The livestock sector is facing increasing production costs; for beef cattle breeders, in particular, the profits have been lowering for many years due to the stable price of animals at the slaughterhouse and the progressive increase of fixed and variable production costs. Nutrition is one of the areas in which production costs can be partially reduced. To achieve this goal it is necessary to assess the nutritional requirements of animals at every breeding stage, according to age, breed, expected average daily gain. The nutritional plans of animal feeding should reflect as much as possible these requirements. Protein is the most expensive component in a ration; it must be fed in adequate amounts to maximize the body growth and, at the same time, to limit the waste of nitrogen. Generally, growing animals need more protein, while finishing animals require more energy to deposit adipose tissue for reaching the commercial maturity. The cost of protein feeds typically used in beef cattle nutrition are progressively increasing. To limit the cost of protein nutrition, ¿alternative¿ sources could be used in total or partial substitution of traditional protein sources. The first being also less susceptible to price fluctuations. The most widely protein source is the soybean meal, which has a good protein component in both quantity and quality. In recent years, however, its price has doubled, making its use often unsustainable. Alternative protein feeds examined in this report are the peas, beans and soybean with low anti-nutritional factors. Starting from bibliographic data, I have tried to fit into a typical ration for Garronese beef cattle these feeds in total or partial replacement of soybean meal. The simulation showed that the best substitute is pea, which allows to maintain the same quantitative levels of crude protein of soybean meal, with only a slight difference in rumen degradability and higher values of soluble protein. This difference is not expected to have a negative impact on animal performances. The cost of the ration could be lowered of about ¿ 0.12 per head per day. The bean is a difficult substitute for soybean meal, due to the lower protein content and the presence of a considerable amount of non-structural carbohydrate (NSC). For this reason, in the simulated ration it was not possible to replace the whole amount of soybean meal with beans, but only to reduce the amount. The whole soybean seed with low content of antinutritional factors is a good alternative, but it brings a significant amount of lipids that lead to a large increase of energy in the diet. Therefore this feed can be used in finishing animals, when the request of lipids and energy is higher. The cost of the ration with this raw material tends to increase, thus limiting its use only in the final stage of breeding. It must be underlined, however, that the cultivation of these alternative protein crops is currently not totally feasible in Piedmont (except for soybeans), because they do not adapt well to the environmental conditions. The possibility of use of these raw materials for beef cattle feeding must therefore be evaluated from time to time depending on their market price.

Il settore zootecnico deve oggi far fronte a costi di produzione sempre più elevati. Per gli allevatori di bovini da carne, i margini di guadagno sono sempre più ridotti a causa del prezzo stabile da anni degli animali al macello e dell'aumento inesorabile dei costi. L'alimentazione è uno dei settori in cui si può intervenire per contenere, almeno in parte, i costi di produzione. Per raggiungere tale scopo risulta necessario valutare i fabbisogni degli animali in ogni fase dell'allevamento, in funzione dell'età, della razza e degli obiettivi di accrescimento prefissati. I piani alimentari per il razionamento degli animali devono rispecchiare il più possibile questi fabbisogni. La proteina è la componente più costosa in una razione, e deve essere presente in quantità tali da massimizzare l'accrescimento corporeo e, al tempo stesso, limitare gli sprechi. Generalmente gli animali più giovani necessitano di una maggiore componente proteica, mentre quelli in fase di finissaggio necessitano di un'alimentazione più energetica. Gli alimenti proteici tipicamente utilizzati per il razionamento dei bovini da carne stanno subendo, per diversi motivi, incrementi di prezzo sempre più forti. Per limitare i costi si potrebbero utilizzare fonti proteiche ¿alternative¿ a quelle tradizionalmente impiegate, che siano, in linea generale, meno soggette a fluttuazioni di prezzo. L'alimento proteico più utilizzato è la farina di estrazione di soia che vanta un ottima componente proteica sia a livello quantitativo che qualitativo. In questi ultimi tempi il suo prezzo è però raddoppiato, rendendone sovente insostenibile il suo impiego. Gli alimenti proteici alternativi presi in esame in questa relazione sono il pisello proteico, il favino e la soia a basso contenuto di fattori antinutrizionali. Partendo da dati bibliografici, si è cercato di inserire in una razione per bovini da carne questi alimenti in sostituzione della farina di estrazione di soia. La simulazione ha evidenziato che il miglior sostituto sia il pisello proteico, che permette di mantenere gli stessi livelli quantitativi di proteina grezza con solamente una leggera differenza di degradabilità ruminale rispetto alla razione originale, a vantaggio della proteina solubile. Questa differenza non dovrebbe comunque influire sull'accrescimento degli animali. Il costo a parità di razione si abbasserebbe di ben 0,12 ¿ per capo al giorno. Il favino è invece risultato essere un difficile sostituto della farina di estrazione, per il minor titolo proteico e per la presenza di una quantità non indifferente di carboidrati non strutturali (NSC). Per questo, nella razione ipotizzata non si è riusciti a sostituire totalmente la soia, ma solo a ridurne le quantità. La soia a seme intero con basso contenuto di fattori antinutrizionali è un alimento valido, ma in razione apporta una notevole quantità di lipidi che portano ad un grande aumento dell'energia. Questo tipo di alimento può essere utilizzato in fase di finissaggio, quando la richiesta di lipidi ed energia è più alta. Il costo della razione con questa materia prima tende ad aumentare, limitandone l'uso solo nella fase finale di allevamento. La coltivazione di queste colture al momento è difficilmente realizzabile, se non per la soia, perché le altre mal si adattano alle condizioni ambientali dei nostri ambienti. L'impiego di queste materie prime per l'alimentazione del bovino da carne deve essere di volta in volta valutata in base al prezzo di mercato.

Alimenti proteici alternativi alla soia nel razionamento dei bovini da carne

GEMELLO, STEFANO
2011/2012

Abstract

Il settore zootecnico deve oggi far fronte a costi di produzione sempre più elevati. Per gli allevatori di bovini da carne, i margini di guadagno sono sempre più ridotti a causa del prezzo stabile da anni degli animali al macello e dell'aumento inesorabile dei costi. L'alimentazione è uno dei settori in cui si può intervenire per contenere, almeno in parte, i costi di produzione. Per raggiungere tale scopo risulta necessario valutare i fabbisogni degli animali in ogni fase dell'allevamento, in funzione dell'età, della razza e degli obiettivi di accrescimento prefissati. I piani alimentari per il razionamento degli animali devono rispecchiare il più possibile questi fabbisogni. La proteina è la componente più costosa in una razione, e deve essere presente in quantità tali da massimizzare l'accrescimento corporeo e, al tempo stesso, limitare gli sprechi. Generalmente gli animali più giovani necessitano di una maggiore componente proteica, mentre quelli in fase di finissaggio necessitano di un'alimentazione più energetica. Gli alimenti proteici tipicamente utilizzati per il razionamento dei bovini da carne stanno subendo, per diversi motivi, incrementi di prezzo sempre più forti. Per limitare i costi si potrebbero utilizzare fonti proteiche ¿alternative¿ a quelle tradizionalmente impiegate, che siano, in linea generale, meno soggette a fluttuazioni di prezzo. L'alimento proteico più utilizzato è la farina di estrazione di soia che vanta un ottima componente proteica sia a livello quantitativo che qualitativo. In questi ultimi tempi il suo prezzo è però raddoppiato, rendendone sovente insostenibile il suo impiego. Gli alimenti proteici alternativi presi in esame in questa relazione sono il pisello proteico, il favino e la soia a basso contenuto di fattori antinutrizionali. Partendo da dati bibliografici, si è cercato di inserire in una razione per bovini da carne questi alimenti in sostituzione della farina di estrazione di soia. La simulazione ha evidenziato che il miglior sostituto sia il pisello proteico, che permette di mantenere gli stessi livelli quantitativi di proteina grezza con solamente una leggera differenza di degradabilità ruminale rispetto alla razione originale, a vantaggio della proteina solubile. Questa differenza non dovrebbe comunque influire sull'accrescimento degli animali. Il costo a parità di razione si abbasserebbe di ben 0,12 ¿ per capo al giorno. Il favino è invece risultato essere un difficile sostituto della farina di estrazione, per il minor titolo proteico e per la presenza di una quantità non indifferente di carboidrati non strutturali (NSC). Per questo, nella razione ipotizzata non si è riusciti a sostituire totalmente la soia, ma solo a ridurne le quantità. La soia a seme intero con basso contenuto di fattori antinutrizionali è un alimento valido, ma in razione apporta una notevole quantità di lipidi che portano ad un grande aumento dell'energia. Questo tipo di alimento può essere utilizzato in fase di finissaggio, quando la richiesta di lipidi ed energia è più alta. Il costo della razione con questa materia prima tende ad aumentare, limitandone l'uso solo nella fase finale di allevamento. La coltivazione di queste colture al momento è difficilmente realizzabile, se non per la soia, perché le altre mal si adattano alle condizioni ambientali dei nostri ambienti. L'impiego di queste materie prime per l'alimentazione del bovino da carne deve essere di volta in volta valutata in base al prezzo di mercato.
ITA
The livestock sector is facing increasing production costs; for beef cattle breeders, in particular, the profits have been lowering for many years due to the stable price of animals at the slaughterhouse and the progressive increase of fixed and variable production costs. Nutrition is one of the areas in which production costs can be partially reduced. To achieve this goal it is necessary to assess the nutritional requirements of animals at every breeding stage, according to age, breed, expected average daily gain. The nutritional plans of animal feeding should reflect as much as possible these requirements. Protein is the most expensive component in a ration; it must be fed in adequate amounts to maximize the body growth and, at the same time, to limit the waste of nitrogen. Generally, growing animals need more protein, while finishing animals require more energy to deposit adipose tissue for reaching the commercial maturity. The cost of protein feeds typically used in beef cattle nutrition are progressively increasing. To limit the cost of protein nutrition, ¿alternative¿ sources could be used in total or partial substitution of traditional protein sources. The first being also less susceptible to price fluctuations. The most widely protein source is the soybean meal, which has a good protein component in both quantity and quality. In recent years, however, its price has doubled, making its use often unsustainable. Alternative protein feeds examined in this report are the peas, beans and soybean with low anti-nutritional factors. Starting from bibliographic data, I have tried to fit into a typical ration for Garronese beef cattle these feeds in total or partial replacement of soybean meal. The simulation showed that the best substitute is pea, which allows to maintain the same quantitative levels of crude protein of soybean meal, with only a slight difference in rumen degradability and higher values of soluble protein. This difference is not expected to have a negative impact on animal performances. The cost of the ration could be lowered of about ¿ 0.12 per head per day. The bean is a difficult substitute for soybean meal, due to the lower protein content and the presence of a considerable amount of non-structural carbohydrate (NSC). For this reason, in the simulated ration it was not possible to replace the whole amount of soybean meal with beans, but only to reduce the amount. The whole soybean seed with low content of antinutritional factors is a good alternative, but it brings a significant amount of lipids that lead to a large increase of energy in the diet. Therefore this feed can be used in finishing animals, when the request of lipids and energy is higher. The cost of the ration with this raw material tends to increase, thus limiting its use only in the final stage of breeding. It must be underlined, however, that the cultivation of these alternative protein crops is currently not totally feasible in Piedmont (except for soybeans), because they do not adapt well to the environmental conditions. The possibility of use of these raw materials for beef cattle feeding must therefore be evaluated from time to time depending on their market price.
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