Climate change is causing profound changes in the environment and serious damage to the most sensitive ecosystems. The latest forecast models have confirmed in the next few years an increase in the greenhouse effect and global temperature. This phenomenon albeit natural acts thanks to the presence in the atmosphere of various gases (such as water vapor, methane and carbon dioxide, nitrous oxide, chlorofluorocarbons, sulfur hexafluoride and other minors). The concentration of these gases is increasing from industrial development, from 1974 to 2004 by 70% (IPCC, 2007). The human action is certainly one that has most contributed over time to exacerbate climate changes by increasing the so-called "global warming". The IPCC has observed a gradual increase of carbon dioxide, methane, nitrous oxide and chlorofluorocarbons in the atmosphere, a surface temperature increase of 0.5 ° C over the last 150 years, a change in the availability of water in many regions and a decrease of the surface covered by snow or ice. In alpine areas, that are particularly sensitive to climate change, there was a reduction in the area occupied by glaciers and permafrost, a raising of the tree line, a change in soil biogeochemical cycles and hydrological dynamics. The soils have a key role in mitigating climate change and in particular the Alpine soils. The humidity and temperature of the soil can feel the effects of global change and thus they can alter the rate of chemical, physical and biological phenomena of pedogenetic processes. The soil, however, can become a source of carbon to the atmosphere, precisely as a result of an increase in temperature of the soil that sees an intensification of soil microbial activity and the gas production. The flows of CO2 in the atmosphere are influenced to a greater extent by temperature rather than soil moisture, and this effect is more observable in the alpine meadows towards soils located at lower altitudes. The snow cover, that characterizes alpine environments in our latitudes, may itself play a key role in soil biogeochemical cycles and especially the nitrogen cycle. The snow conditions the soil thermal regime; its thickness and the period of accumulation of the snowpack in fact exert a significant influence on soil temperature and microbial activity. Snowfall later, early dismissals or even a lack of snow cover, as observed in recent years along the Alpine Arc, determine a lower insulating effect, resulting in a reduction of soil temperature and an increase in freeze/thaw cycles. This determines a greater liberation of inorganic nitrogen. The high mountain areas are particularly sensitive to the evolution of permafrost; the slope stability and erosion processes are also affected by global warming. The climate changes on the planet were examined in the context of the IX Conference of the Alps 2006. The Conference on this occasion expressed the need to make efforts to promote international research initiatives that enable a better understanding of the effects of climate change in the Alpine region and it provided a series of recommendations, aimed at preventing the progression of climate change, through appropriate measures to reduce greenhouse gas emissions, including the sustainable use of forests.
I cambiamenti climatici stanno causando profonde variazioni sull'ambiente e danni gravissimi agli ecosistemi più sensibili. I modelli previsionali più recenti hanno confermato per i prossimi anni un aumento dell'effetto serra e della temperatura terrestre. Questo fenomeno seppur naturale agisce grazie alla presenza in atmosfera di alcuni gas (come vapore acqueo, metano e anidride carbonica, protossido di azoto, clorofluorocarburi, esafluoruro di zolfo e altri minori). La concentrazione di questi gas a partire dallo sviluppo industriale è aumenta; dal 1974 al 2004 del 70 % (IPCC, 2007). L'azione antropica è sicuramente quella che ha maggiormente contribuito nel tempo ad aggravare i cambiamenti climatici aumentando il così detto ¿surriscaldamento globale¿. L'IPCC (2007), ha osservato negli anni un aumento progressivo dell'anidride carbonica, del metano, del protossido di azoto e dei clorofluorocarburi in atmosfera, un aumento della temperatura superficiale di 0,5 °C (negli ultimi 150 anni), una variazione della disponibilità d'acqua in molte regioni ed una diminuzione della superficie ricoperta sia da neve sia da ghiaccio. Nelle zone alpine particolarmente sensibili ai cambiamenti climatici è stata riscontrata una riduzione della superficie occupata dai ghiacciai e dal permafrost, un innalzamento della tree line, un cambiamento a livello del suolo dei cicli biogeochimici e delle dinamiche idrologiche. I suoli esercitano un ruolo fondamentale nel mitigare i cambiamenti climatici ed in particolare quelli alpini. L'umidità e la temperatura del suolo possono risentire degli effetti del global change e di conseguenza alterare la velocità dei fenomeni chimici, fisici e biologici dei processi pedogenetici. Il suolo può diventare una sorgente di carbonio verso l'atmosfera, proprio in seguito ad un aumento di temperatura del suolo la quale provoca un'intensificazione dell'attività microbica del suolo e della produzione di gas. I flussi di CO2 in atmosfera sono influenzati in maggiore misura dalla temperatura anziché dall'umidità del suolo e questo effetto è maggiormente osservabile nelle praterie alpine rispetto ai suoli situati a quote inferiori. La copertura nevosa che caratterizza gli ambienti alpini alle nostre latitudini può essa stessa giocare un ruolo chiave sui cicli biogeochimici all'interno dei suoli e in modo particolare il ciclo dell'azoto. La neve condiziona il regime termico del suolo; il suo spessore ed il periodo di accumulo del manto nevoso esercitano infatti una notevole influenza sulla temperatura del suolo e sull'attività microbica. Precipitazioni nevose tardive, scioglimenti precoci o addirittura l'assenza di manto nevoso, come osservato negli ultimi anni lungo nell'arco alpino, determinano un minor effetto isolante, con una conseguente riduzione della temperatura del suolo ed un aumento dei cicli gelo/disgelo. Questo determina una maggiore liberazione di azoto inorganico. Le aree di alta montagna sono particolarmente sensibili anche all'evoluzione del permafrost; la stabilità dei versanti e i processi erosivi sono anch'essi influenzati dal global warming. I cambiamenti climatici del pianeta sono stati analizzati nell'ambito della IX Conferenza delle Alpi 2006. La Conferenza in questa occasione ha espresso la necessità di compiere sforzi per promuovere iniziative di ricerca internazionali che consentano una migliore comprensione degli effetti del cambiamento climatico nel territorio alpino ed ha fornito una serie di raccomandazioni, volte a prevenire il progredire dei cambiamenti climatici, mediante opportune misure di riduzione delle emissioni di gas serra tra cui un utilizzo sostenibile delle foreste.
Relazione tra suolo e cambiamento climatico in ambiente alpino
GIORDANO, FLAVIO
2011/2012
Abstract
I cambiamenti climatici stanno causando profonde variazioni sull'ambiente e danni gravissimi agli ecosistemi più sensibili. I modelli previsionali più recenti hanno confermato per i prossimi anni un aumento dell'effetto serra e della temperatura terrestre. Questo fenomeno seppur naturale agisce grazie alla presenza in atmosfera di alcuni gas (come vapore acqueo, metano e anidride carbonica, protossido di azoto, clorofluorocarburi, esafluoruro di zolfo e altri minori). La concentrazione di questi gas a partire dallo sviluppo industriale è aumenta; dal 1974 al 2004 del 70 % (IPCC, 2007). L'azione antropica è sicuramente quella che ha maggiormente contribuito nel tempo ad aggravare i cambiamenti climatici aumentando il così detto ¿surriscaldamento globale¿. L'IPCC (2007), ha osservato negli anni un aumento progressivo dell'anidride carbonica, del metano, del protossido di azoto e dei clorofluorocarburi in atmosfera, un aumento della temperatura superficiale di 0,5 °C (negli ultimi 150 anni), una variazione della disponibilità d'acqua in molte regioni ed una diminuzione della superficie ricoperta sia da neve sia da ghiaccio. Nelle zone alpine particolarmente sensibili ai cambiamenti climatici è stata riscontrata una riduzione della superficie occupata dai ghiacciai e dal permafrost, un innalzamento della tree line, un cambiamento a livello del suolo dei cicli biogeochimici e delle dinamiche idrologiche. I suoli esercitano un ruolo fondamentale nel mitigare i cambiamenti climatici ed in particolare quelli alpini. L'umidità e la temperatura del suolo possono risentire degli effetti del global change e di conseguenza alterare la velocità dei fenomeni chimici, fisici e biologici dei processi pedogenetici. Il suolo può diventare una sorgente di carbonio verso l'atmosfera, proprio in seguito ad un aumento di temperatura del suolo la quale provoca un'intensificazione dell'attività microbica del suolo e della produzione di gas. I flussi di CO2 in atmosfera sono influenzati in maggiore misura dalla temperatura anziché dall'umidità del suolo e questo effetto è maggiormente osservabile nelle praterie alpine rispetto ai suoli situati a quote inferiori. La copertura nevosa che caratterizza gli ambienti alpini alle nostre latitudini può essa stessa giocare un ruolo chiave sui cicli biogeochimici all'interno dei suoli e in modo particolare il ciclo dell'azoto. La neve condiziona il regime termico del suolo; il suo spessore ed il periodo di accumulo del manto nevoso esercitano infatti una notevole influenza sulla temperatura del suolo e sull'attività microbica. Precipitazioni nevose tardive, scioglimenti precoci o addirittura l'assenza di manto nevoso, come osservato negli ultimi anni lungo nell'arco alpino, determinano un minor effetto isolante, con una conseguente riduzione della temperatura del suolo ed un aumento dei cicli gelo/disgelo. Questo determina una maggiore liberazione di azoto inorganico. Le aree di alta montagna sono particolarmente sensibili anche all'evoluzione del permafrost; la stabilità dei versanti e i processi erosivi sono anch'essi influenzati dal global warming. I cambiamenti climatici del pianeta sono stati analizzati nell'ambito della IX Conferenza delle Alpi 2006. La Conferenza in questa occasione ha espresso la necessità di compiere sforzi per promuovere iniziative di ricerca internazionali che consentano una migliore comprensione degli effetti del cambiamento climatico nel territorio alpino ed ha fornito una serie di raccomandazioni, volte a prevenire il progredire dei cambiamenti climatici, mediante opportune misure di riduzione delle emissioni di gas serra tra cui un utilizzo sostenibile delle foreste.File | Dimensione | Formato | |
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