la produzione e la commercializzazione dei cosmetici nell'Unione Europea. Nel fare ciò, il Regolamento si propone altresì di rafforzare il sistema di sicurezza e di controllo del mercato, nell'intento di garantire un più elevato livello di tutela della salute dei consumatori finali. Inoltre apporta importanti novità in tema di utilizzo degli ingredienti, a cui il Regolamento dedica due allegati concernenti le sostanze non ammesse nella composizione dei cosmetici, e rafforza le norme sulla sicurezza, sui controlli e sulla responsabilità della produzione e messa in vendita dei prodotti cosmetici. All'articolo 19 del sopra citato Regolamento si trovano le disposizioni inerenti l'etichettatura. L'etichetta è, per i consumatori, uno strumento informativo dei prodotti immessi in commercio. Inizialmente era concepita per agevolare le prassi commerciali e facilitare il libero scambio di merci, ma col passare del tempo ha acquisito un progressivo valore ai fini della tutela dei diritti dei consumatori. Molto spesso però si sono verificati casi, denunciati dalle Autorità preposte al controllo, di prodotti che forniscono al consumatore indicazioni errate o ambigue creando così false aspettative. Trattasi di pratiche commerciali scorrette, contrarie al principio della diligenza professionale sancito dal Codice del Consumo, che ledono fortemente i diritti dei consumatori portando ad un acquisto non del tutto consapevole. Per quanto riguarda l'utilizzo dei claims commerciali, il Regolamento cosmetico introduce il concetto di criteri di riferimento per l'uso dei claims, interpretando il desiderio di chiarezza del consumatore che oggi è più prudente nell'accordare fiducia alla promessa ed è attento a modelli di comunicazione interattivi e personalizzati. Questi criteri, però, sono in via di definizione da parte della Commissione Europea in quanto sta lavorando ad un piano di azione sulle dichiarazioni da utilizzare e sta fissando le priorità per delineare criteri comuni che giustifichino l'impiego di esse. La Tesi si conclude con un capitolo dedicato ai risultati emersi dall'indagine svolta sul campo durante la quale è stato somministrato un questionario di 27 domande al fine di comprendere e verificare l'atteggiamento dei consumatori nei confronti delle dichiarazioni presenti in etichetta.

Etichettatura dei prodotti cosmetici. Risultati di un'indagine preliminare effettuata su un campione ragionato di consumatori.

BROGLINO, SILVIA
2012/2013

Abstract

Questa Tesi segue il percorso dell'evoluzione della normativa in materia di prodotti cosmetici con particolare focus sull'etichettatura e sue disposizioni normative. Partendo da una panoramica del settore dell'industria cosmetica, con i suoi incrementi e flessioni di produzione e consumo, si passa alla definizione di cosmetico delineata dall'articolo 2 del Regolamento (Ce) n. 1223/2009 sui prodotti cosmetici. Esso è l'evoluzione logica della Direttiva 76/768/CEE concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative ai prodotti cosmetici in quanto quest'ultima ha subìto, negli anni a seguire, numerosissime modifiche fino ad arrivare ad una proposta di Regolamento da parte del Parlamento e del Consiglio Europeo. L'obiettivo dichiarato dal Regolamento è rappresentato dalla semplificazione delle procedure e della terminologia adottata in materia, così da ridurre il peso della burocrazia, eliminare ambiguità e favorire, nel complesso, la produzione e la commercializzazione dei cosmetici nell'Unione Europea. Nel fare ciò, il Regolamento si propone altresì di rafforzare il sistema di sicurezza e di controllo del mercato, nell'intento di garantire un più elevato livello di tutela della salute dei consumatori finali. Inoltre apporta importanti novità in tema di utilizzo degli ingredienti, a cui il Regolamento dedica due allegati concernenti le sostanze non ammesse nella composizione dei cosmetici, e rafforza le norme sulla sicurezza, sui controlli e sulla responsabilità della produzione e messa in vendita dei prodotti cosmetici. All'articolo 19 del sopra citato Regolamento si trovano le disposizioni inerenti l'etichettatura. L'etichetta è, per i consumatori, uno strumento informativo dei prodotti immessi in commercio. Inizialmente era concepita per agevolare le prassi commerciali e facilitare il libero scambio di merci, ma col passare del tempo ha acquisito un progressivo valore ai fini della tutela dei diritti dei consumatori. Molto spesso però si sono verificati casi, denunciati dalle Autorità preposte al controllo, di prodotti che forniscono al consumatore indicazioni errate o ambigue creando così false aspettative. Trattasi di pratiche commerciali scorrette, contrarie al principio della diligenza professionale sancito dal Codice del Consumo, che ledono fortemente i diritti dei consumatori portando ad un acquisto non del tutto consapevole. Per quanto riguarda l'utilizzo dei claims commerciali, il Regolamento cosmetico introduce il concetto di criteri di riferimento per l'uso dei claims, interpretando il desiderio di chiarezza del consumatore che oggi è più prudente nell'accordare fiducia alla promessa ed è attento a modelli di comunicazione interattivi e personalizzati. Questi criteri, però, sono in via di definizione da parte della Commissione Europea in quanto sta lavorando ad un piano di azione sulle dichiarazioni da utilizzare e sta fissando le priorità per delineare criteri comuni che giustifichino l'impiego di esse. La Tesi si conclude con un capitolo dedicato ai risultati emersi dall'indagine svolta sul campo durante la quale è stato somministrato un questionario di 27 domande al fine di comprendere e verificare l'atteggiamento dei consumatori nei confronti delle dichiarazioni presenti in etichetta.
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