L'oggetto del presente lavoro è rappresentato dall'analisi di una svolta all'interno del pensiero di Husserl, svolta che ¿ sembra di poter affermare, con le dovute cautele ¿ si evince già a partire dalle Ideen. Qui l'Autore muove appunto dalle acquisizioni delle Logische Untersuchungen, prendendo sempre più le distanze dallo psicologismo e coadiuvando la riflessione sulle dinamiche costitutive dell'esperienza per mezzo dell'istanza metodologica dell'epoché. Quest'ultima gli permetterà, difatti, di accedere alla dimensione dei vissuti coscienziali mediante i quali ci si annuncia il mondo, e, a partire dalla seppur utile finzione metodica della coscienza nella sua ipseità, di scoprire l'intima connessione intersoggettiva che determina via via il senso delle nostre acquisizioni in ambito esperenziale. Nella Krisis, questo tema si allaccerà ineludibilmente all'orizzonte storico entro il quale avvengono queste determinazioni di senso, e la storia ¿ in quanto storia della soggettività sempre fungente - assurgerà a tema trascendentale, divenendo essa stessa il campo su cui costruire l'edificio della conoscenza, e configurandosi ¿ in ultima analisi - come mondo-della-vita. Nella Krisis si scoprirà dunque un Husserl inedito, attento cioè alle istanze epistemologiche della teoria della conoscenza, ma sempre più orientato ad una riflessione di ampio respiro sul destino stesso dell'Europa e della filosofia in quanto incarnazioni della razionalità umana. Tuttavia, a un'attenta lettura, è possibile individuare i presupposti di questa svolta già a partire dalle Ideen, nel senso che il cambiamento di rotta dell'indagine fenomenologica è stato determinato sì da urgenze di carattere storico-politico (appunto dalla situazione in cui versa l'Europa a cavallo delle due guerre), ma in prima istanza da motivi profondamente teoretici. Non bisogna dimenticare, infatti, che la vita personale di Husserl - eccetto che per le traversie degli ultimi anni legate alla sua origine ebraica e alle ripercussioni che esse hanno avuto sulla sua vita accademica ¿ è stata povera di avvenimenti e dedita completamente allo studio e alla costruzione della fenomenologia in quanto analisi propedeutica per ogni disciplina scientifica. Nell'ambito di questa esposizione, si è dimostrato opportuno porre in evidenza, inoltre, la rilevanza del dialogo di Husserl con la filosofia empiristica. Un confronto che è servito all'Autore per emendare ed elaborare ulteriormente quei concetti che la cultura contemporanea ha fatto suoi e su cui, di fatto, ha costruito le nuove scienze. L'idiosincrasia di Husserl nei confronti della deriva scettica che ha coinvolto l'empirismo nelle filosofie di Locke e Berkeley verrà di fatto ridimensionata nell'ambito dell'interpretazione del pensiero di Hume. Sebbene quest'ultimo abbia messo in crisi la conoscenza tutta ed abbia così annunciato la bancarotta della ragione, Husserl ne recupererà il pensiero in chiave trascendentale, assumendone i presupposti ¿ e non già gli esiti - alla stregua di anticipazioni della fenomenologia trascendentale. Il confronto con lo scetticismo sarà dunque serrato e avvincente e, benché questo elaborato ne presenti soltanto un accenno, funzionale appunto all'interpretazione dello svolgimento del pensiero husserliano, esso occuperà diverse pagine dell'Autore nel corso degli anni.

E. Husserl: presupposti teoretici della svolta storicistica della Krisis a partire dalle Ideen

BELLITTO, MATTEO
2012/2013

Abstract

L'oggetto del presente lavoro è rappresentato dall'analisi di una svolta all'interno del pensiero di Husserl, svolta che ¿ sembra di poter affermare, con le dovute cautele ¿ si evince già a partire dalle Ideen. Qui l'Autore muove appunto dalle acquisizioni delle Logische Untersuchungen, prendendo sempre più le distanze dallo psicologismo e coadiuvando la riflessione sulle dinamiche costitutive dell'esperienza per mezzo dell'istanza metodologica dell'epoché. Quest'ultima gli permetterà, difatti, di accedere alla dimensione dei vissuti coscienziali mediante i quali ci si annuncia il mondo, e, a partire dalla seppur utile finzione metodica della coscienza nella sua ipseità, di scoprire l'intima connessione intersoggettiva che determina via via il senso delle nostre acquisizioni in ambito esperenziale. Nella Krisis, questo tema si allaccerà ineludibilmente all'orizzonte storico entro il quale avvengono queste determinazioni di senso, e la storia ¿ in quanto storia della soggettività sempre fungente - assurgerà a tema trascendentale, divenendo essa stessa il campo su cui costruire l'edificio della conoscenza, e configurandosi ¿ in ultima analisi - come mondo-della-vita. Nella Krisis si scoprirà dunque un Husserl inedito, attento cioè alle istanze epistemologiche della teoria della conoscenza, ma sempre più orientato ad una riflessione di ampio respiro sul destino stesso dell'Europa e della filosofia in quanto incarnazioni della razionalità umana. Tuttavia, a un'attenta lettura, è possibile individuare i presupposti di questa svolta già a partire dalle Ideen, nel senso che il cambiamento di rotta dell'indagine fenomenologica è stato determinato sì da urgenze di carattere storico-politico (appunto dalla situazione in cui versa l'Europa a cavallo delle due guerre), ma in prima istanza da motivi profondamente teoretici. Non bisogna dimenticare, infatti, che la vita personale di Husserl - eccetto che per le traversie degli ultimi anni legate alla sua origine ebraica e alle ripercussioni che esse hanno avuto sulla sua vita accademica ¿ è stata povera di avvenimenti e dedita completamente allo studio e alla costruzione della fenomenologia in quanto analisi propedeutica per ogni disciplina scientifica. Nell'ambito di questa esposizione, si è dimostrato opportuno porre in evidenza, inoltre, la rilevanza del dialogo di Husserl con la filosofia empiristica. Un confronto che è servito all'Autore per emendare ed elaborare ulteriormente quei concetti che la cultura contemporanea ha fatto suoi e su cui, di fatto, ha costruito le nuove scienze. L'idiosincrasia di Husserl nei confronti della deriva scettica che ha coinvolto l'empirismo nelle filosofie di Locke e Berkeley verrà di fatto ridimensionata nell'ambito dell'interpretazione del pensiero di Hume. Sebbene quest'ultimo abbia messo in crisi la conoscenza tutta ed abbia così annunciato la bancarotta della ragione, Husserl ne recupererà il pensiero in chiave trascendentale, assumendone i presupposti ¿ e non già gli esiti - alla stregua di anticipazioni della fenomenologia trascendentale. Il confronto con lo scetticismo sarà dunque serrato e avvincente e, benché questo elaborato ne presenti soltanto un accenno, funzionale appunto all'interpretazione dello svolgimento del pensiero husserliano, esso occuperà diverse pagine dell'Autore nel corso degli anni.
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