I prodotti lattiero caseari sono alimenti di grande importanza nella dieta umana. In particolare, concentrandosi sulla frazione lipidica del latte bovino, fra i requisiti maggiormente richiesti dal consumatore, rientra la composizione acidica del grasso per le ripercussioni positive e negative che esercita sulla salute umana. Come conseguenza a questo nuovo interesse del consumatore, il mondo della ricerca zootecnica ha rivolto la sua attenzione nel comprendere a fondo i processi di sintesi naturali di tali sostanze e quali fattori influenzino maggiormente la composizione acidica del latte bovino. In merito a tale argomento, la Regione Piemonte ha finanziato nell'ambito del polo agroalimentare, un progetto denominato QUALITY MILK. Lo scopo di tale ricerca è quello di avere una panoramica sulla composizione acidica del latte bovino negli allevamenti piemontesi, in relazione alla tipologia di razione impiegata e il periodo dell'anno. Le aziende selezionate per tale lavoro, situate rispettivamente nelle provincie di Cuneo, Torino, Novara, Asti e Alessandria, sono tutte aziende di pianura di tipo intensivo in cui si allevano bovine di razza Frisona Italiana. Le aziende sono state suddivise in quattro gruppi, ogni gruppo è composto da quattro aziende per un totale di sedici allevanti studiati, la suddivisione è stata decisa sulla base della presenza prevalente in razione di determinati alimenti, quali "Nucleo","Soia","Materie prime" e "Verde". Il lavoro è stato suddiviso in tre periodi, rispettivamente: primo periodo giugno-luglio 2011, secondo periodo ottobre-novembre 2011 e terzo periodo gennaio-febbraio 2012. In ogni periodo si è provveduto alla rilevazioni di dati attraverso questionari aziendali , al prelievo di campioni di foraggi e latte presso le aziende studiate. In una seconda fase i campioni di foraggio e latte sono stati analizzati in parte presso i laboratori del Dipartimento di Agronomia Selvicoltura e Gestione del Territorio, in parte presso i laboratori dell'Associazione Regionale Allevatori del Piemonte (ARAP). Dai risultati ottenuti e dalla loro organizzazione, si è provveduto a comprendere quali, fra le variabili di natura alimentare, influenzino maggiormente il metabolismo lipidico ruminale. Da questa ricerca è emerso che la componente fondamentale, che influenza maggiormente la variabilità del profilo acidico, è senza dubbio il fattore alimentare e in particolar modo le caratteristiche dei foraggi e concentrati. I risultati ottenuti dal presente lavoro hanno permesso di individuare delle strategie di alimentazione delle bovine da latte ad alta produzione, in grado di migliorare da un punto di vista nutrizionale il profilo in acidi grassi del latte. Questo risulterà particolarmente utile nell'eventuale prospettiva futura di inclusione della qualità del profilo in acidi grassi, tra i parametri di pagamento della qualità del latte bovino agli allevatori.
Effetto dell'utilizzo di foraggi sul profilo in acidi grassi del latte di vacche ad alta produzione in Piemonte
FORGIA, GABRIELE
2011/2012
Abstract
I prodotti lattiero caseari sono alimenti di grande importanza nella dieta umana. In particolare, concentrandosi sulla frazione lipidica del latte bovino, fra i requisiti maggiormente richiesti dal consumatore, rientra la composizione acidica del grasso per le ripercussioni positive e negative che esercita sulla salute umana. Come conseguenza a questo nuovo interesse del consumatore, il mondo della ricerca zootecnica ha rivolto la sua attenzione nel comprendere a fondo i processi di sintesi naturali di tali sostanze e quali fattori influenzino maggiormente la composizione acidica del latte bovino. In merito a tale argomento, la Regione Piemonte ha finanziato nell'ambito del polo agroalimentare, un progetto denominato QUALITY MILK. Lo scopo di tale ricerca è quello di avere una panoramica sulla composizione acidica del latte bovino negli allevamenti piemontesi, in relazione alla tipologia di razione impiegata e il periodo dell'anno. Le aziende selezionate per tale lavoro, situate rispettivamente nelle provincie di Cuneo, Torino, Novara, Asti e Alessandria, sono tutte aziende di pianura di tipo intensivo in cui si allevano bovine di razza Frisona Italiana. Le aziende sono state suddivise in quattro gruppi, ogni gruppo è composto da quattro aziende per un totale di sedici allevanti studiati, la suddivisione è stata decisa sulla base della presenza prevalente in razione di determinati alimenti, quali "Nucleo","Soia","Materie prime" e "Verde". Il lavoro è stato suddiviso in tre periodi, rispettivamente: primo periodo giugno-luglio 2011, secondo periodo ottobre-novembre 2011 e terzo periodo gennaio-febbraio 2012. In ogni periodo si è provveduto alla rilevazioni di dati attraverso questionari aziendali , al prelievo di campioni di foraggi e latte presso le aziende studiate. In una seconda fase i campioni di foraggio e latte sono stati analizzati in parte presso i laboratori del Dipartimento di Agronomia Selvicoltura e Gestione del Territorio, in parte presso i laboratori dell'Associazione Regionale Allevatori del Piemonte (ARAP). Dai risultati ottenuti e dalla loro organizzazione, si è provveduto a comprendere quali, fra le variabili di natura alimentare, influenzino maggiormente il metabolismo lipidico ruminale. Da questa ricerca è emerso che la componente fondamentale, che influenza maggiormente la variabilità del profilo acidico, è senza dubbio il fattore alimentare e in particolar modo le caratteristiche dei foraggi e concentrati. I risultati ottenuti dal presente lavoro hanno permesso di individuare delle strategie di alimentazione delle bovine da latte ad alta produzione, in grado di migliorare da un punto di vista nutrizionale il profilo in acidi grassi del latte. Questo risulterà particolarmente utile nell'eventuale prospettiva futura di inclusione della qualità del profilo in acidi grassi, tra i parametri di pagamento della qualità del latte bovino agli allevatori.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/57526