Intervento di conservazione e restauro, arrotolamento consapevole e proposte di archiviazione di un'opera d'arte contemporanea dalle dimensioni eccezionali: la Notte barbara di Pinot Gallizio

You can do, for the works on canvas, a distinction into two categories: paintings and canvases with constraint placed. This division allows us to take a further consideration of the materiality of the paint layers. In fact, considering all of the works placed the only aspects that determine the difficulties of handling depend on their size and weight. When the bond is absent even the thickness of the color becomes a matter of fundamental importance, since it determines the possibility for the work to flex, be rolled up or, on the contrary, to have to handle only so planar. Notte Barbara is a work on canvas without constraint, measuring 220 cm in height about 985 cm in length, is part of the cycle of the Crystal Nights and was built in 1962 by Giuseppe Gallizio. The pictorial layer, made of mixed media - PVC, PVAc, oil - has strong irregularities of matter that reaches a thickness of about 25 mm. The morphology is very variable thicknesses of color with areas where the material is thin, sharp and brittle. It is a work that presents physical contradictions of the good aspects of conservation, two in particular: the absence of constraints on the canvas, even during the creation of the work and the uneven distribution of the thickness of colored material . The large size also makes it very complex for handling, management and identification of appropriate exhibition space and storage. We plan how to intervene to protect the artifact, to make it manageable securely (in the exposition and in storage) and how it can benefit, with particular attention to respect the original characteristics desired by the artist. On the basis of the pilot work and derived from bibliographic information we planned a restoration project of minimum intervention, which provided: a campaign of reflectographic, the reduction of improper deformation, the definition of operations of cleaning, consolidation and re-adhesion on the areas affected. Were also addressed issues related to compensation for small lacerations and cuts, the deficiencies of the original media and finally, the aesthetic revival. The study of the management of the work has set itself the goal of providing the operational responses and guidance on the most appropriate methods to propose. For handling it planned to use a roll a centuries-old tradition, which, however, has not yet found a real scientific references for the identification of the best bending radius of the cylinder - the most appropriate packaging materials and aspects physical hazards connected with this risky procedure often underestimated. The deepening and the attempt to define, for the first time in a rigorous manner, the guidelines for the technical rolling, led to the creation of a table flexometrica that would be a tool to guide the restorer about choosing the size of the cylinder. The experiments of foamed polyurethanes, proposed for the phases of rolling, revealed a wide range of possibilities of use. For the deposit we proposed a method to reduce stress at work, a structure / container to ensure adequate conservation conditions, which is not economically excessive and is versatile for secure and comfortable handling in the museum, to facilitate the phases of rolling. We propose a method of exposition that does not require for preventive operations, but a system of temporary hanging.

La Notte barbara è un'opera su tela priva di vincolo, misura 220 cm di altezza per circa 985 cm di lunghezza, fa parte del ciclo delle Notti di Cristallo ed è stata realizzata nel 1962 da Giuseppe Gallizio. Lo strato pittorico, realizzato a tecnica mista - PVC, PVAc, olio - presenta forti irregolarità di materia che raggiunge spessori di circa 25 mm. La morfologia è molto variabile: spessori di colore corposi e dai profili arrotondati si alternano a zone in cui la resa materica è sottile, appuntita e fragile. È un'opera che presenta delle caratteristiche fisiche e filologiche che contraddicono molti degli aspetti inerenti la buona conservazione; due in particolare: l'assenza di vincoli per la tela, già durante la creazione dell'opera e la disomogeneità di distribuzione degli spessori di materia colorata. Le grandi dimensioni, inoltre, rendono assai complesse le fasi di movimentazione, gestione e individuazione di appropriati spazi espositivi e di immagazzinamento. Ci si è domandati come intervenire per tutelare il manufatto, per renderlo gestibile in modo sicuro (nell'esposizione e nell'immagazzinamento) e come poterne fruire, con particolare attenzione a rispettare le caratteristiche originali volute dall'artista. Sulla base dell'intervento pilota e delle informazioni desunte dalle ricerche bibliografiche e d'archivio è stato definito un progetto di restauro di minimo intervento, il quale ha previsto: una campagna di indagini riflettografiche, la riduzione delle deformazioni improprie, la definizione delle operazioni di pulitura, il consolidamento e la riadesione delle sole aree compromesse. Inoltre, sono stati affrontati problemi relativi al risarcimento di piccole lacerazioni e tagli, alle mancanze del supporto originale e al ripristino dello stesso e, infine, alla riproposizione estetica. Lo studio della gestione dell'opera si è posto l'obbiettivo di fornire delle risposte operative e delle indicazioni circa i metodi più idonei da proporre. Per la movimentazione ci si è interrogati sul sistema di arrotolamento - una consuetudine centenaria, che tuttavia, non ha trovato ancora veri e propri riferimenti scientifici per l'individuazione del miglior raggio di curvatura del cilindro - sui materiali d'imballaggio più adeguati e sugli aspetti fisici inerenti a questa rischiosa procedura spesso sottovalutata. L'approfondimento e il tentativo di voler definire, per la prima volta in modo rigoroso, delle linee guida in merito alla tecnica dell'arrotolamento, ha portato alla realizzazione della tabella flexometrica che vorrebbe essere uno strumento per orientare il restauratore circa la scelta della dimensione del cilindro. Le sperimentazioni dei poliuretani espansi, proposti per le fasi dell'arrotolamento, hanno rivelato un vasto campo di possibilità di utilizzo. Per il deposito si è proposto un metodo che consente di ridurre gli stress all'opera; una struttura/contenitore che garantisca adeguate condizioni conservative, che non sia economicamente eccessiva e sia versatile per rendere sicure e comode le movimentazioni in museo, agevolare le fasi dell'allestimento e dell'arrotolamento. La fruizione è un tema che ha richiesto un approfondimento rigoroso. Le valutazioni storico-filologiche fatte, hanno portato a proporre un metodo espositivo che non necessita di operazioni preventive sull'opera per renderla fruibile, ma un sistema di appensione temporaneo.