La materia oggetto di trattazione riguarda l'evoluzione della nozione e delle categorie generali dei beni pubblici disciplinata dal codice civile, in particolare con riferimento alla legislazione in materia di privatizzazione che ne ha completamente riformato la disciplina, mettendo in discussione il criterio della riserva di appartenenza allo Stato quale garanzia di destinazione ad un uso collettivo o amministrativo ed evidenziando la necessità di adottare sistemi gestionali volti alla loro valorizzazione secondo criteri economici ed a promuoverne la circolazione nel mercato attraverso strumenti societari e di finanza innovativa. Inoltre, sono state esaminate le qualificazioni elaborate dalla giurisprudenza e dalla dottrina in relazione ai provvedimenti e rapporti denominati ¿concessioni amministrative¿ dal periodo dall'Unità d'Italia ad oggi, onde verificare se le stesse siano state configurate come provvedimenti di natura pubblicistica ovvero come atti privatistici. Sono stati illustrati i fondamenti sui quali si basano le qualificazioni giuridiche delle concessioni amministrative e le implicazioni derivanti sul piano del diritto sostanziale e processuale applicabile alle stesse. Infine, sono stati trattati i concetti di patrimonio comune dell'umanità e di risorse d'interesse generale nel diritto internazionale, la nozione oggettiva dei ¿beni a destinazione pubblica¿ de iure condendo, con particolare riguardo alla proposta di riforma del regime giuridico dei beni pubblici della Commissione Rodotà, la teorica dei beni comuni, cosiddetti commons, la ¿diffusione¿ dell'interesse, in prospettiva, per una nuova tutela giuridica dell'uso dei beni pubblici.
BENI PUBBLICI E CONCESSIONI. LA NUOVA TUTELA DELL'USO PUBBLICO
LONGIS, ANNA
2011/2012
Abstract
La materia oggetto di trattazione riguarda l'evoluzione della nozione e delle categorie generali dei beni pubblici disciplinata dal codice civile, in particolare con riferimento alla legislazione in materia di privatizzazione che ne ha completamente riformato la disciplina, mettendo in discussione il criterio della riserva di appartenenza allo Stato quale garanzia di destinazione ad un uso collettivo o amministrativo ed evidenziando la necessità di adottare sistemi gestionali volti alla loro valorizzazione secondo criteri economici ed a promuoverne la circolazione nel mercato attraverso strumenti societari e di finanza innovativa. Inoltre, sono state esaminate le qualificazioni elaborate dalla giurisprudenza e dalla dottrina in relazione ai provvedimenti e rapporti denominati ¿concessioni amministrative¿ dal periodo dall'Unità d'Italia ad oggi, onde verificare se le stesse siano state configurate come provvedimenti di natura pubblicistica ovvero come atti privatistici. Sono stati illustrati i fondamenti sui quali si basano le qualificazioni giuridiche delle concessioni amministrative e le implicazioni derivanti sul piano del diritto sostanziale e processuale applicabile alle stesse. Infine, sono stati trattati i concetti di patrimonio comune dell'umanità e di risorse d'interesse generale nel diritto internazionale, la nozione oggettiva dei ¿beni a destinazione pubblica¿ de iure condendo, con particolare riguardo alla proposta di riforma del regime giuridico dei beni pubblici della Commissione Rodotà, la teorica dei beni comuni, cosiddetti commons, la ¿diffusione¿ dell'interesse, in prospettiva, per una nuova tutela giuridica dell'uso dei beni pubblici.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/57537