L'obiettivo di questo lavoro è quello di analizzare le cause che hanno portato alla nascita della legislazione antitrust e i suoi primi sviluppi negli Stati Uniti, attraverso lo studio del primo grande caso di concreta applicazione dello Sherman Act nei confronti della più potente società americana tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, la Standard Oil Company. Nel primo capitolo, a tal fine, ho analizzato la nascita dell'impresa industriale moderna, sostenuta da una nascente evoluzione del sistema capitalistico, e le conseguenze economiche e sociali negli Stati Uniti di tale fenomeno. Nel secondo capitolo viene invece presa in considerazione la legislazione antitrust degli Stati Uniti: particolare oggetto di analisi saranno le Section 1 e 2 dello Sherman Act e le condizioni politico-economiche che hanno portato alla sua nascita nel 1890. Nel terzo capitolo, infine, verranno approfonditi in modo più dettagliato il caso della Standard Oil Company, le pratiche illegali utilizzate dalla società per ottenere una posizione dominante nel mercato del petrolio tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del XX secolo, e le conclusive decisioni della Corte Suprema. Da tale esigenza nasce l'intenzione di valutare in un'ottica di efficienza i canoni di applicazione della disciplina antitrust, al fine di stabilire se l'attività di mantenimento e ripristino delle condizioni di base in cui la concorrenza, reale e potenziale, possa operare al riparo degli attacchi provenienti dal potere privato, finalizzati alla ricerca di rendite monopolistiche, e dal potere pubblico, troppo spesso colpevole di confondere i propri interessi con quelli della collettività. Ciò che bisogna riconoscere è che quando un'impresa raggiunge una posizione dominante in un settore, essa assume una natura quasi pubblica nel panorama economico e la sua politica non viene più giudicata sotto lo stesso punto di vista delle altre imprese private: se il piccolo commerciante taglia i prezzi o offre sconti al fine di assicurarsi dei clienti della concorrenza gli effetti sull'economia pubblica non sono certamente gli stessi che troviamo nel caso in cui sia una grande impresa ad operare tali pratiche. Da qualsiasi prospettiva la si voglia inquadrare, la dottrina a sostegno del diritto antitrust eluda tre problemi effettivi: 1. come stabilire una regola normativa che permetta di distinguere tra i contratti che hanno come conseguenza un'irragionevole restrizione delle attività commerciali e quelli che non comportano tale rischio; 2. come distinguere tra l'acquisizione volontaria del ¿potere di monopolio¿ e una concorrenza sana e vincente; 3. come stabilire se una fusione può ridurre in modo sostanziale la concorrenza. A ciò si unisce la necessità di costituire ed approntare apparati idonei a svolgere la funzione istituzionale ad essi affidata dal legislatore, ossia giuridicamente efficienti; ciò affinché essi possano agire con prontezza e celerità laddove necessario e affinché siano in grado di utilizzare a pieno gli strumenti di valutazione messi loro a disposizione dalla teoria economica, primo tra tutti proprio il criterio di efficienza. Si tratta inoltre di valutare, una volta rinvenuta l'efficienza quale canone di giudizio, quali, tra le sue varie definizioni sviluppate dalla teoria economica hanno maggiore peso nella determinazione delle decisioni finali e quali altri principi giuridici, rivestono un ruolo rilevante.
L'ANTITRUST NEGLI STATI UNITI D'AMERICA. LE ORIGINI E IL CASO STANDARD OIL COMPANY.
DI NATALE, FRANCESCA
2011/2012
Abstract
L'obiettivo di questo lavoro è quello di analizzare le cause che hanno portato alla nascita della legislazione antitrust e i suoi primi sviluppi negli Stati Uniti, attraverso lo studio del primo grande caso di concreta applicazione dello Sherman Act nei confronti della più potente società americana tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, la Standard Oil Company. Nel primo capitolo, a tal fine, ho analizzato la nascita dell'impresa industriale moderna, sostenuta da una nascente evoluzione del sistema capitalistico, e le conseguenze economiche e sociali negli Stati Uniti di tale fenomeno. Nel secondo capitolo viene invece presa in considerazione la legislazione antitrust degli Stati Uniti: particolare oggetto di analisi saranno le Section 1 e 2 dello Sherman Act e le condizioni politico-economiche che hanno portato alla sua nascita nel 1890. Nel terzo capitolo, infine, verranno approfonditi in modo più dettagliato il caso della Standard Oil Company, le pratiche illegali utilizzate dalla società per ottenere una posizione dominante nel mercato del petrolio tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del XX secolo, e le conclusive decisioni della Corte Suprema. Da tale esigenza nasce l'intenzione di valutare in un'ottica di efficienza i canoni di applicazione della disciplina antitrust, al fine di stabilire se l'attività di mantenimento e ripristino delle condizioni di base in cui la concorrenza, reale e potenziale, possa operare al riparo degli attacchi provenienti dal potere privato, finalizzati alla ricerca di rendite monopolistiche, e dal potere pubblico, troppo spesso colpevole di confondere i propri interessi con quelli della collettività. Ciò che bisogna riconoscere è che quando un'impresa raggiunge una posizione dominante in un settore, essa assume una natura quasi pubblica nel panorama economico e la sua politica non viene più giudicata sotto lo stesso punto di vista delle altre imprese private: se il piccolo commerciante taglia i prezzi o offre sconti al fine di assicurarsi dei clienti della concorrenza gli effetti sull'economia pubblica non sono certamente gli stessi che troviamo nel caso in cui sia una grande impresa ad operare tali pratiche. Da qualsiasi prospettiva la si voglia inquadrare, la dottrina a sostegno del diritto antitrust eluda tre problemi effettivi: 1. come stabilire una regola normativa che permetta di distinguere tra i contratti che hanno come conseguenza un'irragionevole restrizione delle attività commerciali e quelli che non comportano tale rischio; 2. come distinguere tra l'acquisizione volontaria del ¿potere di monopolio¿ e una concorrenza sana e vincente; 3. come stabilire se una fusione può ridurre in modo sostanziale la concorrenza. A ciò si unisce la necessità di costituire ed approntare apparati idonei a svolgere la funzione istituzionale ad essi affidata dal legislatore, ossia giuridicamente efficienti; ciò affinché essi possano agire con prontezza e celerità laddove necessario e affinché siano in grado di utilizzare a pieno gli strumenti di valutazione messi loro a disposizione dalla teoria economica, primo tra tutti proprio il criterio di efficienza. Si tratta inoltre di valutare, una volta rinvenuta l'efficienza quale canone di giudizio, quali, tra le sue varie definizioni sviluppate dalla teoria economica hanno maggiore peso nella determinazione delle decisioni finali e quali altri principi giuridici, rivestono un ruolo rilevante.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/58598