La Val Venosta è collocata nell'Alto Adigee il suo territorio è prevalentemente montuoso. La vallata è una delle zone alpine più secche: vanta un'esposizione molto soleggiata e una piovosità ben inferiore alla media. Questa particolare conformazione climatica, unita all'elevata escursione termica, al forte vento e alla sua configurazione geologica e pedologica crea le condizioni perfette per la coltivazione del melo. In agricoltura, il primo passo per riuscire a ridurre l'utilizzo di sostanze chimiche è rispettare la cosiddetta vocazionalità del territorio, cioè quei fattori pedologici e climatici che rendono un luogo di produzione ideale per una determinata specie. In Val Venosta la produzione di mele si svolge per la maggior parte attraverso l'agricoltura integrata, e per una piccola percentuale con agricoltura biologica. Questo studio si è posto l'obiettivo di indagare il l'impatto ambientale dei due differenti metodi colturali. La VI.P., Associazione delle Cooperative Ortofrutticole della Val Venosta, ha fornito i dati su tre aziende di lotta integrata e tre aziende di agricoltura biologica su cui sono state condotte le elaborazioni. Il minor utilizzo di prodotti fitosanitari è uno dei provvedimenti necessari da attuare per far sì che l'agricoltura si inserisca nel contesto ambientale in modo equilibrato, senza sfruttarne solamente le risorse ma garantendone la gestione e la tutela. I vantaggi ambientali derivanti dalla riduzione dei quantitativi di fitofarmaci utilizzati sono, tuttavia, tanto intuitivi quanto complessi da dimostrare. Tramite un modello LCA si è calcolato il valore di Carbon Footprint, Water Footprint ed Ecological Footprint delle sei aziende e, in base ai risultati ottenuti, l'agricoltura biologica sembra avere un impatto ambientale più elevato a causa del maggior utilizzo di suolo e di acqua. Per far emergere l'effettiva differenza tra i due metodi di coltivazione si è dovuto indagarne gli aspetti discriminanti, e cioè l'applicazione o no di prodotti chimici nella fase di campo. Prevedendo che il maggior utilizzo di fitofarmaci si riflettesse su un maggior grado di tossicità del metodo colturale sul sistema ambiente si è deciso di utilizzare il metodo USEtoxTM, un modello ambientale per la caratterizzazione dell'impatto tossicologico di sostanze chimiche sull'uomo e sull'ambiente. Attraverso elaborazioni sui principi attivi dei fitofarmaci, si è ottenuto come risultato finale un indice di ecotossicità acquatica, misurato in CTUe, riferito alla produzione di un chilo di mele prodotto nelle aziende biologiche e di lotta integrata. Questo ha permesso di valutare in modo chiaro ed efficiente le interazioni che i due metodi di coltivazione hanno sull'ambiente a partire dalle loro caratteristiche intrinseche e discriminanti. I risultati di questo studio indicano in maniera incontrovertibile che la tossicità causata sul sistema ambiente dall'agricoltura biologica è nettamente minore rispetto alla tossicità apportata dall'agricoltura integrata. In un'ottica LCA, quindi, se si vuole riuscire ad evidenziare in modo chiaro ed efficiente gli impatti di un processo non si può compiere la semplice valutazione dei tre indicatori principali ma diventa necessario effettuare una ricerca mirata che porti all'individuazione di modelli in grado di caratterizzare in modo adeguato il sistema. In agricoltura, in particolare, una valutazione della tossicità delle sostanze chimiche è indispensabile per valutare l'impatto reale del processo

Confronto tra lotta integrata e lotta biologica: analisi degli indici di tossicità nella coltivazione delle mele in Val Venosta

REDAVID, ELISABETTA
2011/2012

Abstract

La Val Venosta è collocata nell'Alto Adigee il suo territorio è prevalentemente montuoso. La vallata è una delle zone alpine più secche: vanta un'esposizione molto soleggiata e una piovosità ben inferiore alla media. Questa particolare conformazione climatica, unita all'elevata escursione termica, al forte vento e alla sua configurazione geologica e pedologica crea le condizioni perfette per la coltivazione del melo. In agricoltura, il primo passo per riuscire a ridurre l'utilizzo di sostanze chimiche è rispettare la cosiddetta vocazionalità del territorio, cioè quei fattori pedologici e climatici che rendono un luogo di produzione ideale per una determinata specie. In Val Venosta la produzione di mele si svolge per la maggior parte attraverso l'agricoltura integrata, e per una piccola percentuale con agricoltura biologica. Questo studio si è posto l'obiettivo di indagare il l'impatto ambientale dei due differenti metodi colturali. La VI.P., Associazione delle Cooperative Ortofrutticole della Val Venosta, ha fornito i dati su tre aziende di lotta integrata e tre aziende di agricoltura biologica su cui sono state condotte le elaborazioni. Il minor utilizzo di prodotti fitosanitari è uno dei provvedimenti necessari da attuare per far sì che l'agricoltura si inserisca nel contesto ambientale in modo equilibrato, senza sfruttarne solamente le risorse ma garantendone la gestione e la tutela. I vantaggi ambientali derivanti dalla riduzione dei quantitativi di fitofarmaci utilizzati sono, tuttavia, tanto intuitivi quanto complessi da dimostrare. Tramite un modello LCA si è calcolato il valore di Carbon Footprint, Water Footprint ed Ecological Footprint delle sei aziende e, in base ai risultati ottenuti, l'agricoltura biologica sembra avere un impatto ambientale più elevato a causa del maggior utilizzo di suolo e di acqua. Per far emergere l'effettiva differenza tra i due metodi di coltivazione si è dovuto indagarne gli aspetti discriminanti, e cioè l'applicazione o no di prodotti chimici nella fase di campo. Prevedendo che il maggior utilizzo di fitofarmaci si riflettesse su un maggior grado di tossicità del metodo colturale sul sistema ambiente si è deciso di utilizzare il metodo USEtoxTM, un modello ambientale per la caratterizzazione dell'impatto tossicologico di sostanze chimiche sull'uomo e sull'ambiente. Attraverso elaborazioni sui principi attivi dei fitofarmaci, si è ottenuto come risultato finale un indice di ecotossicità acquatica, misurato in CTUe, riferito alla produzione di un chilo di mele prodotto nelle aziende biologiche e di lotta integrata. Questo ha permesso di valutare in modo chiaro ed efficiente le interazioni che i due metodi di coltivazione hanno sull'ambiente a partire dalle loro caratteristiche intrinseche e discriminanti. I risultati di questo studio indicano in maniera incontrovertibile che la tossicità causata sul sistema ambiente dall'agricoltura biologica è nettamente minore rispetto alla tossicità apportata dall'agricoltura integrata. In un'ottica LCA, quindi, se si vuole riuscire ad evidenziare in modo chiaro ed efficiente gli impatti di un processo non si può compiere la semplice valutazione dei tre indicatori principali ma diventa necessario effettuare una ricerca mirata che porti all'individuazione di modelli in grado di caratterizzare in modo adeguato il sistema. In agricoltura, in particolare, una valutazione della tossicità delle sostanze chimiche è indispensabile per valutare l'impatto reale del processo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/57859