Italy is one of the European countries richest in biodiversity. The Convention on Biological Diversity, adopted on 5 June 1992 at the Rio de Janeiro Earth Summit of the United Nations Conference on Environment and Development and signed in order to protect the planet biodiversity, defines the "biological diversity" as the variability of living organisms from all sources including terrestrial ecosystems, marine and other aquatic ecosystems and the ecological complexes of which they are part, which implies diversity within species, among species and between ecosystems. Therefore three different levels of biodiversity can be identified: between different ecosystems, internal to ecosystems (number of species) and among individuals belonging to the same species. The intraspecific genetic diversity accounts for adaptability, and thus ability to survive even in conditions different from the optimal once: since the majority of individuals are different from each other, there is a high probability that at least some of them are able to tolerate changes that occur in environmental conditions, ensuring the population survival. On the contrary, the appearance of a new parasite, or the modification of the climatic characteristics, could have disastrous effects if all individuals of the population are homogeneous and lack of any gene that confers tolerance or resistance to adversity. The relationship between genetic variability and adaptability has a particular importance in the case of forest species. These, in fact, have very long life cycles, even higher than a century. In a so long period of time it is very likely that environmental variations occur, to which the populations must be able to respond in an appropriate manner. Since the climate of our planet is undergoing a very rapid change, the main possibility for adaptation of forest species to new conditions lies in a high genetic variability. Small populations, especially if isolated, may be genetically differentiated and have particular forms of adaptation, but risk to meet negative effects of inbreeding, that can lead to irreversible loss of genetic information (genetics erosion). Piedmont, which is the Italian region richest in vascular flora species, houses in its territory several forest species considered rare or relict, often in conditions outside their normal habitat of diffusion. The species considered in the present study are Juniperus oxycedrus, Juniperus phoenicea, Juniperus thurifera, Quercus crenata, Quercus ilex and Ulmus laevis. These species, although very rare presence in Piedmont, are however not at risk of globally extinction, due to their presence in other areas. All these species, being at risk of genetic erosion and considered of the utmost importance in terms of genetic biodiversity, are protected by Piedmont's act n.32/82, which forbids cutting (excluding ciliated elm, which is not considered by that low). Population of Pinus sylvestris and Fagus sylvatica from the hilly regions of Piedmont were also taken into considerations, since genetic investigations have shown their genetic uniqueness, so making worthy their protection from the considerable risk of genetic erosion.
L'Italia è uno dei paesi a livello europeo tra i più ricchi in biodiversità. La Convenzione sulla Diversità Biologica, adottata il 5 giugno del 1992 al Summit Mondiale di Rio de Janeiro delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo e sottoscritta allo scopo di tutelare la biodiversità del pianeta, ha definito la ¿diversità biologica¿ come la variabilità di organismi viventi di ogni origine inclusi gli ecosistemi terrestri, marini e altri ecosistemi acquatici, e i complessi ecologici di cui fanno parte; ciò implica la diversità all'interno delle specie, tra le specie e tra gli ecosistemi. Ha perciò individuato tre diversi livelli di biodiversità: tra ecosistemi diversi, interna agli ecosistemi (numero di specie) e tra individui appartenenti alla stessa specie. A livello intraspecifico la diversità genetica è sintomo di adattabilità e quindi di capacità a sopravvivere anche in condizioni diverse da quelle ottimali: più gli individui sono diversi tra loro, maggiori sono le possibilità che almeno alcuni di essi siano in grado di tollerare mutamenti che avvengano nelle condizioni ambientali, garantendo la sopravvivenza della popolazione. Al contrario, la comparsa di un nuovo parassita, oppure la modificazione delle caratteristiche climatiche, potrebbero avere effetti disastrosi se tutti gli individui della popolazione risultassero omogenei e privi di qualche gene che conferisca resistenza o tolleranza alle avversità. La relazione che lega variabilità genetica e capacità di adattamento riveste una particolare importanza nel caso delle specie forestali. Queste, infatti, presentano cicli vitali molto lunghi, anche superiori al secolo. In un lasso di tempo così esteso è molto probabile che si abbiano variazioni ambientali, alle quali la popolazione deve essere in grado di rispondere in maniera adeguata. Essendo il clima del nostro pianeta in fase di rapido cambiamento, la principale possibilità di adattamento delle specie forestali alle nuove condizioni risiede proprio in un'elevata variabilità genetica. Le piccole popolazioni, soprattutto se isolate, possono essersi differenziate geneticamente ed avere particolari forme di adattamento, ma corrono il rischio di risentire di effetti dannosi derivanti dall'autoincrocio: la consanguineità che ne deriva può determinare la perdita irreversibile di parti di patrimonio genetico (erosione genetica). Il Piemonte, che è la regione italiana più ricca di specie appartenenti alla flora vascolare, ospita nel suo territorio diverse specie forestali considerate rare o relitte, spesso in situazioni che esulano dal loro normale habitat di diffusione. Le specie prese in considerazione sono Juniperus oxycedrus, Juniperus phoenicea, Juniperus thurifera, Quercus crenata, Quercus ilex e Ulmus laevis. Occorre specificare che, pur avendo una presenza estremamente limitata in Piemonte, tali specie non sono a rischio di estinzione a livello globale. Tutte queste specie, essendo a rischio di erosione genetica e rivestendo una notevole importanza in termini di patrimonio genetico, sono tutelate dalla legge regionale n.32/82, che ne vieta l'abbattimento (escluso l'olmo cigliato, che non è compreso dalla suddetta legge). Sono anche state prese in considerazioni le popolazioni dei rilievi collinari piemontesi di Pinus sylvestris e Fagus sylvatica, essendo state oggetto di studi genetici che ne hanno evidenziato la peculiarità genetica, per cui meritevoli di tutela dalla considerevole minaccia di erosione genetica.
Biodiversità forestale in Piemonte: specie e popolamenti a rischio di erosione genetica
NEGRI, GIOVANNI
2011/2012
Abstract
L'Italia è uno dei paesi a livello europeo tra i più ricchi in biodiversità. La Convenzione sulla Diversità Biologica, adottata il 5 giugno del 1992 al Summit Mondiale di Rio de Janeiro delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo e sottoscritta allo scopo di tutelare la biodiversità del pianeta, ha definito la ¿diversità biologica¿ come la variabilità di organismi viventi di ogni origine inclusi gli ecosistemi terrestri, marini e altri ecosistemi acquatici, e i complessi ecologici di cui fanno parte; ciò implica la diversità all'interno delle specie, tra le specie e tra gli ecosistemi. Ha perciò individuato tre diversi livelli di biodiversità: tra ecosistemi diversi, interna agli ecosistemi (numero di specie) e tra individui appartenenti alla stessa specie. A livello intraspecifico la diversità genetica è sintomo di adattabilità e quindi di capacità a sopravvivere anche in condizioni diverse da quelle ottimali: più gli individui sono diversi tra loro, maggiori sono le possibilità che almeno alcuni di essi siano in grado di tollerare mutamenti che avvengano nelle condizioni ambientali, garantendo la sopravvivenza della popolazione. Al contrario, la comparsa di un nuovo parassita, oppure la modificazione delle caratteristiche climatiche, potrebbero avere effetti disastrosi se tutti gli individui della popolazione risultassero omogenei e privi di qualche gene che conferisca resistenza o tolleranza alle avversità. La relazione che lega variabilità genetica e capacità di adattamento riveste una particolare importanza nel caso delle specie forestali. Queste, infatti, presentano cicli vitali molto lunghi, anche superiori al secolo. In un lasso di tempo così esteso è molto probabile che si abbiano variazioni ambientali, alle quali la popolazione deve essere in grado di rispondere in maniera adeguata. Essendo il clima del nostro pianeta in fase di rapido cambiamento, la principale possibilità di adattamento delle specie forestali alle nuove condizioni risiede proprio in un'elevata variabilità genetica. Le piccole popolazioni, soprattutto se isolate, possono essersi differenziate geneticamente ed avere particolari forme di adattamento, ma corrono il rischio di risentire di effetti dannosi derivanti dall'autoincrocio: la consanguineità che ne deriva può determinare la perdita irreversibile di parti di patrimonio genetico (erosione genetica). Il Piemonte, che è la regione italiana più ricca di specie appartenenti alla flora vascolare, ospita nel suo territorio diverse specie forestali considerate rare o relitte, spesso in situazioni che esulano dal loro normale habitat di diffusione. Le specie prese in considerazione sono Juniperus oxycedrus, Juniperus phoenicea, Juniperus thurifera, Quercus crenata, Quercus ilex e Ulmus laevis. Occorre specificare che, pur avendo una presenza estremamente limitata in Piemonte, tali specie non sono a rischio di estinzione a livello globale. Tutte queste specie, essendo a rischio di erosione genetica e rivestendo una notevole importanza in termini di patrimonio genetico, sono tutelate dalla legge regionale n.32/82, che ne vieta l'abbattimento (escluso l'olmo cigliato, che non è compreso dalla suddetta legge). Sono anche state prese in considerazioni le popolazioni dei rilievi collinari piemontesi di Pinus sylvestris e Fagus sylvatica, essendo state oggetto di studi genetici che ne hanno evidenziato la peculiarità genetica, per cui meritevoli di tutela dalla considerevole minaccia di erosione genetica.File | Dimensione | Formato | |
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