L'hostname, il nome proprio di un computer, permette a miliardi di persone di usufruire quotidianamente dei servizi disponibili in rete in modo semplice e intuitivo. Sebbene questo tipo di nome nasca per rispondere a esigenze tecniche, l'affermarsi di una vera e propria tradizione, costituita da regole non ufficialmente riconosciute e non necessarie, ma diffuse e condivise, sembra svincolarlo dalla dimensione tecnologica, facendone un potente indicatore culturale e uno strumento efficace per la descrizione dei fattori linguistici ed extralinguistici che determinano la scelta del nome all'interno di comunità opportunamente delimitate. La mia appartenenza a diverse realtà legate al mondo dell'hacking e dell'IT e l'incontro con gli studi di etnolinguistica, e di onomastica in particolare, mi hanno spinta a condurre un'analisi su un campione significativo di nomi di computer, 27579 in totale, nell'intento di verificare lo statuto di nome proprio dell'hostname e di descriverne le caratteristiche e il funzionamento, nella convinzione che non possa essere considerato una mera etichetta apposta per distinguere degli oggetti, ma che si tratti di una strategia di organizzazione e di significazione sociale e spaziale. Nel Capitolo Primo, contestualizzato il peculiare oggetto della mia ricerca, l'hostname, traccio un excursus storico e tecnico volto a mettere in luce sia le necessità che favorirono la nascita della denominazione dei computer, sia le prassi e le regole adottate nel corso del tempo e in risposta all'evoluzione della tecnologia delle reti, aspetti importanti per una comprensione approfondita di questa pratica. Espongo successivamente alcune linee guida per la scelta di un hostname proposte nel 1990, dalle quali emerge non soltanto l'esistenza di una riflessione e di una sensibilità inerenti questo tema, ma anche un indubbio allontanamento dalla dimensione tecnologia e il riconoscimento delle forti connotazioni culturali di questo atto, questioni che ritornano nel corso del Capitolo Secondo. Infine descrivo, per quanto concerne l'interesse di questa trattazione, il mondo dell'informatica e la cultura hacker, soffermandomi in particolare sul ruolo del linguaggio e sulla posizione occupata dal nome di computer in questi contesti. Il Capitolo Secondo, più corposo e articolato, è invece interamente dedicato alla presentazione del corpus di hostname e dei risultati dell'analisi che su di esso ho condotto. Dopo una caratterizzazione dal punto di vista sociale e tecnologico del contesto cui fanno riferimento i dati e una rapida esposizione degli accorgimenti e delle procedure adottati per la realizzazione della ricerca, procedo a illustrare l'analisi del repertorio. Muovendo da una visione che considera ciascun nome di computer isolatamente, giungo a sostenere, attraverso numerosi esempi e adottando via via parametri differenti, la rilevanza della sistematicità degli hostname, il funzionamento dei quali è spiegabile tanto da un punto di vista tecnico quanto, e forse soprattutto, da un punto di vista sociale e culturale. Le osservazioni conclusive forniscono un'ulteriore chiave di lettura del corpus, ponendo in evidenza la correlazione tra percezione culturale degli oggetti denominati e strategie onomastiche adottate. Un glossario raccoglie in chiusura termini e concetti appartenenti al campo delle reti informatiche. Una parte del repertorio onomastico è consultabile nelle appendici.

DARE UN NOME AI COMPUTER: GLI HOSTNAME

MAZZONE, AURORA
2012/2013

Abstract

L'hostname, il nome proprio di un computer, permette a miliardi di persone di usufruire quotidianamente dei servizi disponibili in rete in modo semplice e intuitivo. Sebbene questo tipo di nome nasca per rispondere a esigenze tecniche, l'affermarsi di una vera e propria tradizione, costituita da regole non ufficialmente riconosciute e non necessarie, ma diffuse e condivise, sembra svincolarlo dalla dimensione tecnologica, facendone un potente indicatore culturale e uno strumento efficace per la descrizione dei fattori linguistici ed extralinguistici che determinano la scelta del nome all'interno di comunità opportunamente delimitate. La mia appartenenza a diverse realtà legate al mondo dell'hacking e dell'IT e l'incontro con gli studi di etnolinguistica, e di onomastica in particolare, mi hanno spinta a condurre un'analisi su un campione significativo di nomi di computer, 27579 in totale, nell'intento di verificare lo statuto di nome proprio dell'hostname e di descriverne le caratteristiche e il funzionamento, nella convinzione che non possa essere considerato una mera etichetta apposta per distinguere degli oggetti, ma che si tratti di una strategia di organizzazione e di significazione sociale e spaziale. Nel Capitolo Primo, contestualizzato il peculiare oggetto della mia ricerca, l'hostname, traccio un excursus storico e tecnico volto a mettere in luce sia le necessità che favorirono la nascita della denominazione dei computer, sia le prassi e le regole adottate nel corso del tempo e in risposta all'evoluzione della tecnologia delle reti, aspetti importanti per una comprensione approfondita di questa pratica. Espongo successivamente alcune linee guida per la scelta di un hostname proposte nel 1990, dalle quali emerge non soltanto l'esistenza di una riflessione e di una sensibilità inerenti questo tema, ma anche un indubbio allontanamento dalla dimensione tecnologia e il riconoscimento delle forti connotazioni culturali di questo atto, questioni che ritornano nel corso del Capitolo Secondo. Infine descrivo, per quanto concerne l'interesse di questa trattazione, il mondo dell'informatica e la cultura hacker, soffermandomi in particolare sul ruolo del linguaggio e sulla posizione occupata dal nome di computer in questi contesti. Il Capitolo Secondo, più corposo e articolato, è invece interamente dedicato alla presentazione del corpus di hostname e dei risultati dell'analisi che su di esso ho condotto. Dopo una caratterizzazione dal punto di vista sociale e tecnologico del contesto cui fanno riferimento i dati e una rapida esposizione degli accorgimenti e delle procedure adottati per la realizzazione della ricerca, procedo a illustrare l'analisi del repertorio. Muovendo da una visione che considera ciascun nome di computer isolatamente, giungo a sostenere, attraverso numerosi esempi e adottando via via parametri differenti, la rilevanza della sistematicità degli hostname, il funzionamento dei quali è spiegabile tanto da un punto di vista tecnico quanto, e forse soprattutto, da un punto di vista sociale e culturale. Le osservazioni conclusive forniscono un'ulteriore chiave di lettura del corpus, ponendo in evidenza la correlazione tra percezione culturale degli oggetti denominati e strategie onomastiche adottate. Un glossario raccoglie in chiusura termini e concetti appartenenti al campo delle reti informatiche. Una parte del repertorio onomastico è consultabile nelle appendici.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/58692