Il "comune" è l'azienda pubblica locale più vicina ai cittadini, sia da un punto di vista puramente normativo, sia nella percezione di ogni individuo. Ogni cittadino, infatti, è tendenzialmente più interessato a conoscere dettagliatamente le attività svolte dall'ente comunale, piuttosto che quelle svolte dalla provincia o dalla regione, nonostante spesso le decisioni prese a livello regionale influiscano maggiormente sulla vita di ciascuno di noi rispetto a quelle prese a livello comunale. I comuni italiani oltre che fare da tramite tra i cittadini e gli altri enti locali e organismi dello Stato di livello superiore, svolgono un ruolo fondamentale dal punto di vista economico-sociale sul proprio territorio, tale da poter essere considerati come delle vere e proprie aziende di servizi al cittadino. Tenendo quindi conto della necessità di informazioni sull'attività svolta dall'ente comunale da parte dei principali stakeholers, ossia i cittadini, e della rilevanza economica che hanno le attività svolte dall'azienda "comune", risulta evidente l'importanza che possa avere a livello socio-economico il bilancio di un comune. A partire dagli anni Novanta, tuttavia, i comuni hanno iniziato ad esternalizzare alcune funzioni, andando a creare società ed enti di varia natura giuridica finalizzate allo svolgimento dei più svariati servizi, sia a favore dei cittadini sia a favore del solo ente locale, e le cui quote di partecipazione erano detenute integralmente o parzialmente dal comune stesso. Questo proliferare di aziende speciali ed enti di vario genere partecipati dai comuni o da altri enti locali, col passare degli anni, ha fatto emergere numerose situazioni di mala gestio del patrimonio pubblico determinate da un buco normativo e da un'assenza di controlli sull'operato di tali aziende. Per questi motivi il legislatore a partire dall'inizio degli anni Duemila, con l'emanazione del Testo Unico degli Enti Locali (D.Lgs 267/2000) e successivamente con la Legge Finanziaria per il 2002, ha iniziato un processo di regolamentazione delle aziende partecipate dagli enti locali, oltre che degli enti locali stessi. Sulla scia di questo processo di regolamentazione contabile si inserisce il D.Lgs 118/2011 che raccoglie la necessità evidenziata negli ultimi anni da più parti, tra cui la Corte dei Conti e l'Osservatorio per la finanza e la contabilità degli enti locali, di istituire l'obbligo di redazione del bilancio consolidato per le aziende locali in possesso di rilevanti quote di partecipazione in altre società ed enti. Questa necessità è emersa dal fatto che, nonostante la regolamentazione, il sempre maggiore ricorso a società partecipate per la gestione dei servizi pubblici locali abbia portato ad una perdita di significatività del bilancio del singolo ente comunale, che molto spesso non rispecchia più l'effettiva situazione economico-patrimoniale del comune. Il presente elaborato, quindi, si propone, nella Parte Prima, di illustrare il concetto di gruppo pubblico locale e le principali posizioni in merito al metodo contabile da utilizzare per arrivare ad una rappresentazione veritiera e corretta della situazione economica, patrimoniale e finanziaria complessiva di un'azienda locale, nonché, nella Parte Seconda, di provare ad applicare tale metodo al bilancio della Città di Ivrea e delle società ed enti partecipati arrivando quindi a redigere un primo bilancio consolidato del Gruppo Comune di Ivrea.
Il bilancio consolidato delle aziende locali. Il caso Città di Ivrea
BORLA, DAVIDE
2012/2013
Abstract
Il "comune" è l'azienda pubblica locale più vicina ai cittadini, sia da un punto di vista puramente normativo, sia nella percezione di ogni individuo. Ogni cittadino, infatti, è tendenzialmente più interessato a conoscere dettagliatamente le attività svolte dall'ente comunale, piuttosto che quelle svolte dalla provincia o dalla regione, nonostante spesso le decisioni prese a livello regionale influiscano maggiormente sulla vita di ciascuno di noi rispetto a quelle prese a livello comunale. I comuni italiani oltre che fare da tramite tra i cittadini e gli altri enti locali e organismi dello Stato di livello superiore, svolgono un ruolo fondamentale dal punto di vista economico-sociale sul proprio territorio, tale da poter essere considerati come delle vere e proprie aziende di servizi al cittadino. Tenendo quindi conto della necessità di informazioni sull'attività svolta dall'ente comunale da parte dei principali stakeholers, ossia i cittadini, e della rilevanza economica che hanno le attività svolte dall'azienda "comune", risulta evidente l'importanza che possa avere a livello socio-economico il bilancio di un comune. A partire dagli anni Novanta, tuttavia, i comuni hanno iniziato ad esternalizzare alcune funzioni, andando a creare società ed enti di varia natura giuridica finalizzate allo svolgimento dei più svariati servizi, sia a favore dei cittadini sia a favore del solo ente locale, e le cui quote di partecipazione erano detenute integralmente o parzialmente dal comune stesso. Questo proliferare di aziende speciali ed enti di vario genere partecipati dai comuni o da altri enti locali, col passare degli anni, ha fatto emergere numerose situazioni di mala gestio del patrimonio pubblico determinate da un buco normativo e da un'assenza di controlli sull'operato di tali aziende. Per questi motivi il legislatore a partire dall'inizio degli anni Duemila, con l'emanazione del Testo Unico degli Enti Locali (D.Lgs 267/2000) e successivamente con la Legge Finanziaria per il 2002, ha iniziato un processo di regolamentazione delle aziende partecipate dagli enti locali, oltre che degli enti locali stessi. Sulla scia di questo processo di regolamentazione contabile si inserisce il D.Lgs 118/2011 che raccoglie la necessità evidenziata negli ultimi anni da più parti, tra cui la Corte dei Conti e l'Osservatorio per la finanza e la contabilità degli enti locali, di istituire l'obbligo di redazione del bilancio consolidato per le aziende locali in possesso di rilevanti quote di partecipazione in altre società ed enti. Questa necessità è emersa dal fatto che, nonostante la regolamentazione, il sempre maggiore ricorso a società partecipate per la gestione dei servizi pubblici locali abbia portato ad una perdita di significatività del bilancio del singolo ente comunale, che molto spesso non rispecchia più l'effettiva situazione economico-patrimoniale del comune. Il presente elaborato, quindi, si propone, nella Parte Prima, di illustrare il concetto di gruppo pubblico locale e le principali posizioni in merito al metodo contabile da utilizzare per arrivare ad una rappresentazione veritiera e corretta della situazione economica, patrimoniale e finanziaria complessiva di un'azienda locale, nonché, nella Parte Seconda, di provare ad applicare tale metodo al bilancio della Città di Ivrea e delle società ed enti partecipati arrivando quindi a redigere un primo bilancio consolidato del Gruppo Comune di Ivrea.File | Dimensione | Formato | |
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