The objective of this work is to explain the relationship that exists between the game of football and the onset of chronic-degenerative diseases in old age. Some specific gestures of the football discipline, such as tackles, clashes and headers, can in fact lead to the development of mild head traumas which, if systematically repeated, over time would cause the onset of a pathology called "Chronic Traumatic Encephalopathy". ”. The anatomy and functioning of the human brain and the entire central nervous system will be explored in depth; together with this, the specific football gestures that can cause head trauma of different entities will also be analysed, with both immediate and future consequences. Particular attention will also be paid to the preventive methods introduced by the various international football federations, which aim to reduce the number of skull impacts with the ball starting from football school (5-6 years). Since the aforementioned chronic traumatic encephalopathy is a neurodegenerative pathology of recent medical interest, whose symptoms can also be associated with other disorders, it still represents a topic of debate for the scientific community. In addition to this, the diagnosis of CTE can be confirmed with absolute certainty only by autopsy, which allows the quantities of tau protein present in the brain to be detected. Consequently, pharmacological therapies are still in their embryonic state, as they have only been tested on animals, through the use of antibodies and localized anti-inflammatories. At a rehabilitation level, the role of the kinesiologist and kinesitherapy (with a view to the physical and psychological recovery of patients suffering from CTE) is not yet fully delineated, as there is not yet a codified medical approach to the treatment of this disorder. Therefore, it is of vital importance in the years to come to carry out more in-depth studies capable of allowing an effective diagnosis even on living subjects, in order to train healthcare workers, including kinesiologists, on how to treat patients. Finally, adaptations are proposed, in a systemic vision, also to the world of football, paying particular attention to youth categories, taking inspiration from the international reforms illustrated previously.
L’obiettivo di questo lavoro è spiegare la relazione che sussiste tra il gioco del calcio e la comparsa di malattie cronico-degenerative in età senile. Alcuni gesti specifici della disciplina calcistica, come i contrasti, gli scontri di gioco ed i colpi di testa, possono infatti portare allo sviluppo di lievi traumi cranici che, se ripetuti sistematicamente, col tempo causerebbero l’insorgenza di una patologia denominata “Encefalopatia Traumatica Cronica”. Verranno approfonditi l’anatomia ed il funzionamento del cervello umano e di tutto il sistema nervoso centrale; unitamente a ciò, saranno anche analizzati i gesti specifici del calcio che possono causare traumi cranici di diverse entità, con conseguenze sia immediate che future. Sarà anche dedicata particolare attenzione ai metodi preventivi introdotti dalle varie federazioni calcistiche internazionali, che mirano a ridurre il numero di impatti del cranio con il pallone già a partire dalla scuola calcio (5-6 anni). Essendo la suddetta encefalopatia traumatica cronica una patologia neurodegenerativa di recente interessamento medico, i cui sintomi sono associabili anche ad altri disturbi, essa rappresenta ancora un argomento di dibattito per la comunità scientifica. Oltre a ciò, la diagnosi di CTE può essere confermata con certezza assoluta solamente mediante autopsia, che permette di rilevare le quantità di proteina tau presenti nel cervello. Di conseguenza, le terapie farmacologiche sono ancora in stato embrionale, poiché sperimentate solo su cavie animali, tramite l’impiego di anticorpi e anti infiammatori localizzati. A livello riabilitativo, il ruolo del chinesiologo e della kinesiterapia (nell’ottica del recupero fisico e psicologico dei pazienti affetti da CTE) non è ancora del tutto delineato, in quanto non vi è ancora un approccio medico codificato al trattamento di tale disturbo. Pertanto è di vitale importanza negli anni a venire, svolgere studi più approfonditi in grado di permettere una diagnosi efficace anche su soggetti in vita, in modo da formare gli operatori sanitari, tra cui i chinesiologi, sulle modalità di trattamento dei pazienti. Infine, si propongono adattamenti, in una visione sistemica, anche al mondo del calcio, ponendo particolare attenzione sulle categorie giovanili, prendendo spunto dalle riforme internazionali illustrate in precedenza.
L’Encefalopatia Traumatica Cronica negli ex-giocatori di calcio: analisi degli effetti neurologici e implicazioni per la salute degli atleti
DE MARIA, LORENZO
2023/2024
Abstract
L’obiettivo di questo lavoro è spiegare la relazione che sussiste tra il gioco del calcio e la comparsa di malattie cronico-degenerative in età senile. Alcuni gesti specifici della disciplina calcistica, come i contrasti, gli scontri di gioco ed i colpi di testa, possono infatti portare allo sviluppo di lievi traumi cranici che, se ripetuti sistematicamente, col tempo causerebbero l’insorgenza di una patologia denominata “Encefalopatia Traumatica Cronica”. Verranno approfonditi l’anatomia ed il funzionamento del cervello umano e di tutto il sistema nervoso centrale; unitamente a ciò, saranno anche analizzati i gesti specifici del calcio che possono causare traumi cranici di diverse entità, con conseguenze sia immediate che future. Sarà anche dedicata particolare attenzione ai metodi preventivi introdotti dalle varie federazioni calcistiche internazionali, che mirano a ridurre il numero di impatti del cranio con il pallone già a partire dalla scuola calcio (5-6 anni). Essendo la suddetta encefalopatia traumatica cronica una patologia neurodegenerativa di recente interessamento medico, i cui sintomi sono associabili anche ad altri disturbi, essa rappresenta ancora un argomento di dibattito per la comunità scientifica. Oltre a ciò, la diagnosi di CTE può essere confermata con certezza assoluta solamente mediante autopsia, che permette di rilevare le quantità di proteina tau presenti nel cervello. Di conseguenza, le terapie farmacologiche sono ancora in stato embrionale, poiché sperimentate solo su cavie animali, tramite l’impiego di anticorpi e anti infiammatori localizzati. A livello riabilitativo, il ruolo del chinesiologo e della kinesiterapia (nell’ottica del recupero fisico e psicologico dei pazienti affetti da CTE) non è ancora del tutto delineato, in quanto non vi è ancora un approccio medico codificato al trattamento di tale disturbo. Pertanto è di vitale importanza negli anni a venire, svolgere studi più approfonditi in grado di permettere una diagnosi efficace anche su soggetti in vita, in modo da formare gli operatori sanitari, tra cui i chinesiologi, sulle modalità di trattamento dei pazienti. Infine, si propongono adattamenti, in una visione sistemica, anche al mondo del calcio, ponendo particolare attenzione sulle categorie giovanili, prendendo spunto dalle riforme internazionali illustrate in precedenza.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Tesi_di_Laurea_DeMaria_Lorenzo.pdf
non disponibili
Descrizione: Tesi compilativa sull'Encefalopatia Traumatica cronica, una patologia tipica degli ex atleti di sport di contatto che, a causa delle caratteristiche comuni a molte forme di demenza, è ancora fonte di dibattito tra medici e ricercatori.
Dimensione
1.03 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.03 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/5842